martedì 31 luglio 2007

de vois ov de buffalo



E' stata messa online una versione sottotitolata in inglese dell'ultimo mio filmato di "Chi l'ha visto?"
(ne parlavo qui):
a parte qualche difficoltà di sincronizzazione e qualche piccolo refuso*, è un lavoro fatto in casa da persone che non hanno nulla da guadagnarci e a cui, per questo, va il mio apprezzamento: per vedere il filmato basta cliccare qui.

Forse sto post lo dovrei tradurre...

* Il primo video con una piccola parte della telefonata doppiata da un attore è andata in onda il 25 giugno e non il 2 luglio.
Sembra un'inezia ma è importante chiarirlo: io ho anche incontrato personalmente l'autore della telefonata, la mattina del 6 luglio,
dopo la conclusione dell'indagine e prima della conferenza stampa di cui si parla nel filmato (andato in onda il successivo 9 luglio).

Per quel che riguarda la traduzione, mi ha fatto venire in mente un gioco di parole: in inglese, il corrispettivo di "bufala", "stronzata", "balla" è "bullshit", letteralmente "cacca di toro", insomma letame di bovino, di bufalo...

lunedì 30 luglio 2007

storie di ordinario squadrismo


Nella foto, l'ex-ministro Giovanardi. Quello a destra.


Il nostro, degno rappresentante di un partito di cocainomani e puttanieri (quelli a sinistra, come Cosimo Mele) erede della DC mafiosa, stragista, tangentista, piduista, dei gladiatori, dei picconatori, dei servi della Chiesa e dei padroni della Confindustria, aveva scritto un libro.
Nell'introduzione si poteva leggere: "possiamo fare un consuntivo di un impressionante numero di errori ed orrori giudiziari di quella stagione 'rivoluzionaria' (parla di Tangentopoli, nda), alcuni dei quali sono ricostruiti in questo libro. E ciò nella speranza che mai più il nostro paese si trovi a rivivere momenti così bui e incivili".
I momenti bui e incivili sono stati quelli delle indagini, secondo il nostro, e non i quarant'anni prima di corruzione e quant'altro ha reso necessarie quelle indagini. Copernico gli fa un baffo, per la capacità di ribaltare le prospettive... solo che (capisco che per gli amici di Giovanardi e Ratzinger questo può essere un trauma) Copernico aveva RAGIONE!

E' come dire che, se il medico del 118 trova un ragazzino di 18 anni morto a terra in una pozza di sangue, con manganellate in tutto il corpo, viene prima di tutto "invitato" dagli agenti di polizia lì intorno a cercare buchi di siringa nelle braccia, tra le dita dei piedi e in altre zone del corpo. Non trovandoli, solo in un secondo momento, girando il corpo, il medico si accorge dell'unico buco, dietro la nuca, un buco di quattro centimetri che sfonda il cranio del ragazzino.
Cosa lo avrà provocato? Uno dei due manganelli che il nostro ha ammesso essere stati rotti addosso al ragazzino, usati da uno dei quattro agenti ora a processo per omicidio colposo, o una siringa inesistente (con un ago spesso quattro centimetri) usata dal ragazzino, che dopo due anni (di indagini che hanno ribaltato la prospettiva delle prime "indagini") il nostro provocatore fascista può ancora permettersi di definire "un eroinomane"?

P.S.
Chi vuol farsi un'idea di chi stiamo parlando può vedere che ne dicono Beppe Grillo e Marco Travaglio...
Qui invece potete vedere un conduttore tv che (almeno una volta nella vita) reagisce alla prepotenza del nostro...

giovedì 26 luglio 2007

la guerra del fuoco

"Gli incendi sono tutti dolosi o colposi, non esiste l'autocombustione. Lo dice Bertolaso, capo della protezione civile, qui.

Mi domando come mai non abbiano ancora sequestrato gli accendini degli imam del Gargano, quando è evidente che c'è un complotto anarco-insurrezionalista con addentellati negli ambienti islamici e con contatti con la mafia albanese (che viene in Italia a rubare il lavoro alla nostra), un gruppo di terroristi che passano nove mesi l'anno come "cellule dormienti" e d'estate dànno fuoco allo Stivale. Si camuffano da contadini con qualche sterpaglia da eliminare...
Ma non è colpa dei videogiochi, stavolta: lì, il lanciafiamme è sempre meno efficace di bazooka, mitraglie e cannoncini laser, e non li scelgono neanche gli adolescenti più problematici.
Dunque la piaga della piromania si deve diffondere con altri mezzi: su Internet non si trovano "Il manuale del piromane fai-da-te" o "Come costruirsi una scatola di fiammiferi in casa"; e nelle cantine è difficile trovare taniche di benzina, oggigiorno, con la moda dei decespugliatori elettrici... la polizia brancola nel buio. Ha finito pure le candele.

