mercoledì 31 maggio 2006

God Save Fallaci

In una lunga intervista, che trovate qui in originale, Oriana Fallaci (?) esprime (?) ancora una volta le sue (?) idee (?)...
Repubblica cita l'intervista di The New Yorker col titolone: Fallaci, l'ultima provocazione "Faccio saltare la moschea in Toscana".
Una frase in particolare mi ha colpito: "andrò dai miei amici a Carrara, la città dei marmi. Lì sono tutti anarchici; con loro prendo gli esplosivi e la faccio saltare per aria"

Che a Carrara ci siano ancora degli anarchici, lo sapevo. Tra l'altro per coincidenza il giorno prima ho visto un "documentario" a proposito: questa a fianco è la brochure (clic per ingrandire!).


Che potessero essere amici della Fallaci non ci potevo credere... E infatti, per fortuna ho trovato il comunicato del circolo Germinal: lo trovate riportato qui, ma vale la pena trascriverlo per intero senza ulteriori commenti:

30/05/2006
Ancora una volta ci troviamo di fronte all'ennesima provocazione verso il movimento anarchico; questa volta è la signora Fallaci a dare il la ed ecco tutta la stampa in coro che ripropone a gran voce lo stereotipo dell'anarchico bombarolo a tutta pagina.
Non soltanto: la signora Fallaci insiste nel suo delirio paventando amicizie che a suo dire sarebbero pronte ad accompagnarla nella sua arrogante scelleratezza.
Ci dispiace per la signora Fallaci, ma noi siamo amanti e fautori della libertà nel suo senso più alto.
Ci spiace per la signora Fallaci, ma noi non abbiamo amicizie razziste e guerrafondaie.
Ci dispiace per la signora Fallaci, ma noi siamo contro tutte le religioni nel preciso momento in cui tentano di imporsi con i loro dogmi e le loro credenze, non ultima quella cattolica romana che da millenni deturpa i paesaggi toscani e non solo.
Ci dispiace per la signora Fallaci, ma le nostre idee non collimano certo con le sue.
Teniamo a far presente ai quotidiani che hanno dato tanto rilievo a queste scempiaggini che se invece che la signora Fallaci fosse stato il signor X a destare tanto scalpore anzichè a guadagnarsi le prime pagine gli sarebbe valso soltanto a una denuncia per ubriachezza molesta.

Gruppo Anarchico Germinal-FAI Carrara

lunedì 22 maggio 2006

gli infiniti strati dell'azzurro cielo


Ieri pomeriggio, io&eloisa abbiamo visitato una mostra a Villa Medici, che consiglio (nonostante gli 8€ del biglietto):
Il colore si stende asciuga spessisce,si riposa.
Ettore Spalletti



Ecco una citazione dell'artista tratta dalla cartella stampa della mostra:

“Le radiazioni azzurre e violette, quando l’atmosfera è attraversata dalla intensità della luce, producono
nei giorni di sereno la colorazione azzurra del cielo.

I rossi di Roma impasteranno di nuovo colore il colore

Un piano nero
Non c’è racconto, non c’è ironia
È così com’è, rompe lo spazio
Non c’è sopra ne sotto
È sistemato all’altezza degli occhi
Non senti la città
Non senti la campagna
Non senti la luna

Nel dormiveglia del mare troviamo il grigio argento. L’accoglienza è un grigio, un colore che si muove
verso il bianco ma anche verso il nero, che offre la più alta qualità di tutti i colori.
L’azzurro è atmosferico, gli azzurri usati nelle mie opere sono sempre diversi, anche dosi quasi
impercettibili li distinguono.
L’azzurro è un colore che ci è sempre intorno. È un colore dentro cui viviamo.
Nell’azzurro lo sguardo vi affonda senza incontrare ostacoli.
Il rosa, il colore dell’incarnato.

Il colore cerca dentro il colore

Il colore si stende, asciuga, ispessisce, si riposa.”
(Ettore Spalletti)


Si parte con un trittico in rosa, di carne delicata; si attraversano stanze, colori e polveri, quasi da sfiorare col palmo della mano aperta; e si arriva alla stanza azzurra - un'immersione in cui il fiato si allarga anziché stringersi.
Le opere di Spalletti non sono, come troppa arte contemporanea, aggressive, violente, dimostrative. No, le opere di Spalletti, anzi, non ti parlano. Ti ascoltano, in silenzio.

mercoledì 17 maggio 2006

Allora è proprio vero che...


... ce lo siamo tolto dalle palle!


Arrivedòòòòrci!

martedì 16 maggio 2006

Ma quale scandalo?


