martedì 9 ottobre 2007

buona l'ultima?


Dall'ultima intervista di Paolo Borsellino:
(...)
A quanto pare Rapisarda e Dell’Utri erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia (Francesco Paolo Alamia, presidente dell’immobiliare Inim e della Sofim, sede di Milano, ancora in via Chiaravalle 7, ndr).

«Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Dell’Utri e Rapisarda non so fornirle particolari indicazioni trattandosi, ripeto sempre, di indagini di cui non mi sono occupato personalmente».
(...)
A questo punto Paolo Borsellino consegna dopo qualche esitazione ai giornalisti 12 fogli, le carte che ha consultato durante l’intervista: «Alcuni sono sicuramente ostensibili perché fanno parte del maxiprocesso, ormai è conosciuto, è pubblico, alcuni non lo so...». Non sono documenti processuali segreti ma la stampa dei rapporti contenuti dalla memoria del computer del pool antimafia di Palermo, in cui compaiono i nomi delle persone citate nell’intervista: Mangano, Dell’Utri, Rapisarda, Berlusconi, Alamia.

E questa inchiesta quando finirà?

«Entro ottobre di quest’anno...».

Quando è chiusa, questi atti diventano pubblici?

«Certamente...».

Perché ci servono per un’inchiesta che stiamo cominciando sui rapporti tra la grossa industria...

«Passerà del tempo prima che...», sono le ultime parole di Paolo Borsellino.

Palermo, 21 maggio, 1992.


Dal "curriculum" di Marcello Dell'Utri su Wikipedia:
(...)
Il 24 ottobre 1976 Dell'Utri si trova insieme a Vittorio Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Antonino Calderone, al ristorante "Le Colline Pistoiesi" di Milano.
Nel 1977 si dimette da Edilnord (di Berlusconi, nda) e viene assunto alla Inim di Rapisarda, che ha relazioni con personalità di spicco della mafia quali Ciancimino e i Cuntrera-Caruana. Diventa poi amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, che dopo pochi anni va in bancarotta fraudolenta.
Nel 1980 la Criminalpol di Milano, nell'ambito di un'indagine di droga, intercetta una telefonata tra Mangano e Dell'Utri. In questa telefonata, divenuta celebre, Mangano parla di un "cavallo" e propone a Dell'Utri di entrare nell'affare. Il defunto giudice Borsellino affermò a riguardo in un'intervista:
« Sì, tra l'altro questa tesi dei cavalli - che vogliono dire droga - è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga. »(...)


Alamia era socio di Rapisarda, il principale accusatore di Dell'Utri, che ha testimoniato che Dell'Utri gli era stato presentato da un picciotto di Stefano Bontade...Rapisarda avrebbe parlato delle attività nel settore edilizio di Alamia come coperture per il riciclaggio di denaro sporco: le sue rivelazioni furono raccolte nel celebre fascicolo 6031/94 della Procura di Palermo (definita "la madre di tutti i riciclaggi") e portarono a un indagine su, tra gli altri, Berlusconi, Dell'Utri, Rapisarda e Alamia. La posizione di Berlusconi fu poi archiviata, come quella di Alamia. A processo andò invece Dell'Utri.

Dalla "sentenza Dell'Utri", 11 dicembre 2004:
(...)
Visti gli artt. 110, 416, 416 bis C.P., 533, 535 C.P.P.;
DICHIARA
DELL’UTRI MARCELLO e CINA’ GAETANO colpevoli dei reati loro
rispettivamente contestati e, ritenuta la continuazione tra gli stessi,
CONDANNA
DELL’UTRI MARCELLO alla pena di anni nove di reclusione
e CINA’
GAETANO alla pena di anni sette di reclusione ed entrambi, in solido, al
pagamento delle spese processuali, nonché il CINA’ anche a quelle del
proprio mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.
Visti gli artt. 28, 29,32 e 417 c.p.,
DICHIARA
Entrambi gli imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici, nonché in
stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena.
APPLICA
A ciascuno degli imputati la misura di sicurezza della libertà vigilata per
la durata di anni due, da eseguirsi a pena espiata.
Visti gli artt. 539 e 541 c.p.p.,
CONDANNA
Entrambi gli imputati in solido al risarcimento dei danni in favore delle
costituite parti civili, Provincia Regionale di Palermo e Comune di
Palermo, da liquidarsi in separato giudizio, rigettando le richieste di
pagamento di provvisionali immediatamente esecutive.
Condanna, infine, gli imputati in solido al pagamento delle spese
sostenute dalle medesime parti civili che liquida in complessivi euro
ventimila per il Comune di Palermo ed euro cinquantamila per la Provincia
Regionale di Palermo, somme comprensive di onorari e spese.
Visto l’art. 544, comma 3, C.P.P.,
indica in giorni novanta il termine per il deposito della sentenza.
Palermo, 11 dicembre 2004.
I GIUDICI ESTENSORI Il PRESIDENTE
Gabriella Di Marco L. Guarnotta
Giuseppe Sgadari


