lunedì 28 maggio 2007

romeni

Cristian Mungiu e Cristian Nemescu, entrambi con precedenti, hanno sottratto un ingente bottino da una villa sul litorale della Costa Azzurra: della refurtiva fanno parte un albero stilizzato ricoperto d'oro, una targa con iscrizioni francesi (qualcosa come "un certo sguardo", forse opera d'arte contemporanea), pergamene con timbri in ceralacca, due completi abiti da cerimonia, videocamere, macchine fotografiche digitali.

Fermati al confine italiano, i due, che avevano sicuramente intenzione di tentare altri colpi in Norditalia, forse nel Veneto,
hanno avuto un conflitto fuori fuoco con le forze dell'ordine. Nemescu è scomparso prematuramente, ma nessuno lo cerca, se non i figli lasciati a qualche semaforo con un secchio in mano.
Raggiunti da un decreto di espulsione, i due hanno ribattuto al Ministero che l'ha emanato, Rutelli*,
che la Romania è ormai parte integrante dell'Unione Europea. E soprattutto che per raggiungerla dovevano passare da lì.

Rutelli ha sbuffato commentando che non ne può più di questi zingari che vengono qua a rubare il lavoro e le donne, poi gli hanno chiesto quale lavoro e quale moglie, e lui non ha saputo rispondere...

(*la battuta più assurda e comica è su Rutelli ministro: ammetto che non l'ho scritta io).


Nella foto qui sotto, Mungiu colto sul fatto:

giovedì 17 maggio 2007

differenze di stile

Che differenza di stile c'è tra Grillo che segnala (meglio tardi che mai) sul suo blog, correttamente cioè con un link, il documentario della BBC sul Vaticano e la pedofilia, e Repubblica che qualche ora dopo mette direttamente il video come fosse suo nel sito, senza una segnalazione né un grazie per il lavoro di traduzione, sottotitolatura e pubblicazione di Bispensiero.it?

E che differenza di stile c'è tra quel filmato della BBC, come durata, come ritmo, come immagini, come cura, come mezzi con cui è stato realizzato e un qualunque filmato di"Chi l'ha visto?" sullo stesso argomento (magari alla ricerca di quel padre Henn latitante a Roma, protetto dal Vaticano, quando in USA è ricercato per 13 abusi su minori) che non verrà realizzato?

Frustrato da queste domande retoriche, me ne sono uscito sul terrazzo a prendere una boccata d'aria
e a contemplare la differenza di stile che hanno i miei gatti quando dormono sul divanetto
(debitamente protetto con un vecchio tappeto perché non si impeli...):
l'unica differenza di stile che mi fa sorridere, oggi.


mercoledì 16 maggio 2007

materassi a (ende)mol


Leggo in un articolo su Liberazione che riporta un comunicato di tale Uni.rai, composta, come dice l'articolo da professionisti (autori, conduttori, registi eccetera) (...) un'associazione costituita nel 2005 all'interno del servizio pubblico radiotelevisivo.:

"Quando è stato nominato presidente, Flavio Cattaneo ha aiutato lo "svoltone" della Rai. A gestire la pubblicità è arrivata la Bergamini, che è una segretaria di Silvio Berlusconi, tutti i vertici sono stati occupati da persone di fiducia di quell'entourage ed è stato firmato il fantastico contratto con la Endemol che si è accaparrata tutta la programmazione importante ed è entrata trasversalmente in tutte le reti.".

Non fa una grinza.

Però...di Uni.rai non sapevo nulla fino a questo articolo: dove c...o eravate finora?!
Eppoi magari ora Mediaset si (ri)prenderà anche un pò di quelle belle professionalità di Viale Mazzini: dirigenti, markettari (quelli del marketing), impiegati, sottovicedirettori e stuoli di incapaci, ammuffiti, raccomandati, fancazzisti, eccetera...
lasciando spazio alle meravigliose idee che non vi hanno lasciato produrre in questi anni... sì, ma QUALI?

Ecco, una cosa che manca sempre a una certa sinistra italiana: la part construens,
oltre la lamentela e l'autocommiserazione incorporate...sempre lì, ad assorbire qualunque colpo,
ad assecondare la forma di qualunque bacino...

martedì 15 maggio 2007

Udite, udite!