Ebbene sì, ho resistito finora, ma non riesco a non parlare di questo "scandalo calcio" in scena su tv e giornali da qualche giorno. Che Luciano Moggi non fosse una persona perbene si sapeva da molto prima. Che non sia l'unico, anzi che appartenga antropologicamente ad una razza di arroganti al potere, è una banalità che però ogni tanto è meglio tirar fuori (forse sarebbe bello che qualche schiena dritta dell'ultim'ora se lo ricordasse quando le acque, e il fango, sono fermi).
Che il prendere accordi sottobanco e dietro le quinte per ottenere vantaggi personali sia una prassi lo dimostriamo tutti i giorni: da quello che si fa mettere da parte i tagli migliori dal macellaio amico (e io, mi devo prendere i pezzi peggiori?) in su (o in giù). Ora, alcune belle teste come Beppe Grillo e Michele Serra si scandalizzano dello scandalo come sto facendo io, tirando in ballo l'etica.

Per l'etica ci vuole coraggio, per resistere ci vuole forza, non solo personale ma condivisa con altri. Ci vorrebbe un terreno comune di "minima moralia" da condividere comunitariamente e dal quale partire. Oggi, neanche nei discorsi "destruens" di Grillo, Serra e neppure nel mio, ne vedo la possibilità.

Allora, per restare al calcio, forse bisognerebbe riuscire tutti quanti a fermarsi, per un attimo. E tornare a rincorrere una palla in un campo spelacchiato, sudati e impolverati, per ricordarci cosa sarebbe il calcio.
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia...

lunedì 15 maggio 2006

Per mezzo centimetro Beethoven vinse la cappa


Per la serie. "Lo sapevate?" - "No, e chi se ne frega?", Baricco ha cominciato a scrivere una roba a puntate sul sito di Repubblica. Oggi, tra gli sbadigli, mi si è soffermato un occhio su questa frase:

"Perché i cd sono grandi così e contengono quella certa quantità di minuti di musica? In fondo, quando li hanno inventati potevano farli un po' più grandi, o un po' più piccoli, perché proprio quella misura lì? Risposta: alla Philips, nel 1982, quando si trattò di decidere, pensarono questa: ci deve stare dentro l'intera Nona Sinfonia di Beethoven(...)"

Ora, chi si accontenta, gode, e va bene. Io ho fatto una ricerchina, ed ecco qui la mia storiella a proposito
(per la serie "Chi se ne frega again"):

Alla Philips nel 1979 arrivarono a "inventare" un progenitore del CD con queste caratteristiche: diametro 11,5cm; durata 60 minuti - questo perché la pietra di paragone era l'audiocassetta (che misurava in diagonale 11,5cm) e la durata potesse contenere un intero LP. Sti olandesi, oh: precisi, puliti, di idee aperte, all'epoca, ma insomma fantasia pochina...
Nei vari incontri per mettere a punto lo standard comune da far adottare al mercato, i capoccia della Philips dovettero vedersela con l'allora presidente della Sony Norio Ohga, che aveva studiato da cantante lirico in gioventù ma che era pure un bel paraculo: si era fatto assumere alla Sony dopo aver scritto una lettera in cui si lamentava della qualità del suo walkman! Ma soprattutto nel 1982 sapeva che la Polygram (proprietà dei soci-concorrenti della Philips) era in grado da subito di produrre milioni di CD da 11,5cm e da 60 minuti. A lui piaceva il Ludovico Van Beethoven, e potersi ascoltare tutta la Nona Sinfonia di fila senza doversi alzare a girare il disco e piazzare la puntina dovette sembrargli una cosa buona e giusta. Però, mannaggia, quel crucco di Karajan la eseguiva in 66 minuti. Mandò sicuramente un'occhialuto impiegato a scartabellare i cataloghi della Polygram, ed ecco che quello tornò trafelato urlando "見つけられる!", il corrispettivo nipponico di "Eureka!": c'era una registrazione della Nona registrata alla Bayreuther Festspiele nel 1951 e diretta da Wilhelm Furtwängler di ben 74 minuti!

Norio Ohga (ritratto qui mentre si diletta a dirigere un'orchestra di impiegati Sony che scoreggia l'Inno alla Gioia) tirò fuori il vinilone alla riunione e chiese gentilmente ai signori della Philips perché non si potesse mettere quella "loro" meravigliosa musica su un unico supporto. Quelli, piuttosto che dire "nun se pò ffà", risposero a caldo "Ma certo, che ci vuole: mezzo centimetro in più e risolviamo tutto".
Così nacque lo standard che ancora oggi usiamo, e che ha fatto diventare bello ricco il signor Ohga, che un paio d'anni fa è andato in pensione (chissà se si ascolta la superba versione di Abbado che dura SOLO 61 minuti?)...

La storia, raccontata dagli olandesi, la trovate qui. Ma qui un ingegnere che faceva parte del progetto della Philips dice che è solo una leggenda (stà a rosicà?)...chissenefrega: è una storiella divertente anche se non sarà proprio vera del tutto, no?
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A proposito: perché si dice "per un punto Martin perse la cappa?" E che cavolo è sta cappa che Martino ha perso? Soluzione qui!

venerdì 12 maggio 2006

Questa mi era sfuggita


Oggi sulla consueta rubrica di Marco Travaglio su Repubblica.it
(a Travà, mo' bbasta: à pperso, daje tregua! Mo' passa a quell'artri!!),
una serie di frasi di Berlusconi sui sondaggi elettorali degli scorsi mesi.

