giovedì 8 novembre 2007

sturmtruppen


A Pekka-Erik Auvinen hanno chiuso l'account Youtube (nome "d'arte" Sturmgeist89) e rimosso i video dove annunciava la strage stile Columbine che ha poi puntualmente compiuto.
Angelo Spagnoli, per l'età forse, non ci aveva neanche l'e-mail. Eppure la strage che ha compiuto è molto simile.
Il blog di Raffaele Sollecito da ieri è invaso da centinaia di commenti scemi o violenti, e spesso scemi e violenti. E anche Amanda aveva il suo myspace...
Il blog di Federico Aldrovandi è zeppo di gente che schiuma di rabbia e voglia di vendetta appena si nomina un'uniforme.
Spagnoli è un'ex-militare, eppure ha sparato dalla trincea del suo balcone come un Rambo de noantri...
Renato Vallanzasca ha aperto un blog, ma sta ancora in galera dopo quasi quarant'anni.
I fascisti di Roma che hanno preso a colpi d'ascia il primo sfortunato rumeno capitatogli a tiro, hanno forum e mailing-list molto attivi. E Veltroni mica fa radere al suolo le sedi di Forza Nuova, che sfilava al V-Day con le sue belle bandiere...

Se potessimo accumulare tutta sta energia, potremmo anche fregarcene del prezzo del petrolio.

E Internet tornerebbe ad essere una piazza dove incontrarsi e scambiarsi informazioni utili, condividere piaceri, e non sfogare nevrosi private e pubbliche...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

rissimo Dean
Hai ragione nel dire che i forum sono luoghi dove la gente sfoga le sue repressioni, la voglia di protagonismo e quel lato scuro che non si ha voglia di vedere e mai analizzato.
Sai il domandarsi il chiedersi onestamente cosa c'e in noi fa male, specialmente quando si hanno deliri di onnipotenza, per questo s' incotrano svariegati personaggi e situazioni particolari.
Nota quanta aggressivita e violenza verbale che circola anche in persone che non immagineresti mai, e visiva....mi ha colpita molto la foto del ragazzo di perugia con l'ascia.

Anonimo ha detto...

sono stefania

Dean ha detto...

Eppoi bisognerebbe distinguere: forum, blog, spazio commenti di un blog, mailing-list, newsletter, siti vari, community, chat...
Un blog è casa di chi l'ha messo su: chi ci entra deve rispettare le semplici regole della vita reale, comportarsi come ci si comporterebbe nella vera casa di quella persona...
sennò è come il tale che, sul treno fermo da mezz'ora e all'annuncio di problemi tecnici, dice "avremo bucato"...

Eppoi guarda caso di Internet parla chi non ne sa nulla, come i preti che parlano di sesso e matrimonio, milioni di italiani che parlano di calcio, analfabeti della democrazia che la insegnano agli altri, o la esportano con le bombe...

La foto "dell'ascia" è fumo negli occhi, l'opportuno specchietto per allodole che i media sbandierano per colpire, fare sensazione (dunque audience) e per evitare di dover perdere tempo ad analizzare, studiare, ascoltare e leggere, cercare di capire insomma...
foto così, o anche peggiori, le abbiamo fatte tutti a carnevale.
Quella foto non ha alcun significato.
Perché ci sarà in giro anche una foto di questo tizio in giacca e cravatta (ci DEVE essere). Ecco: perché allora non diamo colpa alle cravatte?!

Anonimo ha detto...

Io alle cravatte adduco sempre una grande colpa perche' sono proprio loro che dicono si alle truppe di pace, alla fabbricazione di mine antiuomo, usano manovalanza sottopagata e poi gridano con rabbia l'odio xenofobo, ma preoccupandosi anche di non mandarli via tutti perche' altrimenti l'edilizia si fermerebbe.

stefania
Odio che poi immesso nei cervelli crea situazioni tragiche, parlano di democrazia ma aspirano alla supremazia ( anche quella spiccia che vediamo tutti giorni).
Nel mio caso mi sono sempre domandata chi sono i veri coplevoli i ragazzi con i coltelli e croci celtiche?.........o chi ha permesso tutto questo?
stefania

Dean ha detto...

Mi ricordo che avevo 16-17 anni, e andai col mio amico Mattia ad un concerto di Paolo Conte (all'epoca roba da ascoltare con il cartoccio delle patate fritte alla festa dell'Unità). Rimanemmo scioccati e ad un certo punto (prima che il concerto iniziasse) urlammo: "Impiccatevi, con le vostre cravatte!".
Poi entrò Conte, in smoking. E i tempi erano cambiati d'improvviso.

Sul tuo discorso, potremmo partire per derive sociologiche, antropologiche eccetera che ci allontanerebbero dalla realtà: a volte la filosofia tocca in ampiezza ciò che non sa cogliere in profondità...
sono d'accordo con te fino al punto in cui la responsabilità del "sistema", della "società", delle "ideologie" non superano però quella individuale; l'unica che, a ragione, la legge giudica.

Anonimo ha detto...

pienamente daccordo la responsabilita' individuale esiste e va condannata, come quella che permette il proliferare di determinati schemi ideologici, ammantandosi di nomi diversi, o perdonami parlando della cosidetta equidistanza
stefania