In questa sentenza di primo grado (di 1771 pagine) il nome di Francesco Paolo Alamia compare 63 volte.
Ricordo gli articoli del codice penale citati:
Art. 110 Pena per coloro che concorrono nel reato(...)
Art. 416 Associazione per delinquere(...)
Art. 416 bis Associazione di tipo mafioso(...)


Alamia era socio nella Immobiliare Calliope srl con tali Salvatore Bandiera e Dario Lopez. Consulente finanziario era Antonio Maiorana, scomparso col figlio Stefano il 3 agosto da un cantiere edile di Isola delle Femmine (PA). Maiorana, nel mese di luglio, aveva di fatto rilevato le quote della Calliope di Alamia e Bandiera con modalità che la ex-moglie di Maiorana (che però respinge la testi della lupara bianca) definisce ricattatorie...

to be continued?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

I maiorana sono scomparsi il giorno successivo l'arresto di Franzese. Nulla mi toglie dalla testa che abbiano avuto un ruolo nella ricerca dei Lo Piccolo e che siano stati o puniti, o eliminati in quanto scomodi detentori di verità..

Dean ha detto...

Stamattina ho riletto questo mio post e il tuo commento, purtroppo anonimo: credo che troveresti interessante il mio filmato di stasera...

Anonimo ha detto...

L'assegno di don Vito
La prima novità viene da una telefonata del 5 marzo 2004 tra i figli del defunto sindaco di Palermo Vito Ciancimino, Massimo e Luciana. Questa racconta al fratello che l'ha chiamata «Gianfranco» (forse il viceministro Miccichè) per invitarla alla convention per i 10 anni di Forza Italia. Lì, dice lei, Gianfranco le farà conoscere Berlusconi. Massimo risponde che potrebbe approfittarne per restituire un assegno di 35 milioni che Berlusconi passò al padre Vito, che lo conservò fino alla morte in una carpetta:
L: Minchia, mi telefonò Gianfranco (…) mi arriva un messaggio (…) Il 27 marzo a Palermo … per i 10 anni di Forza Italia viene Silvio Berlusconi. È stata scelta Palermo perché è la sede più sicura (…) Saremo 15 mila. Allora io (…) ci scrivo stu messaggio: «Rincoglionito, a chi lo dovevi mandare questo messaggio, sucunnu mia sbagliasti» (…). Mi risponde: «Suca». Mezzora fa mi chiama: «Minchia, ma sei una merda». Ci dissi: «Perché sono una merda?». Dice:«L'ho mandato a te siccome so che tu lo vuoi conoscere(…)».
M: E, digli che c'abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro ...
L: (ride) Chi, il Berlusconi?
M: Sì, ce l'abbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà…
L: Ma che cazzo dici?
M: Certo.
L: Del Berlusca.
M: Sì, di 35 milioni, se si può glielo diamo.

Ma nella perquisizione a casa Ciancimino, la polizia giudiziaria l'assegno non lo trova. Interrogato il 3 marzo 2005, Ciancimino jr. conferma che gliene parlò suo padre, ma non dice dove sia finito: «Sì, me lo raccontò mio padre… Ma poi era una polemica tra me e mia sorella, perché io l'indomani invece sono andato alla manifestazione di Fassino». I pm chiedono di risentirlo nel processo d'appello contro Dell'Utri.


Un'assegno da 35 milioni???
Secondo me doveva consegnargli altro, o niente.
35 milioni mi sembra ridicolo, neanche un "cavallo" ci si compra.
Forse 35 milioni di euro può valere un'agenda, anche se l'agenda che dico io la valuterei molto di più.

Dean ha detto...

Basta con i commenti anonimi, specie se interessanti. Non costringetemi a cancellarli.
Scriveteci un nome, possibilmente il vostro.

Anonimo ha detto...

Comprendo.

Agostino


p.s. anche il post del5/12 era stato consegnato da me