(Per fortuna all'Eni si va a lavorare senza cravatta: così si risparmia sull'aria condizionata, si lotta contro il riscaldamento globale e si può produrre meglio. E cosa produce l'Eni?)

mercoledì 25 luglio 2007

il pomeriggio di un giorno da gatti


Oggi fa caldo...

Molto caldo...

Ma chi è che rompe?

le morti degli altri


E' morto Ulrich Muehe, attore 54enne tedesco, protagonista del capolavoro "Le vite degli altri".

Un minuto di silenzio per lui.

Che lo possa sentire, con le sue cuffie.
E che nessuno trascriva quest'intercettazione. Solo questa.

in breve


Perché "fascista" tra virgolette? Perché l'Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci, si costringe a mettere tra virgolette quel termine? La Cassazione ha pure stabilito (il 20 luglio scorso) che non è un offesa, se rivolto a un politico: allora?
Perché avete perso il coraggio di chiamare le cose con il loro nome?

Chissà se è successo prima o dopo che vi siete dimenticati
cose di questo genere:
È più criminale fondare una banca che rapinarla. (Bertolt Brecht)

Clem Clem!


Oggi, non per pigrizia, copincollo uno di quegli articoli di Travaglio che lo meritano dall'inizio alla fine
(fonte: L'unità)

Clementina, sia Clemente

Siccome in Italia, invece delle notizie, si preferisce commentare le fughe di notizie, e non è importante il fatto ma evitare che la gente lo conosca, proviamo a fare un po’ d’ordine nel casino organizzato del «caso intercettazioni». «Possibile - domanda Violante - che una Procura in grado di scoprire chi ha rapito Abu Omar non riesca a scoprire chi passa le intercettazioni ai giornali?». La risposta è semplice: le due ordinanze in cui il gip Clementina Forleo chiede al Parlamento il permesso di utilizzare (e dunque riporta) le intercettazioni tra i furbetti e sei parlamentari è stata depositata nella cancelleria del Tribunale venerdì alle 12.30. Da quel momento avvocati e indagati han potuto prenderne copia. Ed, essendo caduto il segreto, se qualche avvocato o indagato passa le carte ai giornali, non è affare dei magistrati e soprattutto non è reato né fuga di notizie.

Lo stesso giorno in cui i politici inscenavano il pianto greco, uscivano sui giornali le telefonate dei presunti terroristi arrestati a Perugia: perché nessuno ha protestato per la «fuga di notizie»? Perché le ordinanze erano pubbliche. Ecco: lo stesso vale quando c’è di mezzo qualche politico.

A questo punto, però, si lamentano i presidenti Marini e Bertinotti: «È grave che un’ordinanza destinata al Parlamento esca sui giornali prima di arrivare al Parlamento». In realtà, non è grave: è fisiologico, salvo che, depositata l’ordinanza, i giudici facciano pedinare gli avvocati per sincerarsi che non la passino ai giornalisti (peraltro senza commettere alcun reato). La terza obiezione è più seria. Non quella del ministro Mastella (la Forleo avrebbe addirittura «violato la Costituzione»: il che, detto da un Guardasigilli che pretende di sindacare l’atto di un giudice con lo strumento disciplinare dell’ispezione, fa dubitare che egli conosca la Costituzione). Ma quella mossa da giuristi insigni come Grosso e Grevi e da ex magistrati come D’Ambrosio e Casson: il gip non può «accusare» parlamentari non indagati rubando il mestiere alla Procura.

Grevi parla, sul Corriere, di «anomala forzatura» e «abnorme invasione di confini», perché «non è ammissibile che il gip prospetti ipotesi accusatorie, o anche soltanto apprezzamenti di colpevolezza, a carico di soggetti non sottoposti a indagine dal pm». In effetti, se fosse vero che la Procura non ha mai considerato l’ipotesi che qualche parlamentare a colloquio coi furbetti abbia commesso reati, si tratterebbe di un’invasione di campo da parte del gip. Ma nella richiesta inoltrata dalla Procura al Gip sulle telefonate da inviare al Parlamento, i pm han chiesto di poterle utilizzare a carico sia degli indagati (i furbetti) sia di «altre persone da identificare», cioè da indagare dopo l’eventuale autorizzazione.

