giovedì 17 dicembre 2009

il cerotto


(nella foto: aprile 1926, Tripoli - Mussolini mostra un vistoso cerotto dopo l'attentato della Gibson)

Sarà che i poeti hanno la memoria lunga, ma quello che dice Mario Luzi, secondo Rainews24, fa pensare...
già, che forse Tartaglia è più Violet Gibson che Anteo Zamboni.

Ah, e non è una montatura l'aggressione: dal video si vede benissimo Oswald nella finestra della biblioteca.

martedì 15 dicembre 2009

lesioni personali


Il gesto folle di Tartaglia, che ha ridotto la maschera di Berlusconi ad un quadro di Bacon (immediatamente esibito ai media), qualunque "sincero democratico" in questi giorni non ha evitato di stigmatizzarlo, condannarlo senza ma e senza però...
Va bene.

Addirittura paragonare l'aggressore ad Anteo Zamboni mi sembra un pò esagerato: un bellissimo libro che lessi qualche anno fa, racconta come l'adolescente fu preso e linciato sul posto come capro espiatorio di un (finto?) attentato che pare fosse una tappa del regolamento di conti interno al fascismo (tra Arditi e squadristi)...

Ma però i miei ma e i miei però mi frullano ancora in testa, non li posso nascondere.

L'espressione "regolamento di conti interno al fascismo" l'ho usata apposta. Vi ricordate, chi fu a definire l'omicidio D'Antona "un regolamento di conti interno alla sinistra"? Leggete un pò qua.
Si parlava di "sinistra che semina odio", ed erano otto anni fa.

In questi otto (e più!) anni, Berlusconi e i suoi governi (ma pure quelli "sinceramente democratici" di centrocentrosinistra), hanno, con pensieri, parole, opere e omissioni, portato avanti una continua semina di violenza. E parecchie vendemmie.
Senza bisogno di citare le parole a caso pronunciate da B. e dai suoi ministri della Repubblica ("sinceramente democratici"? - ne potete leggere un pò in questo articolo e altre nei relativi commenti), basterebbe pensare per esempio a un paio di leggi, una chiamata Fini-Giovanardi (sulle droghe) e una chiamata Bossi-Fini (sull'immigrazione)... (parentesi: il leader della (finta?) opposizione interna al PDL ha firmato in testa ste due schifezze, lo ricordo en passant).

Ebbene, in nome di queste leggi, quanti immigrati, tossicodipendenti (veri o presunti come Cucchi o Aldrovandi) hanno ricevuto trattamenti personali ben peggiori di quello riservato l'altrasera a Berlusconi?

Si dirà: che c'entra? Niente, appunto. Intanto le truppe degli squadristi catodici e della Rete stanno sfoderando i manganelli. E noi ce ne accorgeremo, che sono squadristi non virtuali, solo quando sarà la nostra, di faccia, a sanguinare. Personalmente. E accadrà fuori dal televisore, al di là dello schermo dietro cui tu mi stai leggendo. E accadrà di nuovo, forse non a me o a te. Ma a qualche nostro fratello, o figlio matto, negro, tossico...
Di nuovo, come a Genova, per esempio. Erano otto anni fa, ricordi?

...
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.

(De André, un sincero anarchico)

giovedì 10 dicembre 2009

ho vinto quaccheccosa?


Ieri ho ricevuto una strana telefonata. In sostanza mi hanno detto che devo tenermi libero per martedì 15, c'è la premiazione del concorso per documentari "Obiettivi sul lavoro" indetto dall'UCCA/ARCI... non potevano dirmi di più, ma pare ci tenessero molto che ci fossi per la parte finale, dopo le 20... Ucca miseria, vuoi dire che...???!!!???

Intanto giro a chi legge l'invito, che a questo punto raddoppia quello di ieri!


Intanto il documentario ha anche una sua pagina web con alcuni estratti in video:
www.vimeo.com/minuteriaurbana

E pure il suo canale su Youtube: andate, cliccate, vedete e rivedete! ;-)

mercoledì 9 dicembre 2009

proiezzione

Click sull'invito per vederlo/stamparlo ingrandito:



Vedi anche la pagina del sito del Nuovo Cinema Aquila.

Di che si tratta? Vedi anche di fare una ricerchina nel blog.

martedì 17 novembre 2009

annali con due enne


Mi dice: "m'han chiesto: ciai storie belle da cinnema?"

Ho risposto: "a volte basta un panetto di burro per essere ricordati negli annali del cinema."

chi ha il visto?

Stamattina ho letto qui e qui questo
appello da losanna su un infame sopruso:

(...)da qualche mese lavoro in una scuola di inserimento professionale a losanna con ragazzi di tutte le età e nazionalità, giovedi' scorso uno degli allievi della classe di accoglienza (classe per ragazzi appena emigrati che non sanno parlare francese) dell'OPTI (questa scuola) è stato preso dal suo istituto dove alloggiava la notte e rinviato a Roma.
La polizia elvetica ha applicato gli accordi di Dublino, per cui si viene rimandati nel primo paese in cui si è fatta richiesta d'asilo.
il ragazzo, minorenne, si chiama Abdirashied Ali. Gli hanno confiscato il cellulare e sappiamo che lo hanno mandato a Roma. Ha già fatto 3 mesi in un cpt in Sicilia e poi lo hanno lasciato libero, ha raggiunto la svizzera e qui' ha iniziato un percorso di scolarizzazione e di inserzione lavorativa come sans papier e richiedente asilo. Abbiamo provato a contattare l'associazione AFFINITA(?) di Roma ma non rispondono.
Sapete, per i romani, dove vengono portati i richiedenti d'asilo? Chi possiamo contattare. Ha sedici anni, non ha soldi, non parla italiano, è da solo e non ha piu' il cellulare. Un inferno.
Come professori andremo a bloccare il consiglio comunale che permette delle cose del genere e già il fatto è sui giornali. Anche un minore non accompagnato quindi non ha possibilità di scampo nella fortezza europa.
Vi prego di mettere in moto la rete di conoscenze se esistono.
Grazie per le eventuali notizie.


Ho fatto qualche piccola verifica: l'OPTI esiste ed è davvero una scuola d'inserimento professionale con sede (anche) a Losanna. La storia, con qualche dettaglio in più, si trova qui (in francese): è sostanzialmente vera. Ho scritto un paio di messaggi alla scuola chiedendo ulteriori ragguagli: vedremo...
Intanto giro l'informazione anche alla "mia" redazione: vedremo...
Chi lo vedrà? Vedremo...

Intanto, c'è un minorenne che quasi sicuramente non parla italiano (forse un pochino di francese l'aveva cominciato a imparare), senza famiglia, documenti, cellulare, senza un aiuto, da qualche parte in Italia, probabilmente a Roma. Così, d'improvviso strappato ad una realtà dove si stava inserendo, stava imparando in una scuola civile... un altro scomparso nella fortezza Europa.



P.S. di un pò di giorni dopo.

