giovedì 21 dicembre 2006

Ce l'ha fatta (non da solo)


Ha finito di soffrire, Piergiorgio Welby. Un'oretta fa l'annuncio.

«Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa», aveva scritto sul suo blog.

La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.

Diceva Fernando Pessoa: perché poco fa ho letto per caso la notizia sul sito di un giornale locale di Ferrara, presa dal Resto del Carlino, che come il Giornale e altri, non partecipa allo sciopero dei giornalisti...
Ma la conferma viene dal sito dell'associazione Luca Coscioni.

P.S. Beh, Babbo Natale, allora me stai a dà retta, eh! ;-)

P.P.S. Correzione pomeridiana: il titolo originario del post era "Ce l'ha fatta da solo", prima della conferenza stampa pareva che la morte fosse arrivata senza intervento umano. Invece ora pare che Welby abbia ottenuto quel che chiedeva: l'aiuto di qualcuno che staccasse la spina. Per spegnere la macchina che artificialmente lo faceva respirare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

a 16 anni pensavo che se mi avessero amputato un braccio mi sarei ucciso a 22 pensavo che se fossi rimasto immobilizzato su una carozzina mi sarei ucciso, a 28 che se fossi rimasto immoblizzato a letto per sempre mi sarei ucciso, adesso credo che se restassi immobilizzato come lo era welby riuscirei a fare molte più cose di quelle che riesco a fare deanbulando;-)

Masaghepensu ha detto...

Halloo!