lunedì 26 novembre 2007

distanze


Ho l'impressione che non riuscirò ad aggiornare molto spesso il blog, prossimamente. Non che voglia prendere le distanze, ma il lavoro mi terrà distante da questa attività che ho sempre svolto con passione a tempo perso. E adesso, di "tempo da perdere", ne ho poco: sto per imbarcarmi in un lavoro intenso che mi porterà da Roma a Torino, a Palermo, da Trapani a Trento, all'Umbria e forse altrove in poche settimane.

Dopo più di due anni che raccolgo materiale mi fanno finalmente partire per una "missione impossibile":
raccontare qualcosa della vita e della morte di Mauro Rostagno, i 19 anni di indagini, di piste e depistaggi
che hanno portato a indagare anche la moglie e la figlia, il socio, gli amici, gli ex-compagni di Lotta Continua, parecchi mafiosi, a ventilare l'ipotesi dell'intervento della massoneria, dei servizi segreti, di Gladio, a rincorrere tracce sottilissime che collegano questa morte a quella di Ilaria Alpi in Somalia, eccetera eccetera eccetera: una bella sfida, un lavoro importante che mi fa già venire il mal di testa! ;o)

Mi ricordo l'autore di "Chi l'ha visto?" (il mio capo, insomma!), nel gennaio 2006, quando gli proposi "il caso Aldrovandi": mi disse di aspettare con Rostagno, e di affrontare prima quello; sarebbe stato, disse, il mio esame di maturità.
Siamo arrivati ad un processo, a Ferrara: ed è già un piccolo risultato.
E nonostante le minacce, le pressioni, le censure, le querele ai colleghi, siamo ancora in ballo. Anche se all'udienza di giovedì non potrò esserci...
E' stata dura e non è finita, ma la lezione di civiltà di Lino e Patrizia mi hanno insegnato molte più cose di quelle che potevo imparare sul mio mestiere.
E su "la giusta distanza" di cui si parla nel bel film di Mazzacurati (che consiglio a chi non l'ha ancora visto!).

Ecco: (ri)parto per prendere altre ripetizioni, diciamo!

martedì 20 novembre 2007

re-petizione

Ho trovato il link della petizione per chiedere al Capo dello Stato "Verità e Giustizia" per Mauro Rostagno. Ho firmato (sono il 1616°). Forza, pelandroni: click qui e seguite le istruzioni (semplici anche se in inglese)!


P.S. Un altro buon articolo si trova qui.

lunedì 19 novembre 2007

ripartire (da Kinisia)


(Quando non lavoro, ci sono giorni che mi vibrano i polpastrelli, e scorrono sulla tastiera in preda ad una passione di sapere, di scoprire, di raccontare che troppo spesso resta limitata a queste pagine...)

Oggi mi è capitata una serie di caratteri, in fila, sotto le dita: M A U R O R O S T A G N O e click su Google Notizie.
E tra gli articoli linkati, in cui si parla della nuova proroga di sei mesi sull'indagine per la morte di Mauro Rostagno, ucciso il 26 settembre 1988 vicino ad Erice (TP), ne voglio segnalare tre:
- quello riassuntivo, sintetico e completo, su Repubblica, firmato dall'ottimo Salvo Palazzolo, che conobbi due anni fa nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Palermo, grazie a Alberto Castiglione (regista di un bel documentario, "Una voce nel vento") e a Salvo Mugno, all'inizio di un lavoro di documentazione sul "caso Rostagno" che non ho mai smesso;
- quest'altro, dove si parla di un fumetto su Ilaria Alpi, e vedrete leggendo che c'entra, eccome;
- ma soprattutto quest'ultimo, che mi fa "tremar le vene e i polsi"...

..perché è da lì, da quella ex-pista d'atterraggio militare, che tutto deve ripartire. Tutto il lavoro di chi indaga e di chi cerca di raccontare.
"Io so", e son due anni che lo so...immodestia a parte (ne parlavo persino nel mio primissimo post).
Intorno a Kinisia ruota il mistero che forse può spiegare la morte di quell'uomo sempre sorridente e vestito di bianco, ma anche molte altre cose di ieri e di oggi, di Trapani e non solo.


