giovedì 17 luglio 2008

telekabulli e pupe


Se non ci fossero così tante altre cose macroscopiche per cui farlo,
oggi scriverei: mi vergogno un pò della Rai, o meglio del Consiglio di Amministrazione che ha respinto la proposta del direttore generale Cappon di licenziare Saccà. E in particolare mi vergogno dell'astensione di Sandro Curzi, già direttore di un mitico TG3 soprannominato "Telekabul".
Sì, perché quel signore è rimasto l'unico rappresentante in un ufficio pubblico di quella sinistra "estremista di sistema" spazzata via da una legge elettorale vergognosa ma ancora di più da se stessa, dal proprio amore per il rimanere alla finestra a guardare.
E che non si accorge che quella finestra ormai è murata.

1 commento:

Auntie Sam ha detto...

quella di saccà è una vicenda allucinante. in tutti gli altri paesi del mondo si sarebbe licenziato da solo per la vergogna e invece in italia è ancora lì.

alla mia vicina di casa settimana scorsa raccontavo del lodo alfano, che è avvocato. lei mi dice "ma è legale?"... allora le racconto che il mrB ha 3 TV sue e 3 che controlla da premier... e lei scandalizzatissima "ma è DAVVERO legale??". oggi parlavamo ancora e la poveretta azzarda: "ma non rischia di diventare una dittatura mediatica?"
nooooooooooooooooooooooo
:-)))))))))))))))