lunedì 6 aprile 2009

può capitare di tutto


Qui un articolo e qui il servizio del TG regionale e qui quello della tv locale Telestense sull'udienza di sabato al processo Aldrovandi.
Ora una lunga pausa, poi il 19 giugno la requisitoria del PM, le arringhe degli avvocati e la sentenza, prevista per il 30 giugno.

In questa udienza è in qualche modo entrata la vicenda Rasman: le parti civili avevano chiesto di utilizzare un manuale d'istruzione della polizia, assunto come prova per la condanna in primo grado di quattro agenti a Trieste; il giudice di Ferrara ha preferito sentire direttamente chi l'aveva scritto, chi insegna ai poliziotti come si deve svolgere un'azione di contenimento. Con l'audizione di una serie di istruttori delle scuole di polizia, è emerso che schiacciare di peso qualcuno pancia a terra, può causare un deficit respiratorio e dunque, poi "può capitare di tutto", come hanno detto in aula.

E' stato spiegato che ci sono modi appropriati di ammanettare qualcuno a terra, e prima di buttare a terra una persona per contenerla, e prima di contenere una persona esagitata, e prima di usare il manganello, e prima le parole, per calmarla. Prima.
Perché poi può capitare di tutto, se parti con le parole sbagliate...

e allora mi viene in mente una poesia di Giorgio Caproni:

Sassate

Ho provato a parlare.
Forse, ignoro la lingua.
Tutte frasi sbagliate.
Le risposte: sassate.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

SABATO, 23 MAGGIO 2009, ORE 19
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Il luogo del sit in è ancora da decidere, ma la data è questa.
Abbiamo pensato a Piazza del Duomo o sul lato della Stazione centrale, la casa di Giuseppe Turrisi.
Mi recherò nei prossimi gironi alla Questura di Milano, memore e facendo tesoro della esperienza del 19 maggio 2006.
Un gruppo di amici di Arcore ci darà una mano.
Chiedo a tutti incessantemente di far girare questa notizia e di offrire le lor braccia e la loro presenza a mauro.corradini.aldrovandi@gmail.com
Mi appresto inoltre ad una durissima lettera indirizzata al Viminale: scelgo la forma scritta, perchè degli incontri non rimane traccia, delle raccomandate sì.
Finchè non cominceranno a buttare fuori a calci in culo questi delinquenti assassini, poliziotti abusivi, la spirale violenza ingiustificata non sarà fermata.
Ecco oggi la nostra arma: non si deve picchiare a meno di ragioni di ordine pubblico.
E Federico, Riccardo, Giuseppe, che problemi di ordine pubblico creavano?
M.K.A.

Anonimo ha detto...

Dott. VITO CUNZOLO
Palazzo del Viminale
Ministero degli Interni
ROMA

Oggetto: prossima sentenza Aldrovandi

Caro dott. Cunzolo,

da tempo desideravamo scriverle alcune impressioni, osservazioni, richieste dopo l’incontro con la S.V. tenutosi nel Suo Ufficio: ciò è valso per noi tutti un incontro con dott. Manganelli stesso. E a questo evento attribuiamo e ci attendiamo grande importanza.

Le indirizziamo finalmente oggi queste righe con nel cuore la rabbia ed il dolore per la notizia proveniente da Milano riguardo la morte di Giuseppe Turrisi, senzatetto di 58, per la cui morte il Magistrato ha disposto l’arresto di due agenti della PolFer in servizio alla Stazione Centrale di Milano: il 23 maggio p.v. terremo una veglia di preghiera e protesta a Milano.

Siamo ora a tre: Federico Aldrovandi, Riccardo Rasman, Giuseppe Turrisi.

Nel congedarci la volta scorsa le facemmo una richiesta, che oggi di nuovo a nome di tutti gli amici e famigliari di Federico torniamo a rivolgere alla Polizia di Stato: gli attuali imputati della morte di Federico devono essere sospesi se condannati. Torniamo a chiederlo a gran voce, supplicandovi ed implorandovi di non deluderci, di non lasciar cadere nel vuoto del nulla le nostre richieste, le nostre attese.

E’ l’unico modo, da dentro, per impedire altri Federico, altri Riccardo, altri Giuseppe…

La Polizia di Stato deve dare segno chiaro ed inequivocabile che non tollera più l’uso della violenza, concessa per soli gravi motivi di ordine pubblico, per fatti che con questo non c’entrano nulla.
Molti agenti della Polizia di Stato sono inclini ad un uso gratuito, immotivato, facile e colpevole di violenza cieca e bestiale.

E molti altri, colleghi di chi usa violenza, sono inclini, secondo le accuse della Magistratura, alla copertura dei loro colleghi e non a quelli di poliziotti: ci riferiamo al cospicuo numero di agenti in servizio alla Questura di Ferrara (i Sigg. Paolo Marino, Marco Pirani, Marcello Bulgarelli, Luca Casoni, ) per i quali verosimilmente si profila il rinvio a giudizio per favoreggiamento e, dato il numero di persone coinvolte, forse anche di altro.

Vi supplichiamo, vi imploriamo ed incessantemente torniamo a chiedervi Giustizia. Ascoltate il nostro grido di dolore.

Perché la Riconciliazione può passare solo attraverso la Giustizia.

Stimatamente,

Mauro Corradini Aldrovandi