P.S. del giorno dopo: si trova qui la galleria fotografica di Repubblica che rischia di sparire nei meandri del sito.
Questa la foto più interessante, relativa alla perizia di cui si parla nell'articolo di Palazzolo citato sopra.

Il finestrino posteriore sinistro sarebbe stato spaccato (e non rotto dai colpi d'arma da fuoco) per prevelare la fantomatica videocassetta.

lui ha visto la luce!


Anch'io, come Carmelo Bene, posso dire: "Sono apparso alla Madonna"!

Spulciando nelle statistiche di questo blog, ogni tanto balza agli occhi qualche visita... particolare.

Tanti ci capitano cercando in Rete le informazioni più disparate. Tra le parole-chiave più gettonate ci sono:
- "gnocche", per questo post;
- "posizione missionaria", per quest'altro e magari cercavano questo libro;
- "sconti auto giornalisti", per quest'altro;
e così via...

Tanti ci capitano, a volte, cliccando da altri blog...

L'altroieri è capitato qui qualcuno da un link sul blog della famiglia Aldrovandi, e non è certo la prima volta. Ma questo visitatore ha una particolarità in più, e cioè che si connette alla Rete da dentro il Vaticano!
Che dire? Allelujah!



P.S. Speriamo che l'apparizione sia stata gradita...
(certo non pretendo che lo possa essere
più di questa)

licenze

Serve una licenza per guadagnarsi da vivere,
una patente per stare sulla terra,
un permesso per occupare coi propri piedi e un carretto
qualche metro quadro di strada.
Se non ce l'hai, arriva qualcuno
con l'autorizzazione a punire
con la ricetta per curare
con il permesso di abusare
con il libretto d'istruzioni del tuo cervello,
e a volte
con la licenza
non poetica, di uccidere...



Vendeva frutta senza licenza, arrestato in piazza e "legato al letto"

Accusa di omicidio colposo
per il primario dell'ospedale
in cui morì Giuseppe Casu


