mercoledì 14 novembre 2007

a funeral song

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All around me are familiar faces
Worn out places
Worn out faces

Bright and early for their daily races
Going nowhere
Going nowhere

Their tears are filling up their glasses
No expression
No expression

Hide my head I want to drown my sorrow
No tomorrow
No tomorrow (...)

(Colonna sonora: Mad World, cantata da Gary Jules).


p.s. del giorno dopo: qualcuno, indirettamente, in privato, mi ha fatto venire in mente che forse questo post non era molto chiaro. C'era dietro amarezza, tragica ironia nel vedere quelle facce, quel saluto romano, quell'appropriarsi di una morte da "malapolizia" come fosse quella di un caduto sul fronte di una guerra, che in quelle teste (più o meno rasate) è "ultras contro poliziagiornalistipoliticidemocrazia", mentre è di nessuno contro nessuno, e porta solo a una sconfitta civile... invece quello lì era il momento di un ragazzo morto ingiustamente e basta, che appartiene al dolore della sua famiglia, che è privato e universale come tutte le morti, che appartiene all'intera società democratica. E invece se ne sono appropriati quelli, che appartengono a una cultura antidemocratica, di sopraffazione violenta, a una cultura di morte.
Ci sono passato in scooter, da piazza della Balduina, ieri verso le 11.30, e ho visto quei bomber, quegli occhiali a specchio, quelle teste, portare dei fiori. Come maneggiassero spranghe...

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