giovedì 6 settembre 2007

V-day: Sympathy for mr. Vendetta?


Disclaimer: questo sarà un post impopolare perché è un post anti-popolare.

"Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado e in attesa di giudizio finale."
Questo è il primo dei tre punti della proposta di legge popolare che Beppe Grillo promuove con il V-DAY, dopodomani.

Un paio di premesse.
1) Dalla Costituzione di questo paese:
Art. 27
La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.


2) Dal Codice Penale:
Art. 28 Interdizione dai pubblici uffici
L'interdizione dai pubblici uffici e' perpetua o temporanea. L'interdizione perpetua dai pubblici uffici, salvo che dalla legge sia altrimenti disposto, priva il condannato: 1) del diritto di elettorato o di eleggibilita' in qualsiasi comizio elettorale, e di ogni altro diritto politico; 2) di ogni pubblico ufficio, di ogni incarico non obbligatorio di pubblico servizio, e della qualita' ad essi inerente di pubblico ufficiale o d'incaricato di pubblico servizio (...): qui trovate l'articolo integrale.

Articolo 29: Casi nei quali alla condanna consegue l'interdizione dai pubblici uffici
La condanna all'ergastolo e la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a cinque anni importano l'interdizione perpetua del condannato dai pubblici uffici; e la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a tre anni importa l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque. La dichiarazione di abitualita' o di professionalita' nel delitto, ovvero di tendenza a delinquere, importa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.



Dunque la proposta di Grillo mi sembra incostituzionale, o almeno io la trovo sbagliata (e superflua nelle parti giuste):
- una condanna definitiva, anche la più grave, comporta la rieducazione del condannato; una volta scontata la pena, pagato il proprio debito con la giustizia, si torna ad essere cittadini con pieni diritti. Non esistono, in Italia, né pena di morte né ergastolo, dunque non si capisce in base a quale principio si vorrebbero togliere per sempre i diritti politici di un cittadino;
- la condanna in primo e in secondo grado, non definitive, se non comportano restrizioni delle libertà individuali (detenzione, arresti domiciliari, obbligo di firma, ecc.) non si capisce perché dovrebbe comportare la perdita dei diritti politici (anche qui per sempre: e se poi la Cassazione assolve, che si fa?)...

In generale sono contrario alla cultura che vede nel carcere (nella esclusione, in generale) la cura dei mali di una società*, senza scomodare Foucault...
perché sotto sotto è la stessa intolleranza che alimenta il fascismo degli sceriffi che arrestano i lavavetri, che sparano ai gommoni dei migranti, che bruciano i campi rom, che infibulano le donne, che sparano in faccia ai manifestanti o manganellano a morte i diciottenni (forse) impasticcati, che sbattono nei lager (o CPT, o all'inferno dei loro dèi) ebrei, zingari, omosessuali, clandestini; che compiono le stragi: Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus... ECCETERA ECCETERA ECCETERA.

Letture consigliate: una bella lista, da scaricare qui

Quindi, l'8 settembre un bel Vaffanculo alle galere!

* P.S. E sempre in generale detesto l'idea che togliere un diritto a un altro dia maggiori diritti a me...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Dean tutta la vita!

Dean ha detto...

Grazie, ma ... ehm, chi cacchio sei?
Per favore, firmate in qualche modo i commenti!

giovanni56 ha detto...

Forse qualcosa non lo hai capito bene, hai un po' esagerato, ed hai messo troppe cose nello stesso calderone.

Una delle proposte di Grillo dice che ... "non vogliamo essere governati da delinquenti condannati a pene definitive".

E Andreotti, lo stesso Berlusconi, ecc. che sono stati riconosciuti delinquenti ma non condannati perchè le leggi se le sono fatte loro?

Ma io non vorrei nemmeno chi i delinquenti li frequenta, e magari invita mafiosi riconosciuti al matrimonio della propria figlia oppure ... li bacia.

Ok per la rieducazione di chi sbaglia, ma cazzo!!! Non desidero farmi governare da loro (e sopratutto se non se ne sono pentiti).
Ciao

Anonimo ha detto...

Ciao,sono Andrea e ti ho letto sul blog di Sandrone. Devo dire che per l'effetto mediatico che ha raggiunto l'evento, anche io mi sarei fatto tirare in mezzo e avrei firmato. Non per provocare o per mandare affanculo i politici, che detto fra noi se ne strafottono di Grillo e degli altri insetti del prato, ma per dire che forse una riflessione sui privilegi dei politici ci starebbe.
La cosa che mi fa un po' strano è che un mio amico con una condanna del cazzo, roba proprio da ragazzotto scemo, non possa fare domanda per lavorare in un posto statale e di contro invece personaggi condannati in via definitiva (non per minchiate come diffamazione a mezzo stampa si intende) per reati gravi possano starsene in parlamento e fare il bello e il cattivo tempo.
La cosa che non sopporto è essere costretto a tollerare un pirlone come Mele, che prima va al familyday e poi si snasa mezzo chilo di farina insieme a una donnina. Oppure che ci sia la caccia al lavavetri mentre in comune c'è un marcio che nemmeno i cani randagi ci entrano più.
Quindi e concludo, Grillo è un giullare sicuramente populista, ma forse gli si può riconoscere il merito di aver sollevato un problema, che non starà certo a lui risolvere.
Ciao