Fissata la data per l'udienza preliminare del processo per la morte di Federico Aldrovandi.
Il 20 giugno 2007, 633 giorni dopo i fatti.
Finalmente i genitori potranno vedere in faccia i quattro poliziotti.
E magari anche noi.

(Qui i post precedenti sulla vicenda)

sabato 12 maggio 2007

Vauro santo subito!

in cerca d'asilo


Da abusati a abusivi: che fine fanno ora i bimbi di Rignano?

Discorso a un bambino

Se ti dicono sempre che sei bravo, sta' in guardia:
qualcuno cercherà di sfruttarti.
Se ti dicono sempre che sei intelligente, sta' in guardia:
qualcuno cercherà di farti schiavo.
Se ti dicono sempre che sei buono, sta' in guardia:
qualcuno cercherà di opprimerti.
Ma
Se ti dicono Studia, non temere;
tu potrai fare un mondo senza scuole;
se ti dicono Taci, non temere;
tu potrai fare un mondo senza bavagli;
se ti dicono Obbedisci, non temere;
tu potrai fare un mondo senza padroni;
se ti dicono Chiedi perdono, non temere:
tu potrai fare un mondo senza inferni.
Non credere
A chi ti comanda, a chi ti punisce,
a chi ti ammaestra, a chi ti insulta, a chi ti deride,
a chi ti lusinga, a chi ti inganna, a chi ti disprezza.
Essi non sanno che tu sei ancora un uomo libero.


Speranza per un bambino

Che egli sia diverso da noi.
Che non abbia genitori né figli né famiglia
né maestri né discepoli né casa né rifugio.
Che non incontri Conquistatori né Condottieri
E neppure Santi.
Che non conosca Legge né Ordine né Patria né Religione.
Che non abbia ricchezza né povertà né successo
e che non provi mai l'amarezza della vittoria
né il rancore della sconfitta
e nemmeno l'illusione della pace.
Che tutti gli uomini siano per lui padre e madre e figlio
Che la mente sia il suo maestro
ed egli stesso il suo discepolo.
Che il cielo e la terra siano per lui casa e patria e chiesa.
Che il suo ordine sia la fermezza
e la benevolenza la sua legge.
Che l'immaginazione e il coraggio siano la sua ricchezza
e il suo potere.
Che non lasci cadere mai la sua spada
e che la lotta sia per lui vittoria e sconfitta.
Che la gioia dell'attimo presente
sia per lui vita e morte.
Che egli non sia come noi
e che possa credere,
almeno lui,
in un mondo nuovo.

Due testi di Marcello Bernardi.

giovedì 10 maggio 2007

2 (giornali) italiani su 3 sono disonesti?


(foto dal sito di Repubblica.it - il dottor Sottile ritratto in posa di combattimento stile Geronimo Stilton)

A quanto pareva, vi erano state anche manifestazioni di ringraziamento al Grande Fratello per aver aumentato la razione settimanale di cioccolato, portandola a venti grammi. Ma se appena ieri, pensò Winston, avevano annunciato che la razione di cioccolato doveva essere abbassata a venti grammi! Possibile che potessero mandare giù una balla simile a distanza di sole ventiquattr’ore? Sì, era possibile. Parsons se l’era bevuta tranquillamente, con la stupidità di un animale. Quell’essere senza occhi seduto al tavolo di fronte se l’era bevuta con l’entusiasmo di un fanatico e avrebbe snidato, denunciato, vaporizzato come una furia chiunque avesse fatto notare che fino alla settimana precedente la razione di cioccolato era stata di trenta grammi. E pure Syme, magari in una maniera più complessa, implicante una qualche dose di bipensiero, pure Syme se l’era bevuta. Era quindi solo lui, Winston, a possedere una memoria?

(da: G. Orwell, "1984")

mercoledì 9 maggio 2007

di rosso c'era solo la Renault 4



Carabiniere di sinistra (indicando l'auto): "Anvedi che ce stava, dentro ar baule..."
Carabiniere di spalle: "Gajardi, avemo scoperto er Partitodemocratico 29 anni prima!"
Personaggio calvo in basso a destra: "Sì, ma è già morto..."

tana!


