La prima la copincollo ora che è visibile sul sito, ma è uscita su Il Manifesto di domenica:
TAGLIO BASSO | di Silvana Silvestri
DOCUMENTARIO
«Minuteria urbana», al lavoro nel quartiere modello
Domani alla Casa del Cinema di Roma il film di Dean Buletti e Cinzia Gubbini
La Decima, a Roma, è una circoscrizione particolare, una delle più estese, popolose. Ricca di iniziative grazie al suo presidente Sandro Medici: la prima a riconoscere il testamento biologico, il registro delle coppie di fatto, l'opportunità degli asili familiari (Tagesmutter), ai giovani nei locali del municipio è stata concessa una sala prove («Batti il tuo tempo») per i loro gruppi musicali. La vicenda raccontata in Minuteria urbana di Dean Buletti e Cinzia Gubbini è una storia che poteva succedere solo nella Decima: parla della cooperativa «Cantieri sociali» che svolge i piccoli lavori di manutenzione del quartiere nei parchi, strade, scuole, un'iniziativa venuta dal basso, poi accolta e inserita a pieno titolo nelle attività del municipio. La cooperativa è composta da persone che hanno avuto difficoltà nella vita, disagi di vario tipo e che attraverso questo lavoro ben organizzato hanno ripreso in mano le loro esistenze. Bei volti da cinema, non da film patinato, ma di quelli che raccontano storie vere. Negli anni '70 alcuni di loro sarebbero stati antichi romani, cascatori, pirati o cowboy negli studi di Cinecittà. La cooperativa ha sede lì accanto, nello storico Istituto Luce diventato municipio. Sono nati nel quartiere molti di loro tra cui Claudio, il presidente della cooperativa che è stato tanto bravo da creare quest'opportunità mettendo insieme persone seguite dai servizi sociali. Qualcuno ha perfino esperienza di spettacolo, è stato ballerino con Marisa Del Frate, «Franchino» Miseria, Don Lurio («'na sagoma»), con una storia personale che sembra inventata, padre americano morto in Corea, scappato dal carcere minorile e mandato tre mesi a Saigon («férmate, me ne vojo annà») e tornato grazie alla nazionalità italiana per incappare poi in un incidente che lo ha fatto finire sui libri di medicina. Chi è rimasto disocupato, chi ha avuto problemi di carcere, chi è un ex tossicodipendente o malato psichiatrico, c'è perfino un pugile da nazionale: il film che piacerebbe anche a Ken Loach ce li mostra nella loro intera dignità di persone che sanno ribattere con spirito e iniziativa ai colpi subiti. «La storia di questa cooperativa è affascinante, dice Sandro Medici, e anche un motivo di orgoglio per noi, ce la invidiano tutti. È uno strumento utile per la possibilità di intervento rapido ed efficace sul territorio e consente a persone che hanno avuto difficoltà di avere le loro soddisfazioni». Tutto è nato grazie all'iniziativa del presidente della cooperativa che in alcuni anni di lavoro, mettendo insieme con ordine carte e fatture, è entrato con i suoi un giorno in assemblea della circoscrizione per farsi riconoscere («voi chi siete? siamo i lavoratori socialmente utili»), hanno fatto una breve occupazione, si sono fatti sentire e sono infine stati accolti in pianta stabile. Raccontato con spirito dagli stessi protagonisti, accompagnato dalle musiche composte da una band del quartiere (i God) e del famoso jazzista Pasquale Innarella.
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Dopo un'anteprima privata, ci è stata scritta questa presentazione. Se l'avessi letta prima della proiezione, mi sarei grattato; l'ho letta poco fa e... wow, cazzo: Ken Loach, niente popò di meno!
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