Ed è evidente chi siano le «altre persone», visto che al telefono si è sempre in due: i politici non (ancora?) indagati. La Forleo potrà facilmente ribattere di aver semplicemente esplicitato il concetto espresso dai pm, illustrando - come la legge le impone - la rilevanza penale che a suo avviso hanno le posizioni dei soggetti coinvolti (sugli aggettivi usati, ciascuno può pensarla come crede). Così nessuno, al momento del voto in Parlamento, potrà dire di non aver saputo che, in caso di autorizzazione, le telefonate potrebbero essere usate contro qualche politico. La qual cosa spetterà comunque alla Procura.

Solo a fine indagine il gip, se riterrà che i pm abbiano dimenticato qualcuno, potrà ordinare l’«imputazione coatta». Che però il gip - preposto al controllo delle indagini - non possa «accusare» e debba tenersi sulle generali, è discutibile: basta leggere le ordinanze d’arresto, perquisizione, sequestro scritte dai gip per capire che i gip «accusano» eccome. Solo che non lo fanno in veste di «parte», ma di giudici «terzi», dunque le loro accuse sono più gravi.

È curioso che, dopo anni di polemiche sul presunto «appiattimento» dei gip sui pm, ora si rimproveri a un gip di non appiattirsi sui pm. Ancor più curioso che, dopo tante polemiche sullo scarso garantismo dei giudici, si voglia negare alle difese l’accesso agli atti per evitare che l’opinione pubblica sia tempestivamente informata. La prossima volta, se un gip vuole vivere sereno, sa quel che deve fare. Mai intercettare un Vip indagato, onde evitare il rischio che questi parli con politici. Se i reati risalgono a due anni prima, bruciare tutto perché «comunque è roba vecchia».

E se la Procura chiede di inoltrare certe intercettazioni al Parlamento, evitare di spiegare perché sono penalmente rilevanti o, meglio ancora, dire che son tutte fesserie e invitare le Camere a negare l’autorizzazione. In ogni caso, prima di prendere qualsiasi iniziativa, chiedere il permesso a Clemente Mastella, noto giureconsulto di scuola ceppalonica.

Marco Travaglio - L'Unità

lunedì 23 luglio 2007

nitrati, nitriti e ragli

(Nell'immagine il temibilissimo ferrocianuro ferrico, detto comunemente "Blu di Prussia")

Nella cantina dell'imam di Perugia trovate oltre sessanta sostanze che, se opportunamente dosate e miscelate, potevano essere usate per fabbricare esplosivi.
Tra queste, dice p.es. La Stampa, cloralio idrato, idrazina solfato, potassio fosfato monobasico, magnesio solfato, solfato ammonio, acido ossalico (...).

Ora, a parte che volendo, un esplosivo rudimentale si può costruire anche con dell'acetone...

ecco cosa si trova in Rete su queste sostanze:
- cloralio idrato: è una sostanza che si trova in medicine contro l'insonnia, come si spiega qui;
- idrazina solfato: è contenuta in medicine che stimolano l'appetito in anoressici e malati terminali di tumore, come si dice qui;
- potassio fosfato monobasico: oltre che essere contenuto nel collirio Alfa e nel Powerade, è incombustibile come si dice qui ed è contenuto nel corpo umano;
- magnesio solfato: oltre che essere usato come normale concime, è componente di medicine contro la stitichezza e di creme contro i brufoli, come si legge qui;
- solfato ammonio (o ammonio solfato, volendo mantenere uno standard di denominazione): è un classico fertilizzante da giardinaggio, di per sé né infiammabile né combustibile, come si legge qui;
- acido ossalico: si trova in vernici antiruggine, prodotti usati in apicoltura contro degli acari come si spiega qua, ed è contenuto in grande quantità in spinaci, barbabietole, rabarbaro e patate (lo dicono qua)...

Ora, sarà, ma a me pare che abbiano svuotato l'armadietto dei medicinali e lo sgabuzzino del giardiniere, per tirare insieme questo elenco di potenziali esplosivi...
Chissà se trent'anni fa mi avessero beccato a giocare col "Piccolo Chimico"!

un rischio maschio senza caschio


Maurizio Costanzo (tessera P2 numero 1819) stava per prendere il posto di Gigi Proietti alla direzione del Teatro Brancaccio.