Walter Falgio

L'assurda storia di Giuseppe Casu, pensionato di Quartu Sant'Elena morto a 60 anni dopo aver subito un ricovero coatto e sette giorni di contenzione, con mani e piedi legati al letto, giunge a una svolta. A conclusione dell'inchiesta aperta sulla vicenda, il sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Giangiacomo Pilia, ha rinviato a giudizio con l'accusa di omicidio colposo il primario del Servizio psichiatrico dell'ospedale cagliaritano Santissima Trinità, Giampaolo Turri, e la psichiatra dello stesso reparto che ha avuto in cura il pensionato, Maria Cantone. A breve si attende l'udienza preliminare.
Storia ancora più assurda se si tiene conto che il trattamento sanitario obbligatorio subito da Giuseppe Casu il 15 giugno dello scorso anno non è stato comunicato al giudice entro i termini di legge. Il pensionato è morto nelle stanze dell'ospedale "Santissima Trinità" durante un ricovero coatto non convalidato nei tempi stabiliti.
Si aggiunga che parti anatomiche di Casu, utili per lo svolgimento dell'inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari, sono sparite misteriosamente dagli scaffali dello stesso ospedale.
Giuseppe Casu non poteva essere costretto nel letto di contenzione per sette giorni di seguito. Per di più il paziente era stato sottoposto a trattamento farmacologico. La commissione di inchiesta interna della Azienda sanitaria 8 ha ritenuto «non accettabile sotto il profilo clinico, oltre che etico, un così prolungato provvedimento di contenzione fisica in assenza di tentativi finalizzati alla sua interruzione».
Un secondo procedimento, oltre quello per omicidio colposo, è stato aperto dalla Procura sulla distruzione di parti di cadavere. Ad accorgersi che il flacone con i pezzi anatomici di Casu era stato sostituito sono gli stessi consulenti tecnici della Procura. Il barattolo con le parti del corpo del pensionato, morto per tromboembolia, sarebbe stato scambiato con un recipiente contenente parti del corpo di un altro paziente, morto sempre per tromboembolia, causata da un tumore. Ma all'origine di questo disturbo ci può essere anche una immobilizzazione prolungata, così come successo a Casu. In questa direzione la Procura indaga anche per il reato di frode processuale.
La questione della ritardata notifica del trattamento sanitario obbligatorio è un altro aspetto che gli avvocati della famiglia Casu, Mario Canessa e Dario Sarigu, hanno sottoposto all'attenzione della magistratura. «Il fatto documentalmente provato della trasmissione tardiva al giudice dell'ordinanza sindacale relativa al Tso applicato a Casu, può rappresentare un'ipotesi di reato da approfondire», dicono i legali. Il sindaco di Quartu Sant'Elena ha disposto il ricovero con l'ordinanza numero 7 del 15 giugno 2006. Per legge il provvedimento del sindaco deve essere trasmesso al giudice tutelare per la convalida entro le 48 ore successive. Invece il giudice riceve la notifica solo il 20 giugno, come risulta dal timbro di deposito della Cancelleria del Tribunale. Cioè cinque giorni dopo l'ordine di ricovero. Il 21 giugno, con procedimento numero VG. 1176/06, avviene la convalida del Tso. Il 22 giugno Casu muore. Gli avvocati Canessa e Sarigu sottolineano come desti sconcerto la motivazione addotta dai medici per giustificare il Tso. In un modulo prestampato della Asl si legge: "Agitazione psicomotoria". Due parole che hanno attivato la procedura d'urgenza nei confronti di Casu mentre esercitava la sua occasionale attività di venditore ambulante. Ma se si osservano le fotografie del freelance Italo Orrù, depositate in Procura, si vede Casu quella mattina in atteggiamento sereno e scherzoso nei confronti di carabinieri sorridenti. Atteggiamento che pare incompatibile con lo stato di agitazione che ha giustificato il ricovero. Scavando nella vicenda si scopre invece che Casu si rifiutava di sgomberare la sua bancarella e che: «Era un pensionato che saltuariamente faceva l'ambulante senza avere la licenza. Non era l'ultimo, né l'unico degli ambulanti abusivi di Quartu Sant'Elena, era piuttosto il soggetto più vulnerabile. Svolgeva questa attività in modo anomalo perché in realtà spesso lasciava la merce e il mezzo incustoditi», racconta il "Comitato verità e giustizia per Giuseppe Casu" nel sito Comitatogiuseppecasu.it , ricco di informazioni e documenti sulla vicenda. «Nella tarda mattinata del 15 giugno, come in molte altre occasioni, si presentano al signor Casu i vigili urbani, i quali, va sottolineato, la mattina precedente avevano comminato a quest'ultimo una contravvenzione di ben 5000 euro "per vendita senza licenza di frutta e verdura in strada"», spiega nella interrogazione presentata dal senatore Mauro Bulgarelli ai ministri dell'Interno e della Salute. «Sanzione di importo analogo viene elevata a Casu anche nella mattinata del 15, suscitando la comprensibile reazione di quest'ultimo. Una reazione assolutamente pacifica», continua il senatore. Dopodichè in pochissimo tempo intervengono i carabinieri e un'ambulanza. Casu viene afferrato di fronte a molti passanti. Cade a terra, viene immobilizzato e ammanettato, come appare chiaramente nella fotografia di Orrù pubblicata in questa pagina . Quindi caricato sull'ambulanza. Ancora Bulgarelli: «Non vi è, apparentemente, alcuna spiegazione plausibile che giustifichi un intervento tanto violento, essendo il signor Casu un individuo indifeso e pacifico, tanto da far pensare che l'intervento delle forze dell'ordine sia motivato dall'intenzione di infliggere una "punizione esemplare" a uno dei tanti venditori abusivi che ogni mattina affollano la piazza».

