mercoledì 28 giugno 2006

(ec)citazioni


Il Sindaco di Ferrara, Gaetano Sateriale (nella foto), ha da un mese un suo blog "ufficiale", che aggiorna almeno una volta a settimana (un record, per essere un politico).
Dopo qualche riflessione sul Palio di Ferrara (quest'anno funestato dal ferimento e dal conseguente abbattimento di tre cavalli) e un paio di interventi su una disputa "ecologica" con Beppe Grillo, ieri ha scritto una pagina sull'incidