martedì 26 giugno 2007

inviti


Domenica sono riuscito a convincere i responsabili di "Chi l'ha visto?" a invitare Patrizia e Lino in trasmissione. Ne valeva più che mai la pena. Sapevo che sarebbe stata dura, ma dovevano essere con noi, con me, mentre andava in onda quel mio nuovo filmato su Federico...

Ieri sera erano collegati in diretta dalla sede Rai di Bologna: all'inizio della trasmissione sono salito in regia e li ho guardati nel monitor accomodarsi sulle sedie, mentre venivano "microfonati" come si dice in gergo. E guardavo la loro dolcezza, la dignità, e sentivo i pensieri scorrere a fiumi nella testa abbassata di Lino. Un invito a ripensare a tutta questa storia.

Poi, collegati con Federica, hanno lanciato un invito importante: c'è una persona che sa, che ha visto, che forse non si rende bene conto, che forse ha paura. Che il 25 settembre 2005 era dove non doveva essere, ma non importa cosa ci faceva lì, o con chi stava: importa quel che ha visto, importa che lo vada a dire al magistrato.

Ancora ieri pomeriggio al telefono, mentre lo invitavo a guardarsi la trasmissione, mi ripeteva che lui non conosceva quel povero ragazzo, che non aveva mai visto i genitori. L'ho invitato a seguire con attenzione la puntata...mi ha detto che la guarda sempre, con la moglie...

Vorrei poterlo invitare a parlare a quattr'occhi con Lino.
Ma prima o poi dovrà essere invitato anche a parlare col PM,
invitato dalla legge della sua coscienza, o da quella della giustizia.

P.S. Per chi fosse interessato: qui e qui i vecchi post su Federico Aldrovandi...

martedì 19 giugno 2007

trattamento fine regata


Continua la raccolta di cadaveri sulle spiagge di Lampedusa.
Altra gente che non farà in tempo a farsi fregare il TFR entro il 30 giugno.

lunedì 18 giugno 2007

occasioni perse


Romani: passano sempre col rosso, meno quando serve davvero...

venerdì 15 giugno 2007

la prova del cuoco


Come si fa una macedonia in una macelleria? O viceversa?

Gli ingredienti, dopo sei anni, cominciano a venir fuori.
Ma la ricetta conserva ancora intatto il suo segreto.

Qui sotto il Maître d'hotel e il Commis che si complimentano per la riuscita del prelibato banchetto.

giovedì 7 giugno 2007

L'acqua di Federico



Acqua: trasparente, fresca,
che scorre, che lava, che fa vivere.

Acqua che costa fatica, e tempo
e soldi, per tirarla su
dal sottosuolo,
da tutto il fango, da tutta la sabbia
che ci hanno gettato addosso.

Che quest'acqua pulisca
il tuo sangue secco dalla strada
la sabbia dagli armadi, dai documenti
e il sangue secco dei tamponi
mischiato alla sabbia,
il fango che abbiamo portato addosso
per aver cercato di raccontare,
il fango secco dei "colleghi",
la parole di pietra del dottore dell'ippodromo,
parole di giustificazione,
e i silenzi di terra
di chi si è chiuso in casa, di chi si è coperto gli occhi,
di chi si è riempito le orecchie di terra,
e la bocca di fango
per non parlare, per poter sputare.

Che quest'acqua spazzi via la polvere
e nutra la terra che ti accoglie,
Federico.

è tutto un equilibrio sopra la foll(i)a



Nella foto Ansa un giovane mentre dimostra al papa come modernizzare la Chiesa: mollare la papamobile e darsi allo stagediving!


P.S. No, ma l'avete notata la targa? Neanche un bòro della Florida saprebbe fare di meglio...

martedì 5 giugno 2007

Sex (Pistols) and the City


La mia amica Cinzia non me ne vorrà se pubblico qui il suo contributo che chiarisce una volta per tutte il mistero delle Torri Gemelle.
Copincollo un brano della sua Gnusletter sul suo viaggio a New York*:

Avrete sentito dire che a NY ci sono un sacco di grattacieli. Palazzoni enromi nella city. Li’ per li’ non mi aveva fatto grande impressione. Non è che bisogna arrivare a new york per vedere un grattacielo. Dopo qualche giorno pero’ sono stata colta da un turbamento. Cazzo, ma è proprio pieno di grattacieli. Cioè sono tantissimi, ovunque. E il bello è che nessun architetto contemporaneo ha pensato di fare la provocazione: un edificio nel centro della city a un piano. Bello flat. Basso, bassissimo. No, nessuno.

E’ che i grattacieli sono fichi. Soprattutto quelli di vetro. E infatti gli americani non se lo fanno dire due volte e li costruiscono tutti di vetro. Cioe’, non hanno spirito di contraddizione. Tipo: e’ fico il grattacielo di vetro, e io faccio un palazzo basso di pietra. Proprio non esiste. Lo so: io morirei.

La storia dei grattacieli, invece, ha l’effetto esattamente contrario. La prima volta non ci credi che il signor X e il signor Y, l’uno capitalista, l’altro pure, decisero di sfidarsi a un tiro di schippo l’uno dall’altro nella city a chi costruiva il palazzo piu’ alto. C’è uno, non mi ricordo chi, che alla fine, mentre il suo rivale pensava ormai di aver vinto, tiro’ fuori un lungo pennone di ferro fatto costruire in gran segreto. O almeno cosi’ narra la leggenda. Be’, divertente. Ma giunti alla trentesima sfida tra il signor X e il signor Y capisci che la storia e’ sempre quella: quasi tutti i grattacieli sono frutto di una sfida a colpi di mattone tra due cazzoni pieni di soldi per far vedere chi ce l’ha piu’ lungo.
Pero’ funziona.

Quindi per la prima volta mi è sembrato di capire veramente cosa abbia significato l’11 settembre e l’abbattimento delle due Torri per i newyorchesi. Potevano abbattere la statua della Libertà (ma figurati, l’hanno costruita i francesi) o qualche altra cosa. Ma quelli erano i due palazzi più alti. Si è sempre detto, certo. Ma io solo adesso ho capito che cosa singifichi “più alto”.




*Forse va ricordato che Cinzia è negli IUESEI senza fidanzato...va ricordato? ;o)