(da "Liberazione", 18/11/2007)

sabato 17 novembre 2007

mai più senza (n°3)


Questo è Mirra mentre legge su Internet la notizia che domani sarà la giornata dedicata ai gatti neri come lui.

Stiamo organizzando la settimana bianca e siccome ci piacerebbe portarcelo, forse ho trovato la soluzione:
questo pratico aggeggio per trasportare e tenere buono il micio scavezzacollo!
(Click sulla foto per ingrandire)

giovedì 15 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007

a funeral song

(Click qui prima di leggere oltre)



All around me are familiar faces
Worn out places
Worn out faces

Bright and early for their daily races
Going nowhere
Going nowhere

Their tears are filling up their glasses
No expression
No expression

Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow
No tomorrow (...)

(Colonna sonora: Mad World, cantata da Gary Jules).


p.s. del giorno dopo: qualcuno, indirettamente, in privato, mi ha fatto venire in mente che forse questo post non era molto chiaro. C'era dietro amarezza, tragica ironia nel vedere quelle facce, quel saluto romano, quell'appropriarsi di una morte da "malapolizia" come fosse quella di un caduto sul fronte di una guerra, che in quelle teste (più o meno rasate) è "ultras contro poliziagiornalistipoliticidemocrazia", mentre è di nessuno contro nessuno, e porta solo a una sconfitta civile... invece quello lì era il momento di un ragazzo morto ingiustamente e basta, che appartiene al dolore della sua famiglia, che è privato e universale come tutte le morti, che appartiene all'intera società democratica. E invece se ne sono appropriati quelli, che appartengono a una cultura antidemocratica, di sopraffazione violenta, a una cultura di morte.
Ci sono passato in scooter, da piazza della Balduina, ieri verso le 11.30, e ho visto quei bomber, quegli occhiali a specchio, quelle teste, portare dei fiori. Come maneggiassero spranghe...

martedì 13 novembre 2007

to comment or not to comment?


I fatti di domenica continuano a far scorrere fiumi di bit, ne scrivono tutti. E' il tentativo collettivo di leggere un racconto dei fatti che non soddisfa i suoi lettori, che non ci si rispecchiano. E tentano di raccontarlo a loro modo. Un enorme gioco di scrittura collettiva, un wiki come si dice oggi...

E allora, il massimo che il sottoscritto, labilmente memore dei suoi trascorsi di letterato a tempo perso, poteva fare, era questo. Scrivere un commento (il 60°) in un post interessante di un blog scritto (e letto quasi solo) da tanti letterati, che si chiama Nazione Indiana: un nome spesso più simpatico e leggibile di molti interventi...

... però - pensandoci - forse, non so, il minimo che il sottoscritto poteva fare, era non parlarne oltre. Per non aggiungere la sua alle troppe voci del vento, la sua goccia (o pisciatina) al fiume...
ma ormai "Post comment" l'avevo già premuto!

lunedì 12 novembre 2007

area di sosta


"Gabriele Sandri, ragazzo" si potrebbe intitolare questo post.

Perché, se davvero - come riporta questo articolo di D'Avanzo- il poliziotto ha sparato pensando ad una rapina al distributore, questa non è una vicenda di "calcio malato", di "tifo violento", di "scontri tra ultras e forze dell'ordine" come i soliti forzati del commento del lunedì raccontano.
No, questo è l'ennesimo tragico episodio di abuso delle armi da parte delle forze dell'ordine, di chi detiene il monopolio della violenza nella nostra società.

E chiedersi se andava/andrebbe fermato il campionato di calcio, è una questione di lana caprina.
E lasciare a quattro (s)fascisti incappucciati di nero il monopolio di una protesta che dovrebbe coinvolgere l'intera società civile e portare, pacificamente, al disarmo di chi deve gestire l'ordine pubblico, è una sconfitta.

