venerdì 30 maggio 2008

fascio a me?!?


Allora non ci siamo capiti: a me non importa un fico secco se Dario Chianelli, che avrebbe* guidato la spedizione punitiva del Pigneto, ci ha il Che Guevara tatuato sul braccio; o se della squadraccia faceva parte pure un negro...
Unirsi in gruppo, col volto coperto, e devastare negozi a bastonate, e potendo pure i gestori visti come "nemici", è fascismo e basta. Lo era per i black-bloc a Genova, lo è sempre.


*avrebbe, e non "ha", secondo quanto correttamente fa notare la prima testimone dei fatti,
una giovane giornalista dell'AGI.

giovedì 29 maggio 2008

(ri)metterci bocca

Quasi quasi dimenticavo di rimetter bocca sul caso Aldrovandi: pare che "Leonardo" abbia confermato in aula quanto già detto davanti a PM e carabinieri nel luglio scorso, riguardo alle abitudini intime del "bufalo", specificando ulteriormente che era solito accompagnarlo a Ferrara per incontri con giovani di entrambi i sessi in luoghi appartati...non era con il suo padrone, quella notte (ma dalla famosa telefonata si poteva già capire); ma si ricorda anche che la moglie di lui in quel periodo era lontana da casa... Avrebbe anche confermato di aver accettato di subire una certa pratica erotica per avere il lavoro di giardiniere che svolgeva per lui. Dunque ha mentito in aula più volte, Silvestri. A questo punto è lecito chiedersi se abbia detto la verità su dove si trovasse la notte del 25 settembre 2005, con chi stava quella notte?

mercoledì 28 maggio 2008

nessuna nuova, forza nuova


(Segue il post "pre-testi".)
Ha 23 anni, ed è amico di Veneri e Perini, il "sesto uomo" dell'aggressione fascista di Verona che ha portato all'uccisione di Nicola Tommasoli. E anche lui è difeso dallo studio legale Bussinello. E guarda un pò, è un simpatizzante di Forza Nuova.*
Come i 24 condannati per l'irruzione negli studi televisivi di Telenuovo dov'era ospite Adel Smith (leader dell'Unione Musulmani d'Italia); condannati, ma senza l'aggravante della discriminazione religiosa. Alcuni sono difesi dallo studio Bussinello.Tra gli altri si segnalano nel gruppo Yari Chiavenato e Paolo Caratosidis, tra i protagonisti di "Nazirock".
Come uno dei sei arrestati per la spedizione punitiva di ieri alla Sapienza contro gli studenti universitari, Martin Avaro: oltre che già coinvolto per il raid squadristico a Villa Ada l'estate scorsa, è "coordinatore" (loro preferiscono usare il termine "federale") per la provincia di Roma di Forza Nuova.
Tutta bella gente. Accomunata solo dal caso. E dal fatto che noi ci siamo vergognati fin troppo a lungo di chiamarli col loro nome.


* P.s. Per la precisione si chiama Stefano Torre, 24 anni, ed era in lista con Forza Nuova nella Sesta circoscrizione per le ultime elezioni amministrative.

martedì 27 maggio 2008

bye, Syd


Addio a Pollack, uno dei maestri di quel grande cinema che sa divertire e far pensare, che coniuga intrattenimento spettacolare e impegno civile. Contemporaneamente. Non è roba che va di moda di questi tempi, per questo mi mancherà molto.

domenica 25 maggio 2008

ecco Don Diego


Questo bimbo è il figlio di Cinzia e Andrea, ed è nato venerdì.
Ecco qua, bell'e violata la sua privacy a soli due giorni di vita! ;-)

sabato 24 maggio 2008

le pigne in testa


Roma: pestato il gestore di un bar al Pigneto. Loro armati di bastoni e spranghe, il volto coperto da foulard con la svastica. Lui del Bangladesh. Ma non è odio razziale, squadrismo: "sò ragazzi"... e stasera c'è la finale di Coppa Italia tra Roma e Inter, ma ovviamente il calcio non c'entra: lì gli stranieri sono pagati milioni e sono adorati da "ragazzi" che si pestano in nome delle loro squadre "italiane"... e a Chiaiano "ragazzi" con la divisa pestano altri "ragazzi" che danno fuoco a Rom e monnezza in nome della pulizia a casa propria...
Mi ricordo quando da piccolo nei boschi giocavamo a tirarci le pigne, divisi in squadre: indiani contro caubois, comunisti contro fascisti... adesso non saprei a chi tirarle, le pigne che ho in testa. Perché cominciano a sembrarmi poche...