Nel frattempo, Abderashid, io e (soprattutto) il mio collega di redazione Matteo, lo avevamo trovato. Qui (in francese) parte della sua storia, che forse (ma forse) andrà pure in onda... sicuramente sulla tv svizzera francese, dove ormai è una caso (inter)nazionale, ma forse pure su CLV...

venerdì 13 novembre 2009

un'altra alba


Cercavo notizie sui fatti di Alba Adriatica, dove un uomo è stato ucciso durante una colluttazione con tre uomini(*), cercando di capire se qualche straccio di giornalista avesse indagato un minimo. Se qualcuno avesse scritto qualcosa di antirazzista, qualcosa di civilità... sul sito del Manifesto niente. Su quello di Liberazione niente. Vado su Google notizie e tra i link vado a leggere questo:

Le responsabilità individuali non sono responsabilità collettive
Ma un reato, anche se efferato
non giustifica il razzismo

di Rosalinda Cappello
Auto ribaltate, fumogeni e sassi lanciati contro le abitazioni degli zingari. Scene di guerriglia urbana che hanno trasformato una manifestazione di protesta in una vera e propria spedizione punitiva. Quello che è successo ieri sera ad Alba Adriatica, vicino a Teramo – scatenato dall’uccisione a calci e pugni del gestore di un locale da parte di tre nomadi ubriachi – è un ulteriore segnale dell’esasperazione dei cittadini frustrati nella loro esigenza di sicurezza, ma che non giustifica episodi simili che rischiano di sconfinare nel razzismo.
Perché il pericolo di una deriva razzista è dietro l’angolo quando si riversa su un’intera comunità il peso di qualcosa che riguarda invece la responsabilità individuale. Quei tre che hanno pestato a morte un uomo erano in visibile stato di ebbrezza, come hanno raccontato alcuni testimoni. Erano prima di tutto degli ubriachi, violenti, e poi dei rom. Di per sé, il fatto che una persona appartenga alla cultura gitana non comporta necessariamente che essa sia incline a commettere azioni contrarie alla legalità e alle basilari regole di convivenza civile. Checché se ne possa pensare, spinti da inveterati pregiudizi - nutriti spesso da una non adeguata conoscenza - sedimentati nelle pieghe della nostra società.
Tanto per provare a fare un po’ di chiarezza forse sarebbe bene precisare che i rom, nomadi, zingari o gipsy - per usare un’accezione dal sapore esotico – sono persone appartenenti a varie nazionalità - anche quella italiana - e non sono dunque solo rumeni, bosniaci e kosovari. Né sono tutti criminali. Spesso, invece, l’opinione pubblica tende a fare confusione, e in questo una parte della responsabilità ricade sui media, che enfatizzano gli episodi criminali che coinvolgono dei rom, e su certa politica che tante volte fa passare messaggi un po’ semplificati che vellicano idiosincrasie, odii, risentimenti, che portano a sparare nel mucchio.
Per cui, è bene che i responsabili dei reati vengano perseguiti e puniti in maniera adeguata, ma attenzione a non commettere l’errore di generalizzare e di aprire la strada a facili tentazioni razziste, a rovesciare sull’altro, sul diverso, sul distante da noi le frustrazioni di una società in difficoltà, che si sente insicura. In Italia, più che in altri paesi, è evidente una problematicità di relazione della popolazione con i nomadi, come è emerso lo scorso anno da un’indagine effettuata dall’Eurobarometro. Secondo questi dati, infatti, il 47% degli italiani non vuole avere gli zingari come vicini di casa, a fronte di una media europea del 24%, mentre in Francia e Germania ai rom sono stati assegnati alloggi comunali. A Parigi, per esempio, molti gitani vivono nei centri abitati in case popolari e in vecchi quartieri, pagano un regolare affitto e le bollette di luce e acqua, non sono emarginati, fanno i più svariati lavori, hanno l’obbligo di mandare i figli a scuola e hanno il divieto di accattonaggio e di chiedere l’elemosina. Chi sbaglia, ha la certezza di pagare.
La percezione diffusa di insicurezza, che si acuisce nel caso di episodi come quello di Alba Adriatica, dove uno dei delinquenti è riuscito a fuggire alla cattura da parte delle forze dell’ordine, esaspera gli animi già sensibili a pregiudizi duri a morire. Come hanno raccontato qualche tempo fa i disegni e i temi di alcuni bambini di Ponticelli sugli zingari: «Sembra che i bambini rubati li usino per l’elemosina, o li vendano a coppie senza figli, o per il trapianto degli organi». E, ancora: «Io penso che noi napoletani abbiamo fatto bene a cacciarli via, per cacciarli via abbiamo dovuto incendiare i loro campi». Ecco, proviamo a non alimentare pensieri come questi, parole che dovrebbero far riflettere tanto più se si pensa che a scriverli sono stati dei bambini.

12 novembre 2009


Dove mi trovo? Dov'è che ho potuto leggere parole di tale... come dire... buon senso (roba in via d'estinzione in Italia, da tutela WWF)?
Qua, sul webmagazine di FareFuturo, il think tank di Gianfranco Fini. Cazzo...

Allora, dopo aver letto questo articolo, ho chiuso gli occhi e sono riuscito per la prima volta a pensare a un paese senza Berlusconi, governato da gente assennata seppure lontana dalle mie idee, un paese dove forse erano meglio avere i democristiani che i leghisti, Un paese dove la sinistra forse non vince, ma almeno fa la sinistra. E dove certe ovvietà non c'è bisogno di scriverle in un articolo, non c'è bisogno di andarle a cercare su Internet, perché magari appartengono alla cultura popolare e alla mentalità comune dei cittadini di quel paese.
Allora è ancora possibile, forse...



(*) In lingua romanì, rom vuol dire uomo

lunedì 9 novembre 2009

misericordia

Nelle preghierine di quando ero bambino ci si doveva "ricordare" di qualcuno:
allora stasera ricordo qualcuno e gli dedico una preghierina...

Giovanardicarlo me lo ricordo bene,
è sempre il solito ordinario squadrista
che disse in faccia ai genitori di Federico Aldrovandi
che il loro figlio era morto da tossico
.
E Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi sono miei fratelli
e non ne provo vergogna.

Che il dio dei tossici e dei pestati a morte si ricordi di lui e ne abbia misericordia,
e che i suoi figli se ne ha, si vergognino di essere stati generati da lui.
E di suo Fratellodaniele,
che per conto del suo governo gestisce dei lager nella Rozza Emilia,
abbia misericordia il dio dei senza identità, degli espulsi,
che sono anch'essi miei fratelli più di lui e di suo fratello.
E un dio della fratellanza se esiste, che provi vergogna per certi fratelli.
Che piuttosto che la vergogna di nascere fratelli di giovanardi, meglio nascer bastardi.

venerdì 6 novembre 2009

creatini


Leggo:
Provocazione di Oliviero Toscani contro il bullismo.

Cioè, c'è ancora qualcuno che pensa che Toscani sia provocatorio? Che sia geniale? Che sia creativo? Toscani?

Cioè: i bulli ce l'hanno piccolo?!?




Se abitassi nella provincia di Bolzano rivorrei i soldi delle mie tasse indietro, cazzo.

giovedì 5 novembre 2009

aritmie (video)

pogradec lake, twilight from Dean Buletti on Vimeo.



Le diverse logiche del volo degli uccelli, delle onde, delle nuvole che passano, del sole che tramonta, degli oggetti che restano fermi.
I diversi ritmi della natura, della musica, e dell'interval rec.

Lago di Pogradec, Albania, fine ottobre 2009.
Musica: God Is An Astronaut - "Frozen Twilight"

domenica 1 novembre 2009

sei chiara come un'alda

se ne è andata aldamerini.
non cito, non ricordo, non celebro
uno degli ultimi pezzetti di bellezza
rimasti in questo paese
quasi incastrato, impigliato
come uno straccio di sacchetto nero
della spazzatura impigliato
sui rami del lungotevere, dei navigli
dopo l'altamarea, l'alluvione, le troione.
ad asciugare al sole malato,
da lobotomia,
che neanche il vento, la prossima onda
di merda
ancora più alta
porterà via.
ti ho amata, aldamatta,
una sera che era già notte a cercare
pane e sigarette
in una boutique dei navigli
tutto in cassetta, anche il mio muto stupore
sai chi è quella
no, non una famosa, una fumosa
un pezzetto di poesia
la differenza è tutta lì
appesa al ramo di un'altra alluvione

lunedì 26 ottobre 2009

un altro film


Ho visto un film americano, un thriller mozzafiato.
Siamo a Chicago. Protagonista Russell Crowe, nei panni del governatore dell'Illinois, ricattato per una relazione extraconiugale.

