martedì 12 settembre 2006

a prescindere


Roma, anno 1956: debutta lo spettacolo di varietà (o, come si diceva allora, di rivista) "A prescindere". Protagonista assoluto, Antonio de Curtis, in arte Totò.

La locuzione "a prescindere", col significato di senza tenere conto di, entra nel linguaggio comune e diventerà una delle espressioni care ai sessantottini, come a monte, portare avanti un discorso, nella misura in cui, eccetera.

Ferrara, anno 2006: rimosso il questore Elio Graziano.

Inciso 1: Un paio di giorni prima, il ministro degli Interni Amato visita la città e, tra gli altri, incontra per un'ora Lino Aldrovandi, il papà di Federico. Dopo l'incontro ha auspicato pubblicamente che la vicenda sia finalmente affrontata in un pubblico, democratico e regolare processo.

Inciso 2: Ho incontrato due volte il questore Graziano. Quello che mi disse in intervista è in parte riportato testualmente nei filmati di "Chi l'ha visto?", in particolare nel secondo. L'ultima volta che lo incontrai, sulle scale della Questura di Ferrara, mi fece dei sarcastici complimenti per "il bel servizio" che avevo realizzato, e puntualizzò ancora una volta che quello dei suoi ragazzi su Federico Aldrovandi non era un "fermo", termine tecnicamente inopportuno, ma addirittura un "intervento di soccorso".

Il quotidiano locale Il Resto del Carlino ha intervistato Graziano:
(...) D: Immaginiamo la sua più grande amarezza...La morte di Federico Aldrovandi.
R: «Una tragedia per la famiglia, in primo luogo, ma anche per noi, a prescindere da come è andata».(...)

Quella morte è una tragedia proprio per come è andata, non si può prescinderne. Sennò diventa una morte qualunque, una morte che come tutte le morti significa dolore per una famiglia. E nient'altro. Invece qui non è andata come doveva andare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ci puoi dire quando vanno in onda i tuoi prossimi servizi a chi l'ha visto?