Qualcuno l'aveva sentito confidare a un'amica: C'ho certi cazzi Mafà che manco tu che sei 'n esperta li hai visti mai!

Pericolo scampato.
Non sono nemmeno servite le petizioni al grido di "Salviamo il teatro italiano di qualità": tranquilli, l'anno prossimo potrete ancora assistere a innovativi spettacoli con Manuela Arcuri, Marisa Laurito, Gianluca Guidi, Giampiero Ingrassia...

(Nel frattempo Costanzo è tornato a guardare Maria De Filippi e Paola Barale che giocano coi dildo...)


P.S. Detto questo, tutto il rispetto a un vero animale da palcoscenico come Proietti: guardatelo qui oppure qui oppure qui oppure qui oppure qui oppure qui...

sabato 21 luglio 2007

la pistola come strumento di contenimento risolutivo della resistenza


Premessa: oggi ho scoperto che anche Sandrone Dazieri (il geniale autore dei gialli del "Gorilla") ha un blog. Dove ieri ha scritto un post (intitolato "Venti luglio") fatto di due autocitazioni di brani di suoi libri. E che ha generato un paio di commenti.
Uno degli autori dell'ottimo blog Noantri, l'altro di un tale Marco: "(...)mi dovete spiegare se buttare un estintore ad un carabiniere all'interno della jeep puo' considerarsi "dovere di cittadino e ragazzo."

Non lo è, un dovere. E forse non è nemmeno un diritto,
di questi tempi, da queste parti.

Soprattutto
certe cose non le può spiegare, chi non c'era.

Eppoi non te le voglio spiegare io perché, francamente, ne ho piene le palle della favola del ragazzo con la pistola che si difende dal ragazzo con l'estintore.

Ricordo solo due cose.
Uno: la GIP Daloisio accettò la richiesta del PM Franz di archiviare la posizione di Mario Placanica perché questi aveva agito, non "solo" per legittima difesa come sosteneva Franz, ma addirittura entro i limiti del suo legittimo dovere.
Due: di recente alcuni alti ufficiali delle forze dell'ordine hanno ammesso che la gestione dell'ordine pubblico a Genova2001 travalicò i limiti del legittimo dovere di servizio.

Dunque, delle due l'una:
o a Genova l'opera dei tutori dell'ordine era legale (compresi i gas CS contenuti nei lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo, le spranghe di ferro mimetizzate da manganelli, le fondine da coscia ad estrazione rapida, eccetera eccetera eccetera) e dunque era "dovere" sparare in faccia a Giuliani;
oppure non lo era, e allora era "diritto" di Giuliani, e di quelli in piazza con lui, resistere ai soprusi delle forze dell'ordine.

Ricordo, en passant, che esiste il diritto-potere del cittadino a reagire in opposizione all'atto del pubblico ufficiale, che sia connotato da profili di illegittimità.
Se ne può leggere un esempio istruttivo qui.



Ma poi, in fin dei conti...

Quando butteranno giù a calci la porta di casa tua
Come ne verrai fuori?
Con le mani sulla testa
O sul grilletto della pistola?
Quando irromperà la legge
Che fine farai?
Steso morto sul pavimento
O in attesa nel braccio della morte?
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton
Il denaro ti fa sentire bene
E ti piace la vita che fai
Ma senz'altro verra la tua ora
che sia in paradiso o all'inferno
Vedi lui si sente come Ivan
Nato sotto il sole di Brixton
Il suo gioco si chiama sopravvivere
Al finale di "The Harder They Come"*
Sapete che significa "nessuna pietà"
L'han preso con una pistola
Non c'è bisogno del furgone cellulare
Addio al sole di Brixton
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton
Quando butteranno giù a calci la porta di casa tua
Come ne verrai fuori?
Con le mani sulla testa
O sul grilletto della pistola?
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Si, anche spararci
Ma oh… le pistole di Brixton
Steso morto sul pavimento
O in attesa nel braccio della morte
Il suo gioco era la sopravvivenza
Tanto in paradiso quanto all'inferno
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton


("Guns of Brixton", canzone dei Clash)


  • * - The harder they come


  • Well they tell me of a pie up in the sky
    Waiting for me when I die
    But between the day you're born and when you die
    They never seem to hear even your cry

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    Well the officers are trying to keep me down
    Trying to drive me underground
    And they think that they have got the battle won
    I say forgive them Lord, they know not what they've done