Capita a volte di leggere "delle cose" (articoli, blog, e-mail che copincollano cose da Internet) e accorgersi che aver studiato filologia può rovinarti, nel post-moderno ipertestuale della grande Rete.
Perché se ti vengono in mente due o tre paroline, tipo recensio, collatio e emendatio, quando leggi certa roba pubblicata di recente e che magari i colleghi spacciano per notizia fresca e originale, tu che hai in mente le fonti, ti senti un certo prurito sotto la pelle delle mani...

Tanto per fare un esempio, in un vecchio post avevo già parlato di una cosa del genere.
E guarda caso siamo ancora dalle parti di L'Espresso/Repubblica...

Ieri mi è capitato di intravedere una "cosa", che come dovrebbe essere prassi in Internet, cito mettendo il link relativo: si intitola "Sorpresa: ecco chi, come e quando ha deciso in Vaticano di sottrarre i preti pedofili alla magistratura. Non lo indovinereste mai…".
E invece io l'ho "indovinato" prima di leggere, o meglio: lo sapevo già che si tratta di Ratzinger.
E non perché l'altro giorno ne parlavo qui, ma perché lo avevo saputo da Daniele Luttazzi, da una sua battuta sentita e/o letta almeno un paio d'anni fa.
L'articolo è molto interessante e parla ovviamente della famosa lettera Crimen Sollicitationis: consiglio di leggere comunque (e anche il link)...

Ma alcuni passaggi mi suonavano di rimasticato...poi ho cliccato sull'homepage e oggi trovo quest'altro articolo datato domenica 6 maggio: "I più seri sono i tanto vituperati comici irriverenti"
e mi torna in mente il post di Luttazzi del 3 maggio, che riporto integralmente:
Libera satira in libero Stato
La satira non è nè terrorismo nè odio: è solo irriverenza. Se non si capisce questo, non se ne esce.
Tutta la mia solidarietà ad Andrea.

Non solo il titolo mi ha fatto sobbalzare, ma il contenuto, con quel ragionamento sulla bambina polacca uccisa a Napoli e la ragazza che ne ha uccisa un'altra con un'ombrellata in un occhio nella metropolitana di Roma (e nessuno ha fatto niente), francamente farraginoso (Nicotri non brilla certo per dono della sintesi), mi suonava di già sentito...infatti mi era arrivata sabato la newsletter dell'ottimo Gennaro Carotenuto dal titolo Italiano uccide "per errore" bimba polacca. Da Jon Cazacu, a Karolina, l'informazione razzista, articolo che trovate anche nel suo blog, esattamente qui.

P.S. Voglio con l'occasione ringraziare Carotenuto per il suo post sulla condanna al Ministero dell'Interno per le violenze nei confronti di Marina Spaccini (vedi mio post): io ho ripreso l'originale articolo ma devo alla sua newsletter di avermelo fatto scoprire.
E a Nicotri andrebbe a pennello un consiglio: si legga questo post di Carotenuto - Web 2.0: conoscenze comuni, abusi privati, parla proprio di lei! ;-)

la linea d'ombra del dubbio


Ho trovato per caso in redazione un articolo di giornale davvero molto interessante, e visto che è anche on-line,
ecco un bel link per andarvelo a leggere.

E' un'intervista a Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta, vicepresidente della Commissione parlamentare per l'infanzia, nonché direttore scientifico da anni del «Centro aiuto al bambino maltrattato e alla famiglia» del Comune di Roma.
Insomma, uno che ci capisce. E che non chiacchiera di Rignano, ma parla di bambini, sessualità e indagini.

martedì 8 maggio 2007

la posizione della missionaria


Copio e incollo un articolo uscito sull'edizione genovese de La Repubblica,
che merita di essere conosciuto


Missionaria picchiata, risarciti invalidità e danni morali
G8, condannato il Ministero


'Ho solo ottenuto quello che attendevo da 6 anni: giustizia' Prima condanna per le violenze delle forze dell' ordine contro i manifestanti: 'Non furono iniziative isolate' in primo piano