Tra le tante, ce n'è una che merita di essere citata pari pari:

"Era tardi, mi era passato il sonno e in tv c'erano solo film preistorici. Ho fatto zapping in tv e sono finito su un canale dove si vedevano delle signorine che invitavano a telefonare. Ho voluto tastare il polso della situazione: 'Mi consenta, signorina, ma lei il 9 e 10 aprile per chi voterà?'. Sette su nove hanno detto Berlusconi" (Silvio Berlusconi, Libero, 2 aprile 2006)

L'articolo citato è riportato integralmente (con commento) sul blog di Franco Grillini.
Ora, a parte l'osservazione col senno di poi che pure le signorine lo hanno preso per il culo (un consiglio: mentite sempre ai sondaggi!), ma voglio dire: ve lo immaginate?



No, dico: provate ad immaginarvelo...

giovedì 11 maggio 2006

Chi l'ha visto Omar quant'èbello (megamix)


Fabrizio Gatti e Peter Gomez, due giornalisti tra i pochi in Italia a meritarsi questo titolo, hanno scritto sull'Espresso un articolo molto interessante: lo potete leggere qui.

Giuseppe D'Avanzo, altro giornalista e saggista serio, ha scritto un commento molto diretto ed efficace, a cui vi rimando.

Il Governo (scaduto) ha prontamente smentito, mentendo su un elemento della notizia secondario e soprattutto sbagliato e sostanzialmente lasciando tutti i dubbi che una vicenda come questa suscita in chiunque abbia un minimo di senso civico: è possibile che una persona, che sta (a pieno diritto) in Italia, venga rapita dalla CIA con l'aiuto o almeno col consenso di fatto delle autorità italiane, torturata e letteralmente fatta sparire dalla (libera) circolazione? Sì.

E invece di occuparcene, preferiamo fare i voyeur con le ennesime intercettazioni telefoniche, di Moggi stavolta, o farci le pippe su Provenzano ("liberato" il giorno dei risultati elettorali), o ancora sulla morte del piccolo Tommy? Magari, nel frattempo, dimenticando che a Ferrara quattro poliziotti si avvalgono della facoltà di non rispondere al giudice che ha recapitato loro degli avvisi di garanzia per l'omicidio preterintenzionale di Federico Aldrovandi.

Di un imam scomparso nel nulla, di un 18enne un pò sballato morto così, chi se ne frega, finché c'è il Totoministri?

A proposito: l'ex-ministro degli Interni Napolitano, per non aver rivelato nulla dei troppi misteri di cui è fatta la storia di questo paese quando ricopriva quella carica, è stato messo sul Colle. Chissà chi sarà il prossimo? Non sto nella pelle per l'eccitazione di saperlo!

lunedì 8 maggio 2006

A heart of gold never rusts!


Ho appena ascoltato il divertito e divertente nuovo disco di Bruce Springsteen: banjo, violino, trombe e cori gospel per un tuffo nella (buona) vecchia musica popolare americana...voto8.

Ho ascoltato per caso dal vivo i Melon Rouge, un trio salernitano di cui sentiremo ancora parlare (con un altro nome, pare): qui potete sentire la loro musica.

Ma sopra tutti il grande vecchio Neil Young (a quando l'uscita in Italia del documentario biopic di Jonathan Demme?)
è tornato con i Crazy Horse per il disco più diretto, ruvido, politicamente deciso, semplice ed efficacemente quattroquarti!

Living with war si può ascoltare per intero cliccando qui

Grandioso.
Ecco un testo "tanto per fare a capirci", visto che qua rischiamo di avere la Bonino ministro della Difesa...

Back in the days of shock and awe
We came to liberate them all
History was the cruel judge of overconfidence
Back in the days of shock and awe
Back in the days of “mission accomplished”
Our chief was landing on the deck
The sun was setting on a golden photo op
Back in the days of “mission accomplished”
Thousands of bodies in the ground
Brought home in boxes to trumpet’s sound
No one sees them coming home that way
Thousands buried in the ground
Thousands of children scarred for life
Millions of tears for a soldier’s wife
Both sides are losing now
Heaven takes them in
Thousands of children scarred for life
We had a chance to change our mind
But somehow wisdom was hard to find
We went with what we knew and now we can’t go back
But we had a chance to change our mind

mercoledì 3 maggio 2006

Una risata li seppellirà?




Una risata durante un lungo, pallosissimo, ingessatissimo, funerale? Beh, e allora? Quanti funerali di vecchi parenti più o meno sconosciuti vi siete sorbiti da piccoli? Vi siete mai, sinceramente, rotti le palle? E' umano.
Trovo più discutibile continuare a mitizzare, santificare, eroicizzare esseri umani armati, vivi o morti.

P.S. E' da molto che non aggiornavo il blog, a causa di impegni personali, di lavoro e altro. Era previsto fin dall'inizio...nulla di preoccupante