sabato 4 novembre 2006

gomorrea



Oggi,
che pure Beppe Grillo se n'è accorto (da buon genovese solo dopo che gliel'hanno regalato),
voglio parlare anch'io del libro Gomorra di Roberto Saviano.
Io me lo ero per coincidenza appena ordinato, con altri su InternetBookShop.

Una sera, in una casa dove si svolgeva un festa un pò noiosa, ho trovato il libro (intonso: certi libri "basta averli in casa", forse) e ne ho sfogliato le prime pagine. E sono rimasto folgorato.
Da quell'immagine del porto di Napoli, col container che si apre e lascia cadere cadaveri di cinesi, in pochi minuti raccolti e fatti sparire da loro concittadini, che gestiscono questo traffico con e per conto della camorra: i cinesi preferiscono farsi seppellire nella loro terra natìa (e non finiscono negli involtini primavera come diceva proprio Beppe Grillo nello spettacolo dell'anno scorso con una battutaccia scema e un pò troppo razzista) e perciò comprano (ancora da vivi, ovviamente) un "passaggio" per farsi portare in patria dopo il decesso.

Il libro mi è parso subito interessante (lo è "a prescindere" per l'argomento), oltre che perché è valso al suo autore l'attenzione dei camorristi che ha indotto lo Stato addirittura a fornirgli una scorta armata, anche perché scritto con uno stile preciso e tagliente, da inchiesta giornalistica ma con ricordi di certe lezioni americane...

Insomma: al di là della fama mediatica che il suo autore merita (vista anche l'attualità della situazione ciclicamente esplosiva di Napoli), credo che il libro meriti una lettura.
Anche, e per me non è cosa di poco conto, per quel che leggo del pensiero politico di Saviano, per esempio in questa intervista!

Per concludere un paio di link impressionanti: una recensione al libro scritta da Wu Ming
e una videointervista a Saviano stesso.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il libro è bellissimo. E' una sorta di romanzo, ma abbiate pietà, non ha fatto emergere alcun elemento significativo dal punto di vista delle indagini. Il successo è squisitamente letterario, per la forma, diciamo. Ma non per il suo contenuto. Saviano non ha fatto altro che copiare sentenze e leggersi un po' di giornali locali, facendo però attenzione a non rivelare i nomi delle testate. Se si tratta, invece, di quotidiani inglesi o americani, allora li cita e come. Farà forse più effetto la lingua straniera???Immagino già Schiavono, detto Sandokan, infastidito dalle sue parole...ma scherziamo?Poi ho saputo che Saviano addirittura avrebbe rinunciato a un viaggio a Palermo, per ritirare un premio, per ragioni di sicurezza. Ma scherziamo?In Campania giurano di non aver mai visto saviano in aula di tribunale, seduto accanto alle mogli o le madri dei pentiti o dei camorristi.Forse a qualche prefettura sfugge il fatto che sono tanti i cronisti - quelli che però vanno sul posto a fare il lavoro sporco, quel lavoro che poi viene utilizzato dagli scrittori - minacciati dalla camorra e dalle organizzazioni criminali. Se avesse fatto emergere qualcosa di nuovo, allora lo stato avrebbe fatto bene a dargli la scorta.Ma mi sa che qui qualcuno abbia un po' esagerato.Il libri resta comunque bellissimo e credo che nessuno sia in grado di raccontare la camorra nella maniera in cui lo ha fatto Saviano.Questa cosa, è fuori discussione.