Fin qui niente di nuovo, ce ne sono decine, di film così.
Ma a ricattarlo, nel film, erano quattro poliziotti, assoldati da un potente senatore di Washington (Jon Voight). E a dirigere l'operazione, a capo della CIA, una donna. Un'amante del senatore.
Ad un certo punto, il senatore "avvisa" Russell Crowe che ha in mano le foto della sua relazione extraconiugale, ma che farà in modo di non farle pubblicare. In cambio, il senatore "invita" il governatore ad approvare una legge che permetta ad una multinazionale "amica" del senatore di impiantare una fabbrica inquinante nel suo stato.

Non vi svelo il finale, ma vi chiedo: tra tutti questi elementi di suspence, quanto conta chi è l'amante del governatore? Il film è hollywoodiano, e quindi è ovviamente una strafiga eterosessuale. Ma conta più o meno come il nome dello stato dove è ambientata la storia... vi pare?

giovedì 8 ottobre 2009

pasta


"Gli taliani vedranno di che pasta sono fatto"!

lunedì 5 ottobre 2009

motivazioni


Mi sono appena arrivate per e-mail le motivazioni della sentenza Aldrovandi.
Sono quasi 600 pagine: me le leggerò con calma...

Ma intanto, saltando alle conclusioni, leggo tra l'altro:

(...)La morte del ragazzo fu conseguenza della violenta colluttazione con i quattro agenti, armati di manganelli, decisi a immobilizzarlo e ad arrestarlo ad ogni costo, per fargli scontare le conseguenze di una precedente fase di conflitto, con reciproci atti di violenza, nel corso della quale venne danneggiata l’autovettura di servizio dalla pattuglia alfa2. L’origine le cause, le ragioni le concrete modalità di svolgimento di di tale prima colluttazione sono rimaste oscure, dovendosidichiarare l’inattendibilità della versione degli imputati Pontani e Pollastri.

Dunque la condanna a tre anni e mezzo per i poliziotti Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani, Luca Pollastri è motivata da ciò che si è potuto provare "contro ogni ragionevole dubbio" su quello che hanno fatto durante la seconda colluttazione.

Perché la prima colluttazione rimane oscura?
Chi ne aveva parlato, con me, era Ivo Silvestri.
Ecco cosa scrive il giudice Caruso sul confronto in aula tra il sottoscritto e Silvestri:

In successione la testimonianza del giornalista televisivo Dean Buletti che aveva raccolto per la trasmissione televisivi "Chi l'ha visto" la sconvolgente testimonianza di Ivo Silvestri, testimonianza registrata dal Buletti e mandata in onda nella quale il Silvestri raccontava di essere stato presente per caso in via Ippodromo e di avere assistito dalla sua posizione ad un autentico pestaggio nei confronti della vittima. Silvestri a dibattimento negherà ogni dichiarazione resa al Buletti, dichiarando di essersi inventato tutto e non recederà dalla posizione neppure in seguito al confronto con il giornalista e alla contestazione dei dettagli e dei particolari oggetto del racconto, per il teste assai sfavorevoli e difficilmente riferibili se non inseriti in un contesto sostanzialmente veridico e, secondo il teste, sconvolgente, avendo Silvestri dichiarato di essersi appartato nella zona di via Ipppodromo per avere un rapporto omossessuale nella sua automobile e di avere potuto perciò vedere fasi fondamentali della violenta bastonatura del ragazzo.


Non ho commenti particolari da fare.
Lavoro ancora a "Chi l'ha visto". Visto che attualmente non ho grandi motivazioni per farlo (tagli sostanziali alla retribuzione, demansionamento professionale, umiliazioni anche personali eccetera), sapere di aver fatto un buon lavoro in quel caso, mi ricorda qualche motivazione per averlo fatto finora.
E per continuare a farlo? Beh, basta leggere il post precedente
o guardare qua sotto...

venerdì 24 luglio 2009

un altra vita

Non servono più eccitanti o ideologie
ci vuole un'altra vita....

cantava Battiato.

Eccola qua, la nostra nuova vita!

"Alle 10.37 del 14.7.09, dopo una notte insonne, con una settimana d'anticipo, è nato Raffaele: lungo 50cm, pesa 3,5kg e ha sconvolto di bellezza la nostra vita!"
Questo l'sms che ho mandato a un pò di amici quel giorno.

Questa la primissima foto, a 42 minuti di vita!


Questo è Raf con la mamma, tre ore dopo il parto. I miei due campioni riposano, dopo la maratona di 16 ore di travaglio!
Evviva l'epidurale e il personale dell'Ospedale Fatebenefratelli di turno quella notte/mattinata.



Raf in braccio al nonno paterno, suo "gemello": già, mio figlio è nato lo stesso giorno di mio padre!


Qui la famigliuola riunita, sette ore dopo. La mamma già scalpitava per tornarsene a casa. Per lui in fondo è uguale...
come cantava Tom Waits: "Anywhere I lay my head, I'll call my home"...


Appunto, ecco qui Raf nella casa della nonna materna a Campagnano, nel pieno della sua seconda attività preferita,
dopo il ciucciare le tette a mamma!
Qui aveva 5 giorni di vita, la testa era già meno da alieno e noi cominciavamo a capire da che parte si chiudono i pannolini...
è tutto appena iniziato, e non c'è "soddisfatti o rimborsati". Perché una roba del genere non la ripagherebbe nemmeno tutto l'oro del mondo. Un evento del genere, a dieci giorni di distanza mentre ne scrivo, mi fa ancora tenere a diversi centimetri dal suolo terrestre! E non credo di aver voglia di scendere presto...

...perciò, con questo post, questo blog se ne va in vacanza per un pò.
Ci risentiamo dopo l'estate, se e quando tornerò a lavorare a "Chi l'ha visto?", se e quando il mio documentario sarà selezionato da qualche festival e/o troverà una distribuzione, se e quando ci sarà qualcosa di importante da raccontare...
certo, di fronte a un'altra vita, ci vorrà un'altra vita per raccontarla, e sarà un'altra vita per chi racconta e anche per chi legge.

Avrò tante cose ancor da raccontare per chi vuol ascoltare,
e a culo tutto il resto.
, come cantava il vecchio Gucc!

venerdì 3 luglio 2009

l'altro film


Questo è il nostro papocchietto, Raffaele, alla settimana 37+3 di gestazione.
Ci siamo quasi... glom!

Se la ride, fa la linguaccia e pure il pugnetto chiuso vicino alla testa: più di così...
Lo potete pure ammirare in azione cliccando qui!

mercoledì 24 giugno 2009

Minuteria urbana: recenzioni - 3

La terza la copincollo dal sito dell'Unità: in questo momento l'articolo è il primo risultato cercando "minuteria urbana" su Google.

Minuteria urbana, storie di lavoratori on the road. Altro che ronde
di Mariagrazia Gerina

«La sicurezza? Per me non sono le guardie, né le ronde, è quando stai bene, in equilibrio con il mondo. Noi da questo punto di vista cerchiamo di fare la nostra parte e ci ringrazia anche il commissariato», spiega, cercando con cura le parole, Claudio Celletti, 48 anni, lavoratore socialmente utile, mentre sullo schermo della Casa del Cinema, a Villa Borghese, scorrono ancora i titoli di coda. Parla di lui il film documentario che hanno appena proiettato nella sala. E di Matteo, Romanino, Stefano Cibak, Attilio. Persone come lui, «prodotti di borgata» secondo la loro autodefinizione, con un passato difficile alle spalle. E un presente utile, di lavoratori, grazie alla cooperativa Cantieri sociali, di cui Claudio è presidente, che ha restituito loro un buon motivo per condurre le giornate. Riparare una strada, ridisegnare le strisce a un parcheggio per disabili, sistemare il giardino di una scuola, rifare il la staccionata lungo il sentiero nel parco. Altro che ronde.

