"L'errore fondamentale degli anarchici avversari dell'organizzazione è il credere che non sia possibile organizzazione senza autorità." (Errico Malatesta)
martedì 25 luglio 2006
traduzioni
E' stata resa pubblica la trascrizione della testimonianza, resa in incindente probatorio, da Anne Marie, la signora camerunense che ha visto Federico Aldrovandi morire in seguito ad un pestaggio della polizia. Lo riferisce con ampi stralci Il Resto del Carlino.
Ora, leggendo l'articolo, tratto da una trascrizione di una testimonianza orale, risulta evidente la difficoltà (più degli stenografi che della signora) a tradurre in parole i gesti e le azioni mostrate, le descrizioni visive, le fasi del pestaggio mimate.
Come già scritto, io c'ero quel giorno. E parlando con gli avvocati e i genitori di Federico, posso tradurre qualche passaggio meno esplicito del testo:
1) "I quattro erano 'fermi fissi' mentre lui si avvicinava: "Questi dicevano ‘apri il baule, aprilo’".:
E' evidente dal resto del racconto che qualcuno prende qualcosa dal baule; ora, se la prima coppia di poliziotti affronta già Federico con i manganelli, allora si tratta della seconda volante (seconda coppia) che si appresta ad armarsi di sfollagente...
notare quel "fermi fissi": reiterazione che intende sottolineare la risoluta immobilità, la postura già pronta all'attacco (o al contrattacco, ma Anne Marie non ha assistito a quel che avviene "prima" del cancello dell'Ippodromo) - l'attesa al varco di qualcuno che avanza.
2) "i poliziotti con i bastoni (...) arrivano qua, che fanno così per picchiarlo":
mi hanno raccontato che Anne Marie alzò vistosamente il braccio e l'abbassò ripetutamente come tenendo in mano un oggetto*, nel chiaro gesto di chi picchia dall'alto verso il basso...
*gli sfollagente che lei traduce semplicemente come "bastoni", termine che -se si trattasse dei tonfa (visti anche a Genova/G8)- sarebbe più appropriato, essendo il tonfa non una normale manganello (corto, "morbido" e vuoto internamente) ma un vero bastone a T, lungo e pieno (quindi più rigido). Personalmente non ho mai visto immagini né mai saputo con certezza di che tipo di sfollagente si parli, nel caso Aldrovandi.
3) "(Il quarto poliziotto) picchiava con i piedi, che lo vedevo fare così, pum. Pum immagino io, perchè lo vedevo proprio...". Sentiva il rumore che provocava il movimento dell’agente? "Non c’era mica del ferro, non ho visto. Ho visto il movimento, il rumore no. Ho detto che ero coperta dalle macchine. Il poliziotto era sul suo movimento libero ma che... se lo picchiava e la mia immaginazione, se qualcuno è per terra e tu fai così vuol dire picchia lui o picchia per terra".:
questo è un passaggio particolarmente poco comprensibile, trascritto così. Patrizia ci raccontò, traducendo anche la mimica, l'energia di Anne Marie nel descrivere in modo molto diretto l'episodio. Pur incalzata dalle domande dei difensori degli agenti, che tentavano di metterla in difficoltà, facendole ammettere che dalla sua visuale non vedeva direttamente la testa di Federico e quindi dove arrivassero i calci che vedeva partire, lei reagisce alzandosi in piedi e mostrando come il piede del poliziotto si sollevava anche in aria e veniva poi calato verso il basso come per pestare qualcosa... è più che evidente che Anne Marie non stava descrivendo lo spegnimento di un mozzicone...
4) "non è che vedo molto bene per dire sulla testa, sul corpo, dove. Però vedo che tutti fanno il movimento di... Quando il ragazzo fa la sua sforbiciata tutti sono su di lui a picchiarlo".:
è notte, tra il suo balcone e la strada ci sono forse anche dei rami di alberi, le auto "impallano" la vista di Federico a terra con gli agenti sopra. Ma mimando più volte le manganellate inferte sollevando il braccio sopra la testa e calandolo ripetutamente verso terra, Anne Marie traduce in gesti tutta una storia che a raccontarla a parole non basta un resoconto stenografico...
da notare, en passant, che a questo punto si ripete (nell'articolo) l'accenno alla "sforbiciata". C'è stata, ma prima (quando Federico era ancora in piedi e almeno a mezzo metro dal poliziotto più vicino, fuori dalla portata dei manganelli), ora è a terra e scalcia nel vuoto, verso l'alto come può (la poliziotta gli sta tenendo le gambe)...
5)"quando dice ‘ahi mi sta dando i calci’, quello libero picchia ancora, ma picchia...":
la donna, che lo tiene giù per i ginocchi o gli stinchi, non riesce a bloccare le gambe di Federico, che scalcia e la colpisce (personalmente ritengo si tratti della conseguenza del tentativo di ripararsi dai colpi, di liberarsi dalla stretta micidiale e dalla tortura delle manganellate e dei calci)...
notare quel "picchia ancora, ma picchia": nell'Italia (emiliano-romagnolo) di Anne Marie questa è una sottolineatura; si reitera il predicato verbale ("picchia"), accentuando con la voce la reiterazione. Un'usanza simile si ritrova nel romanesco: p.es. "l'ha fatto schiattà, l'ha fatto!", dove il secondo "l'ha fatto" sottolinea il ruolo del soggetto che fa schiattare (scoppiare, morire) l'altro (dal ridere, per esempio)...
6)"dopo un attimo loro dicono, ‘ma c’è del sangue? E’ la roba mica siamo stati noi’", successivamente sente gli stessi dire "‘moderate che ci sono le luci accese’, e a questo punto vedi che si calmano un pochettino e arriva la macchina dei carabinieri".:
Un pò riassunta, questa è la fase "dopo": Federico è fermo a terra, non si muove né si lamenta più; vedono del sangue, lo analizzano all'istante e deducono che contenga sostanze stupefacenti; poi alzano la testa e si accorgono di essere visti (e qui mi vien spontaneo un ricordo letterario: "la bocca sollevò dal fiero pasto", Dante, Inferno, Canto XXXIII)...
7)"Tra la voce dell’agente e l’arrivo dell’Arma "vado in camera per svegliare mio figlio":
non lo dice, Anne Marie, ma è da questo momento, dal timore di essere vista (lei da loro!) che inizia il suo calvario, che da quel 25 settembre s'è portata dentro fino al 16 giugno: si tira indietro, si nasconde in casa, poi prende suo figlio e fa vedere anche a lui cosa succede - cerca quasi il conforto di un'altra testimonianza per non sentirsi sola e non creduta già dentro casa...
Il finale è di nuovo il "dibattito" tra Anne Marie e gli avvocati dei poliziotti: ovvio che Anne Marie non ha visto ogni centimetro del corpo di Federico e ogni singolo colpo inferto, ma al di là di alcuni dettagli celati dal buio, dai corpi degli agenti e dalla volante, quello che nell'insieme racconta è perfettamente comprensibile.
Chissà come lo tradurrà, tutto questo, il PM...
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