venerdì 23 maggio 2008

che pena


6 anni e 4 mesi dopo aver spaccato la testa al figlio di 3 anni, la condanna definitiva: 16 anni.
In primo grado erano 30, poi dimezzati per "attenuanti generiche".
Già chiesto l'indulto: -3 anni. E siamo a 13.
Un pò di buona condotta, qualche cura psichiatrica, e alla fine Annamaria Franzoni(che non è parente di Prodi) si farà 5-6 anni di carcere. Forse meno.
Pochi? Tanti?
Per me che le galere le abolirei, non c'è discussione.
Però è un fatto che ha passato più tempo in tv di quanto ne passerà a scontare la condanna.

lunedì 19 maggio 2008

sodomie in 35mm


"Gomorra" di Matteo Garrone (film) non c'entra nulla con "Gomorra" di Roberto Saviano (libro).
Sarà pure un film ben confezionato, ma è più vicino ai poliziotteschi degli anni '70 con Mario Merli, o a un film di Hong-Kong, a un fumetto, che alla natura di reportage giornalistico-documentaristico che era il libro.

Non è una banale questione di "delusione del fantasma" (vedi Christian Metz), ciò di cui parlo; perché "Gomorra" il libro non è un romanzo, ma carne e sangue e analisi lucida e intelligente dei meccanismi nascosti di un "sistema" che lega le sfilate di moda alle fabbriche-lager di cinesi. Invece il film è (inevitabilmente?) solo la pelle (abbronzata agli UVA), la superficie (cromata delle pistole, luccicante dei vestiti kitsch, scura dei "bassi" di cemento armato e sporca dei sottoscala), l'impressione (l'immagine impressionistica) di qualcosa che non sa come raccontare, e che rinuncia a raccontare.
Ecco, il peccato originale di questa operazione è un'adesione acritica al tema della narrazione. Tant'è che il film è piaciuto molto a Scampia, dov'è stato proiettato tra il pubblico-comparsa-fantasma letterario (altro che Grande Fratello televisivo).
Ed è piaciuto pure a Sandro Bondi. Comincerei a preoccuparmene, se fossi tra gli autori...

pre-testi

Questo avrebbe potuto essere un testo che avrei potuto scrivere per un filmato per lunedì scorso,
se fossi stato per tutta la settimana precedente a Verona e se avessi montato tutto lo scorso weekend,
e soprattutto se fosse andato mai in onda...


[Voce fuori-campo di un sedicenne veronese amico di alcuni dei cinque arrestati, su immagini di turisti nella zona intorno al punto dell’agguato, con inquadrature della strada che si vede nel filmato della telecamera a circuito chiuso:]
Erano dei bravi butèi… eh, dei bravi ragazzi: scusate il dialetto… erano dei bravi ragazzi… Questa storia è stata ingigantita dai giornali e dai mass-media, che hanno criminalizzato questa città… è giusto che ne parlino, ma i giornali e telegiornali locali: non così, che è una settimana che parlano tutti di questo fatto!