Dean Buletti, il regista, e Cinzia Gubbini, cronista de il manifesto, li hanno seguiti per le strade del quartiere Tuscolano, periferia Sud Est di Roma, in queste loro trame di lavoro quotidiano. E ne è venuto fuori un racconto corale di come può essere governata altrimenti che con le ronde una città. Titolo: «Minuteria urbana». Si chiama così la fattispecie amministrativa trovata per fare spazio, sulla scia della legge Bersani e di una delibera comunale che risale al 1997, a Claudio e agli altri nelle maglie della burocrazia che regola gli enti sociali.

«L'importante è avere la dignità di alzarsi la mattina e andare a lavorare... Facciamo tutto quello che gli altri non fanno», si raccontano i protagonisti del documentario lasciando che le telecamere spieghino il resto. L'attaccamento di Romanino il giardiniere al suo “decespugliatore”. La creatività con cui Massimiliano disegna strisce gialle sull'asfalto. Il passato da ballerino di periferia di Stefano. L'abilità manuale di Matteo, il fabbro. Il senso pratico di Claudio nel far quadrare i conti.

Come dire che il centrosinistra in Italia e a Roma qualche idea su come si difende la coesione sociale ce l'aveva. E qualche volta l'ha anche messa in pratica. Poi è arrivata l'ossessione della sicurezza. Alemanno è diventato sindaco di Roma, Maroni ministro dell'Interno. Sandro Medici, presidente del municipio nel quartiere Tuscolano dal 2001 (primo mandato Veltroni), resiste. Non solo lui, per fortuna. E il “modello” custodito nel suo e in altri territori a macchia di leopardo potrebbe ancora essere contagioso. «Abbiamo sentito tanto parlare di integrazione senza capire cosa fosse: ecco questo è un buon esempio», gli riconosce l'assessora capitolina Sveva Belviso, spettatrice entusiasta - almeno così dice - del documentario. Più cooperative, meno ronde. Potrebbe essere un bello slogan. Chissà se qualcuno se ne ricorderà.

23 giugno 2009

Minuteria urbana: recenzioni - 2

La seconda ora come ora "apre" l'homepage di Cinecittà news. Bisogna cliccarci su per leggere l'articolo intero, che copincollo qui sotto.

Una piccola utopia a Cinecittà
[di Stefano Stefanutto Rosa]

"Storie incredibilmente invisibili eppure sotto gli occhi di tutti, nelle nostre strade", così Dean Buletti presenta Minuteria urbana, il documentario che firma insieme a Cinzia Gubini. Le storie sono quelle tormentate e incasinate dei lavoratori cosiddetti socialmente utili della cooperativa Cantieri sociali, che opera nel X Municipio di Roma, una delle circoscrizioni più estese e densamente popolate della Capitale, lungo l'asse di via Tuscolana, e che include Cinecittà.

Sono uomini e donne segnati da vicende di carcere, droga, perdita di lavoro e salute, persone che cercano, con l'aiuto dei servizi sociali, di avere una vita normale. "E' importante avere la dignità di uscire la mattina e di andare a lavorare", sentenzia uno di loro, impegnati ogni giorno in piccoli interventi di manutenzione di strade, scuole, parchi del X Municipio. Sono loro a curarsi del territorio e delle sue strade, che li hanno visti crescere.



La cooperativa Cantieri sociali nasce nel 2003, come raccontano nel documentario i soci, quando alla scadenza del progetto annuale di assistenza, si presentano davanti al consiglio municipale per spiegare chi sono e occupano per protesta l'ufficio del presidente della circoscrizione, Sandro Medici. L'amministrazione riconosce il loro lavoro come utile e non oneroso e decide di affidare la piccola manutenzione del territorio, a condizione che venga costituita dai soggetti svantaggiati una cooperativa, che per la sua natura può ottenere appalti diretti dal Comune.

Claudio, alle spalle anni di carcere e vicende di droga, è il presidente della cooperativa, il creatore e l'animatore dell'intero progetto, colui che organizza le squadre di lavoro ogni mattina: "E' in carcere che mi sono formato come presidente, quando ho cominciato a partecipare a tutte le attività che venivano organizzate". Stefano, un padre americano morto nella guerra in Corea, ex comparsa in alcuni film e ex ballerino con Don Lurio, ora si occupa, dopo una lunga malattia, di segnaletica stradale
Francesca ha una figlia piccola da accudire dopo la morte del compagno, una persona con precedenti penali, e si occupa delle pulizie nei centri anziani. Matteo è un bravissimo fabbro, mestiere che ha ripreso a svolgere dopo essere stato espulso dal mercato del lavoro, quando aveva più di 50 anni. Dario è invece il più giovane della cooperativa, è un ragazzo che era seguito dai servizi sociali perché non riusciva a trovare la sua strada, né un lavoro.

Per Sandro Medici, presidente della circoscrizione, il documentario Minuteria urbana aiuta a capire quanto questo progetto di reinserimento sociale sia importante e come costituisca un modello da esportare in altre circoscrizioni.
"Nel raccontare queste diverse storie di vita abbiamo evitato il rischio di un'operazione nostalgica, magari ricorrendo a foto d'epoca, abbiamo invece preferito privilegiare loro condizione attuale, l'oggi e non il passato che comunque è presente nei loro volti - spiega Dean Buletti videomaker e giornalista, che dal 2004 collabora con il programma 'Chi l'ha visto?' (RaiTre) - Il nostro è un autentico racconto in presa diretta, non c'è stata alcuna preparazione, nessun piano di produzione, nessuna sequenza è stata ripetuta perché venuta male".
Cinzia Gubini, redattrice del quotidiano 'il manifesto', si occupa di temi sociali e ricorda come l'idea del documentario maturò due anni fa proprio quando l'agenda politica era dominata dall'emergenza sicurezza.

Il film non ha avuto alcun contributo pubblico, ma è stato realizzato tra gennaio e aprile 2008 nei ritagli di tempo e in modo volontario da una minitroupe composta dai due stessi autori. "E' un film precario, instabile perché affidato a pochi mezzi. Minuteria audiovisiva, appunto", sottolinea Buletti.

martedì 23 giugno 2009

Minuteria urbana: recenzioni - 1

La prima la copincollo ora che è visibile sul sito, ma è uscita su Il Manifesto di domenica:

TAGLIO BASSO | di Silvana Silvestri
DOCUMENTARIO
«Minuteria urbana», al lavoro nel quartiere modello

