lunedì 15 maggio 2006

Per mezzo centimetro Beethoven vinse la cappa


Per la serie. "Lo sapevate?" - "No, e chi se ne frega?", Baricco ha cominciato a scrivere una roba a puntate sul sito di Repubblica. Oggi, tra gli sbadigli, mi si è soffermato un occhio su questa frase:

"Perché i cd sono grandi così e contengono quella certa quantità di minuti di musica? In fondo, quando li hanno inventati potevano farli un po' più grandi, o un po' più piccoli, perché proprio quella misura lì? Risposta: alla Philips, nel 1982, quando si trattò di decidere, pensarono questa: ci deve stare dentro l'intera Nona Sinfonia di Beethoven(...)"

Ora, chi si accontenta, gode, e va bene. Io ho fatto una ricerchina, ed ecco qui la mia storiella a proposito
(per la serie "Chi se ne frega again"):

Alla Philips nel 1979 arrivarono a "inventare" un progenitore del CD con queste caratteristiche: diametro 11,5cm; durata 60 minuti - questo perché la pietra di paragone era l'audiocassetta (che misurava in diagonale 11,5cm) e la durata potesse contenere un intero LP. Sti olandesi, oh: precisi, puliti, di idee aperte, all'epoca, ma insomma fantasia pochina...
Nei vari incontri per mettere a punto lo standard comune da far adottare al mercato, i capoccia della Philips dovettero vedersela con l'allora presidente della Sony Norio Ohga, che aveva studiato da cantante lirico in gioventù ma che era pure un bel paraculo: si era fatto assumere alla Sony dopo aver scritto una lettera in cui si lamentava della qualità del suo walkman! Ma soprattutto nel 1982 sapeva che la Polygram (proprietà dei soci-concorrenti della Philips) era in grado da subito di produrre milioni di CD da 11,5cm e da 60 minuti. A lui piaceva il Ludovico Van Beethoven, e potersi ascoltare tutta la Nona Sinfonia di fila senza doversi alzare a girare il disco e piazzare la puntina dovette sembrargli una cosa buona e giusta. Però, mannaggia, quel crucco di Karajan la eseguiva in 66 minuti. Mandò sicuramente un'occhialuto impiegato a scartabellare i cataloghi della Polygram, ed ecco che quello tornò trafelato urlando "見つけられる!", il corrispettivo nipponico di "Eureka!": c'era una registrazione della Nona registrata alla Bayreuther Festspiele nel 1951 e diretta da Wilhelm Furtwängler di ben 74 minuti!

Norio Ohga (ritratto qui mentre si diletta a dirigere un'orchestra di impiegati Sony che scoreggia l'Inno alla Gioia) tirò fuori il vinilone alla riunione e chiese gentilmente ai signori della Philips perché non si potesse mettere quella "loro" meravigliosa musica su un unico supporto. Quelli, piuttosto che dire "nun se pò ffà", risposero a caldo "Ma certo, che ci vuole: mezzo centimetro in più e risolviamo tutto".
Così nacque lo standard che ancora oggi usiamo, e che ha fatto diventare bello ricco il signor Ohga, che un paio d'anni fa è andato in pensione (chissà se si ascolta la superba versione di Abbado che dura SOLO 61 minuti?)...

La storia, raccontata dagli olandesi, la trovate qui. Ma qui un ingegnere che faceva parte del progetto della Philips dice che è solo una leggenda (stà a rosicà?)...chissenefrega: è una storiella divertente anche se non sarà proprio vera del tutto, no?
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A proposito: perché si dice "per un punto Martin perse la cappa?" E che cavolo è sta cappa che Martino ha perso? Soluzione qui!

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