martedì 26 settembre 2006

nonanniversario


Sarei disonesto se non ammettessi che per me, fino all'11 o 12 gennaio 2006, Federico Aldrovandi, era un perfetto sconosciuto. Dal 25 settembre era passato molto tempo, dalla sua morte più di tre mesi. E (nonostante io e circa altre 30 persone ci occupiamo quasi quotidianamente di sparizioni, omicidi, morti misteriose e simili), non ne sapevo nulla, non ne sapevamo nulla.

Dove ero, dove eravamo tra quel giorno maledetto e l'anno nuovo?

Cosa ci ha aiutato a continuare ad essere indifferenti davanti ad una storia che come altre, ma per certi aspetti inevitabilmente altra, doveva attirare attenzione?
Se oggi (buongiorno!) anche quel vecchio rincitrullito di Zambardino se n'è accorto, vuol dire che in questa vicenda, dal punto di vista mediatico, la "cosa" più forte, più nuova, è stata e rimane la pubblicazione del blog della mamma Patrizia.
Grazie Patrizia, te lo dico io (perché di gente come Zambardino che ne approfitta per ringraziare solo chi gli paga la cena un pò mi vergogno): se non c'eri tu, io avrei fatto il mio mestiere un pò meno bene...

P.S. Colgo l'occasione di questo post, e della foto e dell'articolo linkato che lo completano, per ricordare che Federico aveva un papà, che come il mio ha vestito per una vita una divisa, che crede ancora oggi a quelle regole che altri hanno violato, che altri hanno deriso, che altri hanno oltraggiato. E ci crede perché proprio in quanto violate, violentate, quelle regole hanno dato un certo senso alla sua vita che ancora oggi è il senso della sua dignità di cittadino, di lavoratore, di padre.
Grazie anche a te, Lino.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ieri me lo son vista tutta chi l'ha visto sperando ci fosse qualcosa di tuo...ma nulla..
Mi piace il tuo modo di fare cronaca sei in gamba continua cosi debora

Dean ha detto...

beh, qualcosa di mio c'era: il caso del signor Antonio Marino, scomparso col suo catamarano alle Baleari... non mi occupo solo di Federico Aldrovandi, come dai numerosi post dedicati da questo blog potrebbe sembrare, per lavoro...

Anonimo ha detto...

bello quel servizio fatto veramente bene hai un modo di raccontare le persone davvero bello
debora