Dovremmo fare una sosta tutti quanti, e chiederci chi e perché arma la mano di quell'agente della Stradale, o di un Placanica qualunque. Perché se non ce lo chiediamo, tiriamo anche noi quel grilletto. E io non ci sto.
E mi va ancora meno che a chiederselo si rischi di finirci davanti, a una pistola carica, o a un manganello...
o (quasi) peggio ancora davanti alle (im)perizie ballistiche del portavoce della Polizia Sgalla, lo stesso che fuori dalla Diaz che colava sangue e barelle zittiva giornalisti e operatori, come ha fatto in molte altre occasioni, dal caso Aldrovandi alla conferenza stampa di ieri ad Arezzo...

Questo episodio non mi fa venire in mente altre "morti da stadio", ma piuttosto i troppi casi di adolescenti uccisi a colpi di arma da fuoco perché non si erano fermati a un posto di blocco, o ancora mille altri ragazzi morti sulle strade "per mano poliziotta", come recitava una vecchia canzone di Guccini:

Libera nos domine (da "Amerigo", 1978)

Da morte nera e secca, da morte innaturale,
da morte prematura, da morte industriale,
per mano poliziotta, di pazzo generale,
diossina o colorante, da incidente stradale,
dalle palle vaganti d' ogni tipo e ideale,
da tutti questi insieme e da ogni altro male,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da tutti gli imbecilli d' ogni razza e colore,
dai sacri sanfedisti e da quel loro odore,
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell' odio e del terrore,
da chi ti paradisa dicendo "è per amore",
dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!",
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Dai poveri di spirito e dagli intolleranti,
da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti,
da eroi, navigatori, profeti, vati, santi,
dai sicuri di sé, presuntuosi e arroganti,
dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti,
dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d' ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura,
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d' ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine,
libera, libera, libera, libera nos Domine...

venerdì 9 novembre 2007

quello che si doveva dire



E' toccato a un vecchio prete, riassumere quello che è capitato a Enzo Biagi dopo l'editto bulgaro.
"E' stato ucciso", ha detto il cardinal Tonini.
Il movente è la vendetta per l'uso criminoso del mezzo televisivo pubblico che avrebbe fatto, l'arma del delitto una raccomandata con ricevuta di ritorno in cui gli si comunicava il licenziamento. Gli esecutori sono noti, e sono stati nominati ieri sera da Santoro, e da allora hanno fatto carriera.
Il mandante, l'Innominato, a cadavere ancora caldo, ha fatto la sua parte: ha quasi pianto. Lacrime di caimano.

giovedì 8 novembre 2007

iSpot

Non sapete chi è Nick Haley?
Date un'occhiata qui.
La Apple, o meglio la sua agenzia pubblicitaria TBWA, ha trovato in Rete uno spot "finto" realizzato da un ragazzino (Haley, appunto), che ha rimontato alcuni filmati pubblicitari della casa della Mela su una musica particolarmente azzeccata. E il risultato è diventato ora il nuovo spot ufficiale dell'iPod Touch sul loro sito: vedere per credere.

Beh, e allora?
Allora, visto che ho appena scoperto (grazie a Firefox, mannaggia a Safari!) che su Blogspot.com posso anche inserire video, ecco qua la mia creaturina di oggi pomeriggio.



La canzone è "Touch me" di Samantha Fox, un mito degli anni '80...
Il video è anche SU YOUTUBE, qui.

Ehi, TBWA/Apple: here I am!

English translation:
Almost everybody now knows who Nick Haley is. Don't you? Click here if you still don't. (Well, the english-speking should click here, instead)...

Apple, and its advertising agency TBWA, have discovered on the Web (on the Tube, exactly) a fake commercial made by an 18y.o. who re-edited some promotional videos found on Apple website with a very appropriate song. The result is the new official Apple iPod Touch Ad.

