martedì 9 dicembre 2008

A.A.A. ... Z


Andreas, Alexis, Alexandros Andreas, non so il tuo nome
non so come si pronuncia o si scrive.
Leggo Grigoropoulos e sento l'odore secco degli ulivi
e della cordite,
e i marmi antichi che non sorridono quasi mai
e i ragazzi che s'incontrano in giro
per Atene, Kos, Alonissos, Creta
che sorridono quasi sempre.
Ma oggi hanno nascosto i loro sorrisi
dietro un foulard, ha preso in mano un pezzo di marmo
per restituirlo al potere che non sorride
o quando sorride, lo fa troppo,
perché lo fa mentre uccide.

Avevi solo 16 anni, o forse 15,
e l'idea dell'Anarchia
forse la cominciavi a conoscere appena,
come certe ragazze
che si fanno accarezzare fino al ginocchio e basta
non si va più su, a quell'età
non si arriva alla testa
l'Anarchia è un orgasmo, irrefrenabile,
e da inseguire con urgenza,
come se domani non ci fosse,
come se domani si dovesse morire,
come se domani non ci fosse più il tempo
l'energia, di raccogliere un sasso
e dargli fuoco e scriverci sopra il tuo nome.

Perché domani si avrà una faccia diversa
e un cuore meno ubriaco.
Ho visto il tuo volto, è come il mio
a 15 anni hai la faccia della libertà.

L'Anarchia, Exarchia, parole della tua lingua
sangue delle tue strade
che ancora una volta
dopo i millenni di marmo
scorre ancora
attraverso di te.

Te che avevi l'idea giusta,
te che avevi l'età giusta
per morire,
per non morire mai.


E adesso Atene brucia, e non è come a Genova
perché è come sempre,
col potere che celebra la sua orgia e il suo porcile.



P.S. Mentre Atene brucia, a Berlino si occupa l'ambasciata greca. E in Italia si dorme...

1 commento:

stefania ha detto...

Atene brucia e l'Italia guarda, nemmeno Genova ha fatto spalancare
gli occhi, anzi sono aumentati i perbenisti che tra un Ave e Gloria mettono a posto le coscienze.......
ammesso che le abbiano.