Così la pensa un adolescente veronese, che non ha voluto essere ripreso in volto, amico di alcuni dei cinque “bravi butèi” in carcere da una settimana accusati di aver pestato a morte Nicola Tommasoli. Qui li vediamo mentre si allontanano dal luogo del delitto perché uno dei cinque avvisa gli altri che sta arrivando qualcuno.
Da questo punto le loro strade si dividono.
Tre di loro, dopo essere tornati tranquillamente a casa, dopo il pranzo del Primo Maggio in famiglia, organizzano una fuga all’estero, verso l’Inghilterra. Raffaele Dalle Donne però non ce la fa: sa di essere schedato in Questura, di poter essere individuato, si sente braccato. Suo padre lo spinge a costituirsi. Gli altri due, “Tarabuio” e “Peri”, nel frattempo prendono l’auto della madre del “Peri” e corrono oltre il confine austriaco. Sull’auto partita da Verona c’erano tre persone, ma il nome della terza non è ancora emerso. Da Innsbruck, dove lasciano l’auto, si spostano fino all’aeroporto di Monaco. Non sappiamo con chi, con che mezzi: loro dicono in taxi. Da Monaco prendono un volo per Londra. Qualcuno può averli incrociati in una delle varie tappe? E quanto c’è di organizzato in questa fuga? Chi li può aver aiutati? E perché proprio a Londra? E’ un caso? Come il fatto che da decenni nella capitale britannica hanno trovato rifugio noti esponenti dell’estrema destra italiana?


Avv. Businello: E’ una barzelletta: sono due adolescenti impauriti che sono andati lì perché ogni tanto vanno a vedere il West Ham… due ragazzini spaventati dalle conseguenze di un gesto che non pensavano avesse avuto quella portata.

La portata di quel gesto per Nicola, sono cinque giorni di coma all’ospedale di Verona, poi la morte e la donazione degli organi.

Amica: Non c’è niente da dire… solo che questa è una questione politica: io non do la colpa ai ragazzi, perché sono frutto di un sistema…
Don Ivo Dusi, parroco di S.Maria di Negrar (il paese dei Tommasoli): L’accanimento contro il diverso ricorda i fatti di Ludwig, che uccisero anche un sacerdote: anch’io potrei essere considerato un diverso e dunque un possibile bersaglio!... Spererei che questi fatti potessero insegnare qualcosa ai giovani, ma temo che ci sia una memoria molto corta: si dimenticano i fatti e si impara poco. Eppoi chi la fa franca appare come un modello, un “figo”, come si dice…

Per la difesa, l’aggressione e la morte non sarebbero direttamente collegate, e soprattutto non c'entra nulla la politica.

Avv. Bussinello: Da quanto emerso finora c’è un piccolo ematoma superficiale, tra spalla e collo, a 10 cm dal punto in cui si è sviluppata l’emorragia cerebrale che ha causato la morte… Un incontro casuale, la richiesta di una sigaretta, una risposta bruca, si scatena la colluttazione tra i due gruppi…
Amici (da La Vita in Diretta): niente lite, è stata un'aggressione a freddo, di spalle, del tutto volontaria; abbiam sentito un tonfo. Poi sono scappati, vigliacchi…

Il branco ha agito unito, ma stanno pian piano emergendo le diverse responsabilità. Dal primo racconto dei due amici di Nicola, sarebbe stato un “biondino”, a tirare il calcio fatale alla testa di Nicola. Si era pensato a Guglielmo Corsi, ma Corsi avrebbe addossato la colpa a Veneri, che nega di aver dato quel calcio.
Dalle Donne, Veneri e Perini hanno in comune l’appartenenza agli ultras dell’Hellas Verona, e l’anno scorso hanno ricevuto il DASPO, il Divieto di Accedere a manifestazioni SPOrtive che le Questure applicano ai soggetti ritenuti pericolosi.
Non solo: Dalle Donne e Veneri sono tra i 17 giovani veronesi che l’estate scorsa furono indagati dalla DIGOS, che in una serie di perquisizioni rinvenne armi e materiale di propaganda neonazista.


Domanda: alcuni di loro hanno svolto attività politica: Dalle Donne apparteneva al Blocco Studentesco, Perini è stato candidato alle scorse amministrative in Forza Nuova…
Avv. Bussinello: Se uno fa una rapina e ha in tasca la tessera dell’UDC, non si può fare un processo all’intero partito.