So, what?
Well I just discovered a blogspot.com feature I didn't know of before (thanks to Firefox, damn it Safari!): I can post videos!
So here is my today's little creature (in two slightly different versions):



The song is "Touch Me" by Samantha Fox, a myth of the '80s...
Ammericà, facce Tarzan! (This is kinda untranslatable, if I might say...)

The video is also on Youtube, here.

Bella ciao


TG1 di oggi, servizio sui funerali a Enzo Biagi nel suo paesino dell'Appennino tosco-emiliano. All'uscita della bara dalla chiesetta un coro intona "Bella ciao".

L'ultima volta che ho sentito questa bella canzone alla Rai, la cantava Santoro...

la fiocca


Non è vero che gli eschimesi hanno decine di parole per dire "neve": qui si spiega perché è una leggenda urbana...

Dalle mie parti si chiama nef, o la fiòca; e "nevica" si dice al fiòca... fioccare, cadere a fiocchi, insomma.
Quest'anno sarà una bella annata per sciare? Ci saranno nevicate abbondanti prima che andiamo a sciare, e sole durante la nostra vacanza?
E sarà meglio Saint Moritz o Zermatt?
Tormentati dai dubbi, stiamo cercando di organizzare la settimana bianca...
si accettano consigli, adesioni, riti propiziatori e danze della neve!

sturmtruppen


A Pekka-Erik Auvinen hanno chiuso l'account Youtube (nome "d'arte" Sturmgeist89) e rimosso i video dove annunciava la strage stile Columbine che ha poi puntualmente compiuto.
Angelo Spagnoli, per l'età forse, non ci aveva neanche l'e-mail. Eppure la strage che ha compiuto è molto simile.
Il blog di Raffaele Sollecito da ieri è invaso da centinaia di commenti scemi o violenti, e spesso scemi e violenti. E anche Amanda aveva il suo myspace...
Il blog di Federico Aldrovandi è zeppo di gente che schiuma di rabbia e voglia di vendetta appena si nomina un'uniforme.
Spagnoli è un'ex-militare, eppure ha sparato dalla trincea del suo balcone come un Rambo de noantri...
Renato Vallanzasca ha aperto un blog, ma sta ancora in galera dopo quasi quarant'anni.
I fascisti di Roma che hanno preso a colpi d'ascia il primo sfortunato rumeno capitatogli a tiro, hanno forum e mailing-list molto attivi. E Veltroni mica fa radere al suolo le sedi di Forza Nuova, che sfilava al V-Day con le sue belle bandiere...

Se potessimo accumulare tutta sta energia, potremmo anche fregarcene del prezzo del petrolio.

E Internet tornerebbe ad essere una piazza dove incontrarsi e scambiarsi informazioni utili, condividere piaceri, e non sfogare nevrosi private e pubbliche...

mercoledì 7 novembre 2007

killerblog


Raffaele Sollecito, 24enne barese, arrestato con la compagna ventenne Amanda Marie Knox e il congolese Patrick Diya Lumumba (37 anni) per l'omicidio di Meredith Kercher, ha (o meglio: aveva) un blog.
L'ultimo post è del 13 ottobre, e vi si legge tra l'altro:
"(...) ho fatto la domanda per rientrare nel mio carissimo collegio ONAOSI troppo tardi e quindi mi hanno creato troppi problemi per stare a perugia.(...) il collegio lo vedevo sempre un posto dove castrano la gente, in effetti, un posto dove ci sono 350 maschi e nn puoi far entrare nessuno sembra fatto a posta per tenere a freno gli istinti. (...) Ma chi più di tutti stimo con fierezza è l'Onaosino n° 1... Il Mostro di Foligno! Anche lui era un onaosino! A questo punto mi viene da pensare che in quel collegio ci sono capitati cani e porci e tutti con un fattore comune: "depressione".(...)

Ci sono a questo momento 158 commenti, ovviamente alcuni più deliranti del post stesso. Come sempre succede...