Domani alla Casa del Cinema di Roma il film di Dean Buletti e Cinzia Gubbini

La Decima, a Roma, è una circoscrizione particolare, una delle più estese, popolose. Ricca di iniziative grazie al suo presidente Sandro Medici: la prima a riconoscere il testamento biologico, il registro delle coppie di fatto, l'opportunità degli asili familiari (Tagesmutter), ai giovani nei locali del municipio è stata concessa una sala prove («Batti il tuo tempo») per i loro gruppi musicali. La vicenda raccontata in Minuteria urbana di Dean Buletti e Cinzia Gubbini è una storia che poteva succedere solo nella Decima: parla della cooperativa «Cantieri sociali» che svolge i piccoli lavori di manutenzione del quartiere nei parchi, strade, scuole, un'iniziativa venuta dal basso, poi accolta e inserita a pieno titolo nelle attività del municipio. La cooperativa è composta da persone che hanno avuto difficoltà nella vita, disagi di vario tipo e che attraverso questo lavoro ben organizzato hanno ripreso in mano le loro esistenze. Bei volti da cinema, non da film patinato, ma di quelli che raccontano storie vere. Negli anni '70 alcuni di loro sarebbero stati antichi romani, cascatori, pirati o cowboy negli studi di Cinecittà. La cooperativa ha sede lì accanto, nello storico Istituto Luce diventato municipio. Sono nati nel quartiere molti di loro tra cui Claudio, il presidente della cooperativa che è stato tanto bravo da creare quest'opportunità mettendo insieme persone seguite dai servizi sociali. Qualcuno ha perfino esperienza di spettacolo, è stato ballerino con Marisa Del Frate, «Franchino» Miseria, Don Lurio («'na sagoma»), con una storia personale che sembra inventata, padre americano morto in Corea, scappato dal carcere minorile e mandato tre mesi a Saigon («férmate, me ne vojo annà») e tornato grazie alla nazionalità italiana per incappare poi in un incidente che lo ha fatto finire sui libri di medicina. Chi è rimasto disocupato, chi ha avuto problemi di carcere, chi è un ex tossicodipendente o malato psichiatrico, c'è perfino un pugile da nazionale: il film che piacerebbe anche a Ken Loach ce li mostra nella loro intera dignità di persone che sanno ribattere con spirito e iniziativa ai colpi subiti. «La storia di questa cooperativa è affascinante, dice Sandro Medici, e anche un motivo di orgoglio per noi, ce la invidiano tutti. È uno strumento utile per la possibilità di intervento rapido ed efficace sul territorio e consente a persone che hanno avuto difficoltà di avere le loro soddisfazioni». Tutto è nato grazie all'iniziativa del presidente della cooperativa che in alcuni anni di lavoro, mettendo insieme con ordine carte e fatture, è entrato con i suoi un giorno in assemblea della circoscrizione per farsi riconoscere («voi chi siete? siamo i lavoratori socialmente utili»), hanno fatto una breve occupazione, si sono fatti sentire e sono infine stati accolti in pianta stabile. Raccontato con spirito dagli stessi protagonisti, accompagnato dalle musiche composte da una band del quartiere (i God) e del famoso jazzista Pasquale Innarella.

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Dopo un'anteprima privata, ci è stata scritta questa presentazione. Se l'avessi letta prima della proiezione, mi sarei grattato; l'ho letta poco fa e... wow, cazzo: Ken Loach, niente popò di meno!

venerdì 19 giugno 2009

un venerdì non come gli altri

Chi oggi compra"La Repubblica", trova allegato "Il Venerdì".
Chi ce l'ha, se apre a pagina 33, sulla destra troverà un articolo sulla "Cooperativa cantieri sociali" e sul mio (e di Cinzia) documentario su di loro (v. sotto).

Oggi sono a Foggia, ma sarei voluto essere anche a Ferrara.
E anche a Roma, vicino al mio pancione... manca un mese all'arrivo del Papocchietto... che periodo!

mercoledì 17 giugno 2009

comunicato stampa

Proiezione del film:
MINUTERIA URBANA
di Dean Buletti e Cinzia Gubbini
(documentario, Italia, 2009, 60’)

LUNEDI 22 GIUGNO ORE 10,00
CASA DEL CINEMA - SALA DELUXE
(Largo M. Mastroianni, 1- Villa Borghese, Roma)


Un mosaico civile, un’impresa sociale, una pratica politica


Il loro mestiere è mantenere il decoro urbano. Aggiustano pezzi di città, rendendola più vivibile: sistemano la panchina rotta, potano alberi e siepi, rimuovono i cartelli abusivi. Sono uno scudo contro il degrado e l’insicurezza urbana. Ma i lavoratori della cooperativa «Cantieri sociali», che opera nel X municipio di Roma, hanno alle spalle storie ai margini: qualcuno ha avuto esperienze di carcere, altri di droga, altri ancora hanno avuto seri problemi fisici o psicologici.

Il film li accompagna nelle loro giornate lavorative. Li vediamo riparare il cancello di un parco, potare gli alberi di una scuola, pulire i centri anziani del quartiere. Mentre cercano di far quadrare i conti o quando discutono e si confrontano. E, intanto, raccontano le loro vite e di come hanno conquistato il diritto al lavoro anche occupando il municipio. Storie a volte bizzarre, altre amare. Ma sempre storie vere di chi non si arrende.

Costituire la cooperativa non è stato semplice. Il municipio si è inventato la «fattispecie» della minuteria urbana: le commesse pubbliche invece di essere investite in mega-appalti scarsamente efficaci sono utilizzate per permettere ai Cantieri sociali di intervenire immediatamente, impedendo che un piccolo guasto si trasformi in un grande danno per il territorio e per chi ci vive.

Minuteria Urbana è un film di e su Cinecittà, intesa come quartiere. I suoi protagonisti, "facce da cinema", non entrerebbero neanche ai provini che oggi si svolgono in quegli studi. Sono una forza del passato ma senza nostalgie per il loro passato. Perché lo portano addosso sulle linee dei volti, sui calli delle mani che hanno rubato, sofferto, ma che adesso curano quel quartiere. Vengono da quelle strade e ora curano quelle strade. Per questo la videocamera, sempre a mano, li in/segue da vicino. Giorno per giorno, con il loro lavoro, mostrano una dignità che andava raccontata, a costo di sporcarsi le mani. Film a basso budget, con delle "sporcature", ma che fissa alcune sfaccettature di una Cinecittà altrimenti invisibile, tessere di un mosaico umano che mostra una città più decorosa.

giovedì 11 giugno 2009

invito



Ve ne avevo parlato un pò di tempo fa...
e ne parlerò ancora, appena ne avrò tempo e modo...
ma intanto siete tutti invitati

LUNEDI' 22 giugno 2009, ore 10
Casa del Cinema
(largo M.Matroianni, 1 - Villa Borghese)


proiezione del film
MINUTERIA URBANA
di Dean Buletti e Cinzia Gubbini


(documentario, Italia, 2009, 60')


L'invito è stampabile, copiabile, cumulabile, diffondibile, estensibile, riproducibile, fotocopiabile, faxabile, brevimanuabile.
La proiezione è gratuita, aperta a chiunque, ma in particolar modo saranno benvenuti distributori, produttori, buyers televisivi e affini.

giovedì 4 giugno 2009

il sostituto


"Un atto di violenza brutale, vile e inqualificabile, tanto più grave in quanto rivolto contro una persona che rappresenta una delle più alte autorità dello Stato a Verona". "Chi aggredisce il procuratore della Repubblica aggredisce lo Stato e quindi tutti noi".
(Flavio Tosi, sindaco di Verona, 2 maggio 2009).

Il procuratore capo di Verona Mario Giulio Schinaia, è stato aggredito a bottigliate da un minorenne che non gradiva le sue indagini sull'estrema destra veronese, fra le quali quella sulla morte di Nicola Tommasoli.

Quello nella foto è Flavio Tosi, dovrebbe essere il 1996 o giù di lì, il (sostituto) procuratore si chiamava Papalia e il giovane futuro sindaco manifestava così la sua solidarietà verso il magistrato, che indagava su estrema destra e tifo violento veronese.

Come cambiano i tempi. O meglio, come sostituiscono...

venerdì 22 maggio 2009

una buona notizia


Mi scrivono da Trapani:

Oggetto: Custodia cautelare per Virga e Mazzara.

Ciao,
oggi ho avuto la notizia certa che si svolgerà la conferenza stampa presso la Questura di Trapani, nel corso della quale saranno annunciate le custodie cautelari che rappresentano il primo passo concreto verso lo svolgimento del “processo Rostagno”, probabilmente tra un anno.


Una buona notizia. Forse un altro piccolo passo in avanti sulla strada per la verità sull'assassinio di Mauro Rostagno.

Chi sono Vincenzo Virga e Vito Mazzara? Clic sui nomi se volete saperne di più.

Virga, noto imprenditore trapanese con la sua Calcestruzzi Ericina, è stato inoltre indagato con Marcello Dell'Utri per tentata estorsione ai danni dell'allora (1991) patron del Trapani Basket Garraffa, che dai due ricevette un'offerta che non poteva rifiutare: del miliardo e mezzo di lire ricevute dallo sponsor "Birra Messina" sarebbe stato invitato a restituirne metà a Publitalia. Dopo una condanna in primo grado, confermata in appello a due anni di carcere, di recente il reato è stato derubricato in "minacce gravi" e i due se la sono cavata con la prescrizione.