MASSIMO CALANDRI

LA PRIMA condanna nei confronti del Ministero dell' Interno per le illecite e gratuite violenze dei suoi poliziotti è arrivata nei giorni scorsi, e cioè circa sei anni dopo la vergogna del G8 genovese. Ma le parole con cui il giudice istruttore Angela Latella ha motivato la sua decisione rinfrescano la memoria. Ricordando a tutti che quelle cariche sanguinarie, quelle teste rotte a manganellate, quei lacrimogeni sparati contro le persone inermi, non erano frutto dell' iniziativa isolata o dell' autonomo eccesso di qualche agente. Facevano invece parte di un più ampio disegno - così come le menzogne raccontate più tardi per coprire le nefandezze - , che rappresenta una delle pagine più buie nella storia della Polizia di Stato. Il tribunale del capoluogo ligure ha dato ragione a Marina Spaccini, pediatra cinquantenne di origine triestina, pacifista che per quattro anni ha lavorato in due ospedali missionari del Kenia. Alle due del pomeriggio del 20 luglio, era il 2001, venne pestata a sangue in via Assarotti. Partecipava alla manifestazione della Rete Lilliput, era tra quelli che alzava in alto le mani dipinte di bianco urlando: "Non violenza!". Gli agenti e i loro capi avrebbero poi raccontato che stavano dando la caccia ad un gruppo di Black Bloc, che c' era una gran confusione e qualcuno tirava contro di loro le molotov, che non era possibile distinguere tra "buoni" e "cattivi": bugie smascherate nel corso del processo, come sottolineato dal giudice. I cattivi c' erano per davvero, ed erano i poliziotti che a bastonate aprirono una vasta ferita sulla fronte della pediatra triestina. Dal momento che quegli agenti, come in buona parte degli episodi legati al vertice, non sono stati identificati, Angela Latella ha deciso di condannare il Ministero dell' Interno. La cifra che verrà pagata a Marina Spaccini non è certo clamorosa - cinquemila euro tra invalidità, danni morali ed esistenziali - , ma il punto è evidentemente un altro. «Se risulta chiaramente che la Spaccini sia stata oggetto di un atto di violenza da parte di un appartenente alle forze di polizia - scrive il giudice - , non si può neppure porre in dubbio che non si sia trattato né di un' iniziativa isolata, di un qualche autonomo eccesso da parte di qualche agente, né di un fatale inconveniente durante una legittima operazione di polizia volta e riportare l' ordine pubblico gravemente messo in pericolo». Perché l' intervento della polizia non fu «legittimo», è ormai abbastanza chiaro. Lo hanno confermato i testimoni e in un certo senso gli stessi poliziotti e funzionari, con le loro contraddizioni: «Gli aggressori erano diverse decine; l' ordine era di caricarli, disperderli ed arrestarli», hanno detto, interrogati. Ma poi risulta che furono arrestati solo due ragazzi (non feriti), la cui posizione fu in seguito peraltro archiviata. La pacifista era assistita dagli avvocati Alessandra Ballerini e Marco Vano. Il giudice ha sottolineato come fotografie e filmati portati in aula «siano stati illuminanti»: «Si vedono ammanettare persone vestite normalmente; più poliziotti colpire con i manganelli una persona a terra, inerme. La stessa Spaccini è una persona di cinquant' anni, di cui giustamente si sottolinea l' aspetto mite». E poi, le testimonianze come quella di una signora settantenne che parla di una «manifestazione assolutamente pacifica e allegra» e di aver quindi visto agenti «bastonare ferocemente persone con le mani alzate ed inermi come lei». Marina Spaccini ha accolto il giudizio con un sorriso: «Era semplicemente quello che attendevo da sei anni. Giustizia».

il gioco del torre

Oggi parliamo di... espertoni



CARLO TORRE
Docente di Medicina Legale all’Università di Torino
Esperto di residui di sparo


Il 24 marzo 2007 rende pubbliche le conclusioni della sua perizia per la difesa Franzoni: conclude che il piccolo Samuele sarebbe stato ucciso con uno scarpone (o zoccolo-sabot) e non con un mestolo o altro oggetto domestico.
Nominato dal primo difensore di Anna Maria Franzoni, l’avv. Carlo Federico Grosso, Torre sarebbe la causa dell’abbandono di Carlo Taormina, il quale ha dichiarato di non essere d’accordo con le conclusioni della perizia.