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    ooh yeah oh yeah woh yeah ooooh

    And I keep on fighting for the things I want
    Though I know that when you're dead you can't
    But I'd rather be a free man in my grave
    Than living as a puppet or a slave

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    Yeah, the harder they come, the harder they'll fall one and all
    What I say now, what I say now, awww
    What I say now, what I say one time
    The harder they come the harder they'll fall one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall one and all


    ("The harder They come", canzone di Jimmy Cliff
    protagonista nei panni di Ivan nell'omonimo film)

    mercoledì 18 luglio 2007

    astrophytum


    (Ieri pomeriggio, al cimitero di San Luca, non lontano dall'Ippodromo di Ferrara...)

    Mi giro intorno, nel caldo fermo di cicale che sa di noia,
    e un pensiero mi sbuffa dietro il collo:
    visto? ci pensi, cosa vuol dire
    stare qui tutto il tempo?
    in questo posto
    fermo
    sempre?
    A ventanni?
    Lo so, lo sento nei muscoli indolenziti delle gambe,
    negli occhi strizzati dietro gli occhiali da sole
    che cercano un cartello che spieghi
    il perché
    di tutto questo silenzio
    qua.
    Non c'è, non si vede
    lo stiamo cercando di scrivere
    graffiando con le unghie il vetro blindato di questo caldo.
    E riesco solo a riempirmi gli occhiali
    di ditate
    di sudore.
    Le lacrime, quelle
    le tengo dentro
    e poi stasera
    sarà ancora musica
    sarà ancora vento
    saranno ancora stelle
    ma adesso mi giro
    e lasciamo una pianta grassa
    a forma di stella
    che le lacrime le tiene dentro
    molto meglio di me.

    mercoledì 11 luglio 2007

    la moglie del bufalo


    Non è che non mi va di scrivere, è che in questi giorni sono un pò... imbufalito.

    Questa è la parte iniziale di una certa telefonata che non è andata in onda lunedì:

    Testimone: Sì?
    Dean: Pronto? Salve, io mi chiamo Dean Buletti, la chiamo da “Chi l’ha visto?”…
    T: Sì…
    D: La disturbo?
    T: No, nessun disturbo…
    D: Senta, mi ha dato il suo numero la collega con cui lei ha parlato oggi… io sono la persona che si sta occupando del caso Aldrovandi; sono qui a Ferrara oggi, tra l’altro, per l’udienza preliminare…
    T: Sì, ma io non sono proprio di Ferrara, sono di XXX
    D: Ho capito… la mia collega dice che lei ha visto qualcosa, insomma…
    T: Io, insomma, quello che ho visto gliel’ho detto…
    D: Eh, lo può ripetere anche a me?
    T: Non posso espormi, assolutamente no, perché io ci ho un’età, e sono sposato… ci ho XX anni…è stata per me una cosa terribile, che mi emoziona ancora a parlarne, guardi: mi sento male ancora a parlarne…però quello che io ho visto, io gliel’ho riferito: per me, guardi, quello che penso è che loro l’abbiano massacrato di botte, ecco: tutto lì. Poi dopo… io non ho visto il ragazzo prima, io non lo conosco…io ero lì per caso con una persona che non doveva esser lì, perché io mi alzo al mattino presto e ci incontravamo lì… ecco, non posso dire di più…eravamo distesi dentro la macchina, quando è arrivata la polizia: mi sono alzato… prima non mi ero accorto di niente…
    D: Posso chiederle in che punto stava con la macchina?
    T: C’è il vialetto dritto… io ero avanti 45-50 metri da dove sono arrivati loro. Loro sono entrati sulla destra, io ero là in fondo sulla destra, fermo.(...)


    Fin dall'inizio della conversazione, l'uomo espone i motivi per cui non poteva esporsi.
    Ma quella spiegazione iniziale manca, nel filmato andato in onda lunedì.
    Senza quella spiegazione, chi guarda il filmato può immaginare chissà quali terribili condizionamenti che hanno spinto l'uomo ad una rocambolesca smentita di tutto il contenuto di quella telefonata (di quaranta minuti) davanti al PM e ai carabinieri. Anche dei dettagli della sua vita intima che non c'era bisogno che mi rivelasse, e che risultano invece confermati da altri, negli atti d'indagine (di cui quella telefonata ormai fa parte)...
    insomma:
    bufala o non bufala, è solo una questione di corna?


    Dal primo (fulmineo) commento di cannigo, ecco un link al video