giovedì 12 gennaio 2006

Senza respiro


E' il 25 settembre 2005, siamo dalle parti dell'Ippodromo di Ferrara. Sono quasi le 6 del mattino. Un ragazzo di 18 anni muore per strada, "a contatto" con agenti di polizia. Solo dopo le 11 i familiari saranno contattati dalle forze dell'ordine che raccontano di aver tentato di evitare che Federico si facesse del male da solo, perché in escandescenza per aver preso droghe. Non si è fatto male da solo, è morto per arresto respiratorio. E nel suo sangue ci sono piccole tracce di chetamina, niente di che. Ma soprattutto ci sono altre cose: il viso sfigurato, il sangue alla bocca e un’ecchimosi all’occhio destro, e poi due ferite lacero-contuse sul collo, lo scroto schiacciato. L'autopsia non è ancora ufficialmente conclusa, ad oggi. Federico ha smesso di respirare tre mesi e mezzo fa, la versione della questura sembra avere il respiro corto.
Per uscire dal silenzio soffocante che da subito ha avvolto questa morte misteriosa, la madre ha pubblicato un blog (che invito a leggere, per la dignità e il linguaggio con cui una madre racconta questa morte assurda), e da questo la notizia è "tornata" (o meglio, diventata per la prima volta) d'attualità, (ri)presa tra gli altri ieri da "Il Resto del Carlino" e oggi da "Liberazione".
La madre lo ha fatto, oltre che per uno sfogo comprensibile e magari con la speranza che in questo modo si faccia più luce su questa vicenda, per un senso civico che solo tramite un blog poteva esprimere: quello di sentire la necessità di condividere con gli altri una storia che deve essere resa pubblica, perché la coscienza pubblica - o almeno quella parte che tramite Internet ancora si esercita- non lasci cadere questo episodio (simile ad altri) nel dimenticatoio.

Dove cacchio lo trovo il programma dell'Unione?



Se ne parla ovunque, lo commentano tutti. Dopo anni di attesa, in 274 pagine è stata condensata la proposta dell'Unione (o Ulivo, insomma del Centrosinistra) per le prossime elezioni politiche.
Bene, tra i mille commenti che ho sentito e letto, sul Manifesto di ieri (pagina 5) ce n'era uno che, a proposito della Rai, sintetizzava così: "Rai. La Rai non sarà privatizzata e manterrà «il duplice compito di servizio pubblico e tv commerciale»".
Allora, mi dico: faccio una ricerchina con Google, che ti trova pure i siti di chi si colleziona la lanugine dell'ombelico, leggo o scarico in PDF il testo integrale originale e mi leggo nel dettaglio cosa dice il programma sull'azienda che in qualche modo mi dà da mangiare.
Ebbene, sarò rincoglionito io forse, ma dopo 20 minuti di ricerca (tempo assolutamente spropositato per qualunque argomento: il sito della lanugine l'ho trovato in 3 secondi cercando "belly hair collection") non l'ho ancora trovato!.
Ora, non capisco perché non ci sia, tra i collaboratori di Prodi, un tredicenne brufoloso che in 5 minuti abbia saputo copincollare il testo e metterlo su qualche sito: quello dell'Ulivo (ma allora si chiama ancora così!), o quelli dei principali partiti, DS e Margherita...oppure su quelli di qualche leader, tipo Romano Prodi o magari Fausto Bertinotti. NIENTE! Boh.

N.B. Questo post che c'entra con il blog? Beh, se questi vogliono essere l'autorità che organizza un governo di centrosinistra per l'Italia, stiamo freschi...il punto è che di questi signori non abbiamo bisogno.

martedì 10 gennaio 2006

Dignità

Fazio se n'è andato, dimenticato e perdonato. Pure la Befana è passata, e s'è portata via tutte le feste.
Fassino intercettato, ha serenamente terminato la sua vacanza messicana, e tra i resort di Cancun e la selva del Chiapas lascio immaginare a voi dove sia stato...
Ora, che sia criminalmente irrilevante, fino ad oggi, è chiaro: la sue telefonate con Consorte non sono certo del calibro di quelle intercettate a Totò Cuffaro. Quindi, per chi si consola, un augurio che le elezioni arrivino presto e che si possa votarli prima che vengano accusati dalla magistratura. Magrissima consolazione a termine.
Che fosse moralmente disonesto, personalmente ne ho le prove da ben prima del caso Unipol...
Che tutta questa vicenda lo mantenga al potere nei DS, come si evince dalle ultime dichiarazioni attribuite a Dalema che ne ha sposato la linea "morbida" dell'autocritica (invece del muro contro muro, del contrattacco berlusconiano nello stile prima che nel merito, come avrebbe preferito baffetto), lo deciderà la riunione di segreteria di dopodomani, che si concluderà con una autoassoluzione generalizzata.
Dunque, tutti al loro posto, come da un decennio nonostante l'incapacità politica a frenare il fenomeno Berlusconi e anzi la continua dimostrazione di collateralità con quella mentalità. Dunque, nonostante tutto, resta in sella al principale partito di opposizione una coppia indegna: non solo moralmente, non solo politicamente, ma direi antropologicamente.
Non che Dalema non possa avere la barca: tra l'altro, con gli stipendi che lor signor si dànno, ce la potrebbe fare onestamente; il punto è la loro bruttura umana, spirituale. Non posso fare a meno di convivere con gli squali, come diceva Fassino l'estate scorsa; allo stesso modo in cui Lunardi disse che bisogna convivere con la Mafia. Ognuno fa il tifo per la propria squadra, dunque. La calcistizzazione della politica italiana è completa.

E non so perché mi viene in mente una certa tavolata di un certo libro di Orwell...