Peccato che il blog non venga più aggiornato! ;-)

martedì 6 novembre 2007

lo piccolo joco

Da La Repubblica:

(...) la riflessione del procuratore antimafia Piero Grasso è che "la cupola mafiosa con questa operazione è stata azzerata!". Provenzano, ha spiegato Grasso, "in un pizzino diceva che nella commissione di Cosa nostra erano rimasti lui, Rotolo e Lo Piccolo. Li abbiamo arrestati tutti". Dunque, Cosa nostra "non ha un vertice". Secondo Grasso, però, ciò non significa che non emergeranno nuove figure di spicco: "alcuni capi-zona - dice - hanno aumentato la propria influenza anche fuori i mandamenti".

Appunto.

dal balcone



E adesso che a Guidonia un ex-capitano dell'Esercito ha sparato sulla folla dal balcone di casa sua, ferendo 17 persone e uccidendone due, che facciamo? Sgomberiamo tutti i condomini di Guidonia? Abbattiamo le centinaia di balconi abusivi del Lazio? Espelliamo gli ex-militari dall'Italia?

sembra ieri


Biagi: La società che lei non ama in fondo le ha dato tutto: le ha dato il successo, una notorietà internazionale...
Pasolini: Il successo non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. Può esaltare in un primo momento, può dare delle piccole soddisfazioni a certe vanità, ma in realtà appena ottenuto si capisce che è una cosa brutta per un uomo il successo.
Per esempio, il fatto di aver trovato i miei amici qui alla televisione non è bello. Per fortuna noi siamo riusciti ad andare al di là dei microfoni e del video e a ricostituire qualcosa di reale, di sincero. Ma come posizione, è brutta, è falsa.

Che cosa ci trova di così anormale?
Perché la televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci.

Ma oltre ai formaggini e al resto, come lei ha scritto una volta, adesso questo mezzo porta le sue parole: noi stiamo discutendo tutti con grande libertà, senza alcuna inibizione.
No, non è vero.

Si, è vero, lei può dire tutto quel che vuole.
No, non posso dire tutto quello che voglio.

Lo dica.
No, non potrei perché sarei accusato di vilipendio, uno dei tanti vilipendi del codice fascista italiano. Quindi in realtà non posso dire tutto. E poi, a parte questo, oggettivamente, di fronte all'ingenuità o alla sprovvedutezza di certi ascoltatori, io stesso non vorrei dire certe cose. Quindi io mi autocensuro.
Comunque, a parte questo, è proprio il medium di massa in sé: nel momento in cui qualcuno ci ascolta dal video, ha verso di noi un rapporto da inferiore a superiore, che è un rapporto spaventosamente antidemocratico.

Io penso che in certi casi è anche un rapporto alla pari, perché lo spettatore che è davanti al teleschermo rivive attraverso le vostre vicende anche qualcosa di suo. Non è in uno stato di inferiorità. Perché non può essere alla pari?
Teoricamente questo può essere giusto per alcuni spettatori, che culturalmente, per privilegio sociale, ci sono pari. Ma in genere le parole che cadono dal video, cadono sempre dall'alto, anche le più democratiche, anche le più vere, le più sincere.

Quali sono i suoi nemici?
Non lo so, non li conto: sento ogni tanto delle ondate di inimicizia delle volte inesplicabile, ma non ho voglia di occuparmene molto.

Chi sono invece le persone che ama di più?
Quelle che che amo di più sono le persone che possibilmente non abbiano fatto neanche la quarta elementare, cioè le persone assolutamente semplici. Non lo dico per retorica, ma perché la cultura piccolo borghese, almeno nella mia nazione(ma forse anche in Francia e in Spagna), è qualcosa che porta sempre a delle corruzioni, a delle impurezze. Mentre un analfabeta, uno che abbia fatto i primi anni delle elementari, ha sempre una certa grazia che poi va perduta attraverso la cultura. Poi si ritrova a un altissimo grado di cultura, ma la cultura media è sempre corruttrice.


(fonte: qui)