P.s. del giorno dopo: oggi la notizia è su tutti i media. Bene.
Qui, qui e qui trovate tutto quanto non ci stava nel mio post.
Buone letture.
Ah, e qui uno spezzone filmato della conferenza stampa di Linares, capo della squadra mobile di Trapani. Notate e tenete a mente l'accenno ai politici trapanesi che fa...

domenica 17 maggio 2009

due fratelli figli unici


Questo invece non ho (ancora) avuto modo di andarlo a vedere.
Lo so che mio fratello è figlio unico perché non ha mai criticato un film senza prima vederlo (...),
ma stavolta l'invito è letteralmente a correre a vederlo, prima che sparisca dalle sale.

Anche qui c'è lo zampino di un mio collega di "Chi l'ha visto?", Matteo, che con altri ha sceneggiato...
Il film ha un bel sito, dove trovate tutto quello che serve sapere prima di andarlo a vedere. Ma anche no.

Non più di 440 caratteri


Il rosso col pesce, i referendum per abolire il natale, gli agenti segreti "de noantri" sulla Rambla, gli occhi di un ragazzo sperso a una rotonda sul mare...
C'è della follia, nel tuo metodo, vecchio gattaccio pulcioso.
E fai venir nostalgia per un metodo, uno qualsiasi.
E voglia di andare a vedere com'è fatta l'Islanda, indossando un Panama, ovviamente.
Non riesco a venire alla presentazione, ma ho letto con piacere il libro: grazie. Dean


Non è proprio una recensione.
E' un sms spedito venerdì pomeriggio.

Il gattaccio pulcioso si chiama Franco De Chiara.
La presentazione era questa.
Il libro s'intitola "Non più di nove minuti".
Sottotitolo: Storie di vite perdute e (spesso) ritrovate.

Racconta "Chi l'ha visto?" da dentro con gli occhi di chi l'ha visto crescere (dentro), quel programma, trasformandosi nel tempo e rimanendo sempre fedele ai suoi principi. Quella che oggi qualcuno chiamerebbe la mission, ma che non è (più) la stessa cosa...

giovedì 7 maggio 2009

sfoghiamoci così



Questo è un viral, o una guerrilla, come direbbere i creatini delle agenzie pubblicitarie.

Prendi 4 scemi, una telecamerina (che si deve fingere di non saper usare), una situazione semplice e "improvvisata" in una strada del centro (vicino al Vaticano, per esempio). Un cartello e una situazione ironica. Metti il video su Youtube e aspetti che si diffonda il passa-parola. Poi, di solito, in "episodi" successivi, cominci ad associare il "marchio" al messaggio.
Questi no, fanno prima: ecco da subito il marchietto col gabbiano gionatanliviston...
Già: è la campagna elettorale di Di Pietro. Sta dieci anni avanti al PD, se non altro.
E' che sto futuro non è che mi convince proprio del tutto, ma che altro resta?
Prenderci a schiaffi tra di noi, per finta?

giovedì 9 aprile 2009

franchi tiratori


Altro aeroporto, altra dogana! Agno, Svizzera Italiana. Coppia di ritorno da un viaggio in Brasile atterra nel piccolo aeroporto di Lugano. Controllati dalle guardie di confine svizzere, vengono trovati in possesso di 8 chili di cocaina. Lei è la segretaria del gruppo parlamentare della Lega.

Che già ci ha i suoi giramenti di maroni per aver visto bocciare dall'aula le ronde e la detenzione disumana di sei mesi nei CPT...

altro volo, altri avvoltoi


Allucinante: leggete qui l'articolo di Alessandro Gilioli.

Aeroporto di Fiumicino, dogana. Sbarca un cittadino nepalese con tutte le carte in regola (addirittura il permesso di soggiorno su invito con tanto di fideiussione bancaria)... viene portato in una stanza con sei poliziotti che gli chiedono 200€ per lasciarlo uscire. Momenti di panico, telefonate a Katmandù, e alla fine 100€ di estorsione per poter uscire indenne dall'aeroporto.

mercoledì 8 aprile 2009

l'aquila e gli avvoltoi

prendo il titolo paroparo da quello del filmato su Youtube.
Era ieri, 7 aprile 2009, TG1 delle 13.30 - 34 ore dopo il terremoto che ha devastato la provincia aquilana.



Tandighitan-Tandighitè...

lunedì 6 aprile 2009

può capitare di tutto


Qui un articolo e qui il servizio del TG regionale e qui quello della tv locale Telestense sull'udienza di sabato al processo Aldrovandi.
Ora una lunga pausa, poi il 19 giugno la requisitoria del PM, le arringhe degli avvocati e la sentenza, prevista per il 30 giugno.

In questa udienza è in qualche modo entrata la vicenda Rasman: le parti civili avevano chiesto di utilizzare un manuale d'istruzione della polizia, assunto come prova per la condanna in primo grado di quattro agenti a Trieste; il giudice di Ferrara ha preferito sentire direttamente chi l'aveva scritto, chi insegna ai poliziotti come si deve svolgere un'azione di contenimento. Con l'audizione di una serie di istruttori delle scuole di polizia, è emerso che schiacciare di peso qualcuno pancia a terra, può causare un deficit respiratorio e dunque, poi "può capitare di tutto", come hanno detto in aula.

E' stato spiegato che ci sono modi appropriati di ammanettare qualcuno a terra, e prima di buttare a terra una persona per contenerla, e prima di contenere una persona esagitata, e prima di usare il manganello, e prima le parole, per calmarla. Prima.
Perché poi può capitare di tutto, se parti con le parole sbagliate...

e allora mi viene in mente una poesia di Giorgio Caproni:

Sassate

Ho provato a parlare.
Forse, ignoro la lingua.
Tutte frasi sbagliate.
Le risposte: sassate.

sciame sismico


C'è un signore che si chiama Giampaolo Giuliani (secondo Repubblica e la video intervista sul sito, ma Gioacchino secondo l'elenco telefonico dell'LNGS), fa il ricercatore dentro il Gran Sasso. Era stato denunciato per procurato allarme da quel genio del capo della Protezione Civile, Bertolaso, perché da settimane preannunciava un forte terremoto dalle parti de L'Aquila, zona da mesi attraversata da uno sciame sismico più forte del solito.
Stanotte ha avuto ragione, forse troppo tardi. Dunque non ha avuto ragione?

Erano le 3 e 35: ho sentito il letto vacillare, la stanza dondolare, i vetri alle finestre vibrare. Ho svegliato Eloisa e ci siamo abbracciati, aveva paura. Si è svegliato anche il papocchietto dentro la sua pancia.
A Roma però non stava succedendo nulla di serio: luci si accendevano nelle case, allarmi scattavano nelle auto per strada, poi è tornata la calma, e il sonno.
Questa mattina colazione con la TV accesa, l'unico TG che sembra decente quello di Sky24. Sento dire che ci saranno polemiche ma che un terremoto non è prevedibile. Sento mettere le mani avanti, come a voler parare il culo a Bertolaso, al governo, a chi deve servire e proteggere la popolazione. C'è qualcosa che mi puzza. Allora apro Internet, e leggo questa storia di Giuliani e del suo procurato allarme. Poi alla radio qualcuno telefona, racconta di aver cercato stanotte/stamattina presto notizie del terremoto in rete, e di averle trovate solo sul sito di El Mundo.

Troppo facile ora fare polemiche, e polemiche sulle polemiche (il vero sport nazionale italiano)...
prima ci sono i morti da onorare, i feriti da soccorrere, le case e le strade da riparare.

Ma mi sembra che ci siano i segnali di qualcosa che non va, in questo paese: il rispetto che la classe dirigente non ha della ricerca scientifica, l'informazione Rai e specie Mediaset che latitano (a parte il sempre ottimo Rainews24, chissà per quanto ancora), quella web che funziona meglio di quella mainstream, conoscenze e ignoranze scientifiche utilizzate per scopi di controllo sociale... insomma, uno sciame sismico di stronzate. E noi in mezzo, a tremare, al buio.

venerdì 3 aprile 2009

alla faccia

Questo è il miglior pesce d'aprile di quest'anno. E' l'annuncio/spot delle nuove funzioni del browser Opera: con la webcam si può "pilotare" la navigazione sul web semplicemente con delle espressioni facciali.



Sublime perché realistico: io per esempio mi sono scaricato lo spassosissimo FluidTunes, col quale sfoglio davvero le copertine degli album su iTunes, muovendo le mani dvanti allo schermo senza toccare nulla...


Quest'altro invece è un meta-pesce d'Aprile, da quei veri geni di ImprovEverywhere


Si classifica secondo perché implica una sofisticatezza. Il gruppo di "improvvisatori", che coi suoi flashmob ha incantato il mondo (su tutti il mitico Frozen Grand Central, visto oltre 16 milioni di volte!), ha organizzato un happening apparentemente di pessimo gusto: auto-invitarsi in trenta ad un funerale scelto a caso sul giornale, dimostrare affetto a degli sconosciuti in lutto e filmare il tutto. Da qui centinaia di commenti isterici su Youtube. Peccato che anche la "famiglia del morto" facesse parte del cast di attori: dunque le vittime dello scherzo non sono loro, ma chi guardava il video della performance.
Avanguardistico.

E il terzo classificato? Lo scherzo italiano per eccellenza, l'inganno che rende ogni giorno un primo d'aprile? Forza... guarda nello specchio, Italia...

lunedì 30 marzo 2009

la gravidanza avanza



poi uno dice: "il peso della paternità cresce man mano"...

anticipazioni

Franceschini dixit: "I poliziotti al G8 dovranno anticiparsi le spese".

Capito, ragazzi? Stavolta manganelli tonfa, tute da robocop, bastoni di ferro avvolti in nastro isolante nero (o manici di piccone avvolti nel tricolore, secondo la moda più recente), gas CS da sparare ad altezza uomo con i lanciagranate, travestimenti da black bloc, catene, pinze per strappare piercing, camionette per investire i manifestanti, pallottole intagliate a croce sulla punta, eccetera, ve li procurate da soli, eh! Poi portate gli scontrini. E stavolta non vi fate beccare con le molotov nei sacchetti della spesa: tirate fuori 5 euri per una valigetta da vucumprà...

stiamo inguaiati

Non ho (ancora) avuto modo di vedere integralmente la trasmissione di Fazio con ospite Saviano.
Ma ho letto alcune delle polemiche seguite a quel programma (che mercoledì scorso ha fatto saltare una puntata del mio, ma non ne sono del tutto dispiaciuto).

Della prima voglio liberarmi subito: ho letto che il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, intervistato da Klaus Davi, ha sottolineato il pericolo che Saviano possa essere preso per professionista dell'antimafia. Non sono proprio le sue parole, ma hanno dato il la a chi fa quotidianamente professione di anti-antimafia.
Ma mi chiedo comunque perché dovrei per forza scegliere, tra l'antimafia giudiziaria dell'allievo prediletto di Borsellino e quella culturale di uno dei migliori narratori italiani contemporanei. Non scelgo, li tengo tutti e due, alla faccia del dilettantismo di certe polemiche.

Un'altra polemica è seguita alle parole pronunciate da Saviano contro alcuni giornali locali, in particolare dell'area casertana, "controllati" più o meno indirettamente da clan camorristici, e del linguaggio spesso in codice che usano per fare, in poche parole, da ufficio stampa della camorra.
Ebbene, voglio dire due cose: è vero, e di seguito vi racconto qualcosa del come e del perché lo so; e secondo, non mi stupisce e vi dico subito perché.
C'è, tra il giornale locale e la realtà in cui il giornalista vive, una vicinanza a volte dannosa. Un esempio su tutti, vissuto sulla mia pelle: titoli e articoli sulla morte di Federico Aldrovandi sui giornali locali ferraresi nei primi giorni dopo quel 25 settembre 2005. Lì il rapporto di simbiosi con Questura e Procura ha rischiato di dare per scontato che le veline istituzionali diventassero l'unica verità possibile sui giornali e dunque nell'opinione pubblica. Altrove l'imbeccata viene dal clan, che costituisce la vera istituzione locale, e dunque la verità dei titoli diventa nell'opinione pubblica, l'unica possibile: quella del capoclan.
D'altronde anche quel che sparano più volte al giorno il TG4 o Studio Aperto, o altri media mainstream, rischia spesso di far diventare il delirio del capoclan dei capiclan come la verità del popolo...

Perché quel che dice Saviano sui giornali locali è vero? Ora vi racconto una mia piccola esperienza.
All'inizio del 2005 venni mandato a Marcianise, dov'era scomparso un ragazzo di ventanni, Francesco Spina.
La vigilia di Natale, Francesco era andato al solito bar (controllato dai Belforte), coi soliti amici. Poi è salito in macchina con uno di loro, e nessuno l'ha più visto. Nessuno ne parlava. Però qualcuno che la realtà locale la conosceva bene e provava a raccontarla, mi fece un nome, anzi un soprannome: 'O 'Nditto (forse "il benedetto"?).
Intanto qualche giornale locale parlava di fuga d'amore...
Francesco veniva dal Parco Primavera, dove qualche mese dopo fu ucciso un suo amico: gli hanno sparato mentre percorreva la strada in scooter, è rimasto a terra per ore tra le macchine che facevano zig-zag per schivare il corpo insanguinato.
Tornai a Marcianise nel marzo 2006. Avevano arrestato due fratelli, i Froncillo, con l'accusa di aver sciolto nell'acido il ragazzo, colpevole di aver spacciato per conto suo della cocaina del clan. Una "curiosità", all'epoca, mi spinse a intervistare l'allora sindaco, che all'indomani del primo filmato sul caso (31/01/2005) nel quale avevo parlato di ambienti mafiosi dov'era cresciuto Francesco, aveva polemizzato contro "Chi l'ha visto?". In occasione del matrimonio del fratello di 'O 'Nditto, un suo assessore aveva concesso agli sposi di atterrare con l'elicottero in paese, in pieno glamour hollywoodiano che tanto piace ai tamarri gomorristi. La notizia è già stata ripresa a suo tempo anche dallo stesso Saviano.
Quell'intervista che feci all'allora sindaco nel marzo 2006 è ancora in qualche cassetto. Da allora sono successe molte cose, da quelle parti: arresti, scioglimenti di consigli comunali, assoluzioni in tribunale e condanne definitive per strada. Ma la situazione si è evoluta secondo quanto si poteva intuire già all'epoca.

(immagine ripresa dal sito del giornale)
Proprio stamattina, andando in giro per siti alla ricerca di notizie sulla polemica su Saviano e i giornali locali (ripresa anche da Dagospia), mi sono imbattuto in questa notizia: Michele Froncillo, 'O 'Nditto, avrebbe coinvolto l'ex-sindaco Fecondo di Marcianise in un'indagine per degli appalti. Anzi, secondo la Gazzetta di Caserta, lo ha inguaiato. Ecco, appunto. Inguaiato.

Ha ragione Saviano: le parole sono importanti, diceva qualcuno. E a volte pesano come macigni, a volte sono badilate di letame per costruire montagne di merda, a volte te le fanno ingoiare*. A volte col piombo. Il piombo con cui si stampa(va)no i giornali e quello dei proiettili, come a Giancarlo Siani, quello (vero) di Fortapàsc. Prima che Gomorra diventasse Gomorra, ha titolato qualche giornale nazionale. Di quelli che fanno quotidiana professione di anti-antimafia. Anche se la situazione si è evoluta secondo quanto si poteva intuire già all'epoca...


*P.S. Oppure, a volte, te le fanno semplicemente mettere in un cassetto. O in un blog, che in fondo è uguale...

ora


E' tornata l'ora legale. Anche in Italia.
Avete spostato avanti le lancette degli orologi?
Ancora ci credete?

mercoledì 25 marzo 2009

buonanotte, buonanotte fascistino


Caro italiano xenofobo,
tu odi gli stranieri, vero?
Ma non proprio tutti gli stranieri.
Gli americani per esempio ti stanno simpatici, e dei finlandesi o dei belgi non te ne frega niente.
Tu odi certi stranieri.
Tu odi gli slavi, gli africani, gli indiani, i cinesi, e tutti i musulmani, arabi, e non.
Beh, io non ho nessuna intenzione di ripeterti per l'ennesima volta che questo non si fa, che sei cattivo, che devi smettere di prendertela con le minoranze, perché è una cosaccia incivile, eccetera eccetera.
Io ritengo invece che tu debba sapere una cosa importante per ciò che ritieni il tuo bene supremo: la tua sicurezza.
Quelle con cui te la stai prendendo, quelle contro cui i tuoi leader di riferimento continuano ad aizzarti, in realtà non sono affatto minoranze.
Sì, i piccoli gruppi che si trovano in Italia lo sono, ma quei gruppi sono soltanto la punta della coda della tigre.
Sei sicuro che ti convenga continuare a saltarci sopra urlando?
Al mondo ci sono più di un miliardo di musulmani;
più di un miliardo di cinesi;
più di un miliardo di indiani;
quasi un miliardo di africani;
e quasi mezzo miliardo di slavi.
Gli italiani sono 60 milioni scarsi, e non la pensano neanche tutti come te.
E quelli che ti dicono di pensarla come te, alle brutte potrebbero cambiare idea, e mollarti.
A cominciare dai tuoi leaders.
Forse tu pensi che comunque al tuo fianco ci resteranno i simpatici americani.
Allora c'è un'altra cosa sulla quale dovresti riflettere.
Il presidente dei simpatici americani è nero.
Suo padre era africano.
Suo nonno era musulmano.
E tutti i suoi pagherò ce li hanno i cinesi.
Ciao caro italiano xenofobo,
dormi bene stanotte.


(fonte: qui)

lunedì 23 marzo 2009

un mare nero, un mare nero


Molte delle verità sull'Italia di ieri e di oggi stanno in fondo ad un mare dal quale ogni tanto è bello credere che qualcuno ci può aiutare a emergere, per prendere una boccata d'aria, per aprire gli occhi.
Oggi voglio segnalare un libro e un articolo.

Cliccate, collegatevi e collegate: Mattei, De Mauro, Pasolini, Rostagno, Ilaria Alpi...
è tutto un intrecciarsi di sottili alghe cresciute sul fondo nero del mare mostrum...

rendiscion

Prima ci proviamo così: facciamo prelevare ai servizi segreti un tizio per strada, lo caricano su un furgone e lo fanno sparire nel nulla. E se la Procura stava già indagando su quel tizio, chi se ne frega: se ci sputtanano, diciamo che sono loro a violare il segreto di stato e gliela facciamo pagare. Lo portiamo in un paese del medio oriente dove lo torturano per bene e gli facciamo sputare tutto... no, così è un casino.

Allora proviamoci così: invece che portare il sospettato in un paese lontano, facciamo venire qui gli sbirri del paese del sospettato, glielo lasciamo tra le mani qualche ora, e gli facciamo sputare tutto... no, anche così è un casino.

Come cazzo facciamo a prelevare, torturare e far sputare una confessione a un sospettato, con tutte ste regole, lacci e lacciuoli, stato di diritto e minchiate costituzionali? Se in parlamento basta che votino i capiclan, l'ordine pubblico lo può coordinare il vice da una caserma. Semplice, no? E per chi non è d'accordo, ci sono sempre le montagne.

venerdì 20 marzo 2009

un presidente di dignità

Visto che ormai è una Lotteria nazionale, con tanto di inutili sondaggi su siti d'informazione, faccio anch'io la mia modesta proposta: un nome per la carica di presidente della RAI.
Eccolo: Corrado Augias.


E' una personalità di tutto rispetto, un signore di 74 anni che pensa cose giuste, con un curriculum invidiabile.
Sappiamo bene che il presidente ha un ruolo meno importante di quello del direttore generale nella gestione dell'azienda, ma ce lo vedrei bene.
Come evidenzia bene l'inchiesta dell'Espresso, la Rai sta affondando a causa dell'iceberg d'interessi dello psiconano, che man mano ingloba il mare del mercato pubblicitario su cui si regge economicamente anche la tv pubblica.
Ma con Augias presidente, almeno affonderemmo con dignità.

giovedì 19 marzo 2009

di papà in papà

Ci mancavano gli inevitabili pro-memoria sulla Festa del papà: stamattina nell'email ho trovato quello di Pixmania...
chiamo mio papà, gli faccio gli auguri di rito,
e lui li fa a me. Sono ancora disorientato.


Papy, poi mi spieghi come si impara sto mestieraccio, neh!

lunedì 16 marzo 2009

morto bruciato vivo

La notizia è qui.
Ma prima che lo cambino, copincollo il titolo:


Adesso che è morto, non è più bruciato vivo.

il cornetto, la pedana e le buche

Quando la politica si occupa dei problemi pratici, di quelli che toccano la vita quotidiana della ggente.

Dopo aver ripristinato l'apertura notturna delle "cornetterie" (roba da Botteghe Oscure, la storica rubrica di Cuore a cui è dedicato un omonimo blog), l'indefesso sindaco de noantri, ha ristabilito l'uso della pedana per i vigili urbani. Anzi, sull'onda anomala del suo postfemminismo califanesco, l'ha fatta inaugurare a due vigilesse.
Bravo Retromanno: un sindaco pieno di idee e di iniziative concrete.
Adesso potrebbe riaprire il Colosseo, e metterci dentro questurini contro rumeni, studenti antifascisti e poliziotti, cattocomunisti contro clericofascisti...

Se poi mi regala un paio di sospensioni nuove per lo scooter, lo voto pure io.
Scherzi a parte, le buche nelle strade della capitale sono un grande problema: qui e qui un paio di linketti.
Ci avrebbe dovuto pensare il bel Romeo, che poi è finito ar gabbio.
Grandi appalti, grandi magna magna. Niente di nuovo.

Eppure si possono pensare soluzioni più semplici, più concrete, più dirette.
Anzi, esistono e sono state messe in pratica. Anche prima delle liste civiche grillesche. Eccome.

giovedì 12 marzo 2009

dalla parte dell'arco


E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.

E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di se stessa.
Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani,
Che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro,
Ma non farli simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.

Voi siete gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito,
E vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dell'arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.


(da Khalil Gibran, "Il Profeta").

La lessi la prima volta da adolescente. Dalla parte del figlio. Dalla parte della freccia.
La rileggo oggi, dall'altra parte.
E mi sento... un pò... teso! ;-)

mercoledì 11 marzo 2009

dancing with the woz

Il Woz a "Ballando sotto le stelle" USA ha fatto la sua porca figura.

Qui la sua performance, che ha fatto dire a uno dei giudici:
"Sembrava uno dei Teletubbies impazzito ad un Gay Pride!"
e lui ha risposto sorridendo: "Sembra quasi un complimento".
Un grande.

Rossini in galera!



...E il meschino calunniato
Avvilito, calpestato
Sotto il pubblico flagello
Per gran sorte va a crepar.