Eppure era stato proprio Taormina, come presidente della commissione parlamentare sull’omicidio di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin a nominare Torre come perito: le sue conclusioni parlavano di un colpo sparato non a bruciapelo ma almeno a 40 cm di distanza; da qui la conclusione dell’inchiesta parlamentare: non si trattò di un’esecuzione, ma di un tentativo di rapina o rapimento finito “male”.

Ma soprattutto Carlo Torre è l’espertone di Piazza Alimonda: membro del pool di tecnici guidati da Paolo Romanini (v. link), è lui –secondo il suo stesso “capo”, a “tirar fuori la teoria del calcinaccio” che avrebbe deviato il colpo sparato in aria da Placanica deviandolo e frantumandolo. La prima ipotesi di Torre era stata che a deviare il proiettile poteva essere stato l’estintore, ma dopo diverse prove di sparo in un poligono, dovette arrendersi all’evidenza che ciò non era possibile. Un anno dopo i fatti di Genova, Torre trova un frammento di proiettile rovesciando il passamontagna di Carlo Giuliani, e su di esso rinviene residui di materiale edilizio.
Torre è coinvolto in un’altra indagine del G8: nella vicenda dell’irruzione alla scuola Diaz, le forze dell’ordine giustificarono il loro intervento con il ritrovamento di due bombe molotov (che poi si scoprì portate sul posto da agenti, e che recentemente sono andate perdute negli archivi della questura di Genova), ma soprattutto con l’accoltellamento di un poliziotto: il RIS, mostrando la non coincidenza tra il taglio nella giacca e quella nella camicia, provò che la supposta coltellata era stata un’invenzione per depistare le indagini. Torre stese una relazione in cui affermava che era tutto vero in quanto le coltellate erano due!

Da notare che Torre si pone spesso e volentieri in competizione con il RIS, così a Genova come a Cogne.

La carriera di Torre è alquanto lungo e fitta di colpi di scena: attorno al 1994, perito del caso Castellari, concluse che gli spari erano compatibili con l’ipotesi del suicidio. Questo nonostante il dirigente delle partecipazioni statali fu ritrovato con la pistola infilata nella cintura e accanto una bottiglia di whisky senza le sue impronte.

Torre si era anche occupato di riesaminare la morte di Enrico Mattei: secondo lui in basi ai reperti esisteva compatibilità con un’esplosione interna all’aereo.

1997, rapimento Soffiantini: durante la liberazione si scatenò una sparatoria, dove rimase ucciso l’ispettore dei NOCS Samuele Donatoni. Torre escluse il “fuoco amico”. Nel 2005 i periti del PM Ionta concludono in modo opposto.

Nel caso della contessa Vacca Agusta è consulente del PM, e conclude senza dubbi che si sia trattato di incidente.

Altra vicenda che ha visto Carlo Torre al centro della scena, insieme al suo amico Romanini, è l’uccisione di Marta Russo: secondo lui le particelle di sparo trovate sulla finestra dell’aula 6 sono non significative, inoltre trova che la traiettoria del colpo sarebbe compatibile con altre 6 o 7 finestre: smonta a suo modo l’ipotesi accusatoria.

Una delle vicende più recenti che vede ancora Torre alla ribalta è quella dell’agguato in cui rimase ucciso Nicola Calipari: per Torre a uccidere l’agente del SISMI è stato un solo colpo, sparato dal soldato Mario Lozano da circa 130 metri contro l’auto di Calipari e Sgrena che avanzava a circa 60-65 km/h (diversamente per gli esperti USA l’auto procedeva a oltre 90 km/h).


Link:
- l'editoriale di Romanini (leggete da soli)

lunedì 7 maggio 2007

con l'otto per mille alla chiesa cattolica avete fatto molto per tanti


In prima fila, alla fiaccolata sotto il carcere di Rebibbia, il parroco di Rignano.
Uno che sa da che parte stare, un servitore fedele di questo modello di Chiesa.
Adoro i preti: ti mandano all'inferno ma per il tuo bene...

venerdì 4 maggio 2007

la scuola è trasparente?