L’avvocato Bussinello, nelle ultime amministrative veronesi, era capofila di Forza Nuova. Il leader nazionale di quel partito, Roberto Fiore, in seguito alla strage di Bologna del 1980, si rifugiò a Londra, dove ha fondato un impero finanziario che ha tra le sue attività la società Easy London, con sedi in tutta Italia: un’agenzia che si occupa di prenotare voli low-cost, alloggi in ostelli economici e soggiorni di studio e lavoro a Londra per studenti... alcuni appartenenti a questa formazione sono stati protagonisti di alcuni raid nella città scaligera.

Gianni: sono Gianni, sono omosessuale.
Domanda: perché siamo qui (a pochi metri da dove è morto Nicola, nda) a fare un’intervista con te?
Gianni: perché esattamente qui, nel 2001 io e un altro ragazzo siamo stati aggrediti da appartenenti a Forza Nuova… la zona del centro è ritenuto territorio delle destre… A Verona ci sono molte persone che potrebbero raccontare altre aggressioni, anche se c’è molta paura…

I veronesi per bene ce l’hanno coi media, che distorcerebbero la realtà dei fatti. E in qualche caso sembrerebbe così.
Per esempio nel dicembre scorso c’è stata un’aggressione ai danni di tre paracadutisti della Folgore. Si era sempre detto che il motivo fosse che i militari erano meridionali. Ma le cose forse sono andate un po’ diversamente:

(...)la figlia della barista ha un fidanzato di colore: i soldati avrebbero insultato per primi...(...)
Per strada sarebbe scattata la rissa, al termine della quale un parà è stato ferito con un manganello telescopico…
Anche l’episodio che ha portato alla morte di Nicola, a Verona qualcuno lo racconta anche come una “normale” lite tra ragazzi, forse ubriachi…


Avv. Bussinello: nego assolutamente che fossero ubriachi.

Dunque i cinque erano lucidi, e decidono lucidamente di fuggire. Ma prima, come si sono incontrati? E dove? E’ possibile che i due gruppi abbiano avuto un primo incontro in un altro punto della città?

Barista: Loro venivano qui, però veniva anche il ragazzo ucciso… però i cinque non si sono mai comportati male, qui… quella sera erano qui fino all’1e30.
Domanda: E Nicola?
Barista: Non potrei dirtelo, c’era talmente tanta gente… io ho visto Veneri e Dalle Donne, che hanno bevuto una vodka e Red Bull, e non erano mica in assetto di guerra…
Domanda: per riconoscerli, vuol dire che vengono spesso
Barista: da qualche mese, sì; prima no, frequentavano più Piazza Erbe; da quando hanno combinato qualche casino un anno fa… erano famosi per fare risse, e all’inizio ci siamo preoccupati…

Dunque a Verona questi “bravi butèi” avevano una certa fama, ma in città dà fastidio parlarne. Sabato, per i funerali di Nicola, il lutto cittadino ha fatto chiudere i negozi per 10 minuti, per poi riprendere le normali attività dedicate al turismo...

[Immagini di bancarelle di souvenir. Tra Arene e Giuliette di plastica, spuntano spade e una bottiglia di vino con l’etichetta con la faccia di Hitler, che la signora gira, dei manganelli di legno col nome di Mussolini, che la venditrice nasconde alla vista della telecamera.]

Signora: non voglio che li riprendete.
Domanda: Perché? Crede che diamo un’immagine sbagliata di Verona?
Signora: Sì.
Domanda: La diamo noi che li riprendiamo e non lei che li vende?
Signora: Esatto.



P.S. Questo testo è antifascista? Credo proprio di sì. E ci mancherebbe pure...

lunedì 5 maggio 2008

verona, illinois


Volo a Verona, nella città dello sceriffo Tosi.
E terrò ben presente il mitico John Belushi, anche se non potrò guidare una Bluesmobile...

giovedì 1 maggio 2008

lavoratoriii!



"Ve lo meritate, Alberto Sordi!":