Non ricordo, dopo l'arresto di Totò Riina o di Provenzano, fiaccolate con striscioni con scritto "Corleone non è il paese dei mafiosi".
Il fatto che a Milwaukee ci sia stato un famoso mostro non vuol certo dire che i milwaukeesi siano tutti mostri o che si siano sentiti in obbligo di dimostrarlo con manifestazioni di piazza.
Allora perché una manifestazione di solidarietà nei confronti di alcune persone arrestate con accuse molto pesanti (non solo pedofilia)? Se lo sono chiesto persino i carcerati "normali".
Qualunque indagato, arrestato, chiunque riceva un avviso di garanzia, chiunque provochi (anche solo involontariamente) un incidente stradale, ha la vita rovinata. E si sbaglia a voler ritenere colpevole chi, secondo la legge, è innocente fino alla sentenza di terzo grado in Cassazione. Queste son cose che non bisogna mai dimenticare.
Ma da qui a difendere a spada tratta chiunque solo perché appartenente al proprio "branco" (famiglia, ambiente di lavoro, paese, ecc.) c'è un passo ulteriore, che mi fa un pò paura.

Io non ho letto le carte, non conosco la vicenda dal punto di vista giudiziario. Ho letto sui giornali delle cose che, se da un lato mi fanno venire (come accade spesso, e a me deve accadere per mestiere) qualche dubbio sulle modalità con cui è stata gestita questa indagine, dall'altra mi fanno immaginare che "qualcosa" ci sia: con tutti i difetti, ma la giustizia farà il suo corso e appurerà i fatti - e se qualcuno ci sarà andato di mezzo per sbaglio, gli si chiederà scusa.
Ma se anche uno solo di quei bambini è stato davvero sfiorato da una sola di quelle persone, chi ha sfilato con le fiaccole cosa dovrà pensare? Chi avrete difeso?

Al TG regionale, tra le altre, ho sentito frasi già orecchiate nei giorni scorsi: ragionamenti del tipo "noi non ci siamo mai accorti di niente, dunque non è possibile che sia successo" e soprattutto "la scuola è trasparente" nel senso che le aule hanno grandi vetrate e dunque per metafora sarebbe un'istituzione trasparente...

Ora, io a Rignano Flaminio ci sono stato, lunedì, e ho anche conosciuto alcuni genitori e altre persone coinvolte nella vicenda. E ho visto quella scuola, e ve la descrivo: il paese sorge su una collina lungo la Flaminia, la scuola è incassata in un fondovalle che rimane sotto il livello stradale di un centinaio di metri, messa lì come una colata di cemento a riempire un vallone franoso.

L'entrata principale, davanti a cui c'è un piazzale, è quella fotografa e ripresa dai media: giardino con giocattoli di plastica, portico con travi di acciaio rosse e facciata di vetrate che danno sulle aule.
Ma forse non tutti sanno che quello è il piano terra, e solo tre lati hanno alcune aule affacciate sull'esterno con queste vetrate. E a pochi metri dalle facciate laterali sale il burrone in cui l'edificio è incassato: se le vetrate fanno entrare luce, i bambini non vedono altro che pareti di rocce e sterpaglie... nel sottosuolo c'è un altro piano, di sale e sgabuzzini semivuoti, dove tra l'altro è ospitata una palestra di karate, tutt'altro che "trasparente": bisogna entrare dal retro, e scendere per scale a chiocciola rigorosamente di cemento per accedervi - da fuori, da sopra, non si immagina neanche...
Ma la cosa più allucinante è, sul lato sinistro, guardando l'entrata principale, un'uscita laterale che conduce dentro il burrone con una serie di tre piani di rampe e corridoi, tunnel non illuminati di cemento armato con tanto di torrette di osservazione stile carcere e scale a chiocciola e pozzi ciechi. Inquietantissimo!
Io, se scegliesse di andare a vivere in campagna, e se avessi un figlio, non lo manderei mai in un tale lager, se non costretto!

Ecco: penso che i primi a fare violenza ai bambini, i primi da condannare, moralmente, sono gli architetti e ingegneri che hanno progettato, le giunte che hanno approvato, tutti quelli che hanno contribuito a costruire, questo bunker atomico con doppie pareti cieche e trombe di scale che non portano da nessuna parte (si vede che avanzava del cemento) dove perdersi, o nascondersi, è facile e spaventoso.

Purtroppo non ho immagini da mostrare qui, ma ho ripreso quei tunnel, e vi giuro che fanno impressione.
A prescindere (ma neanche tanto) da cosa vi sia davvero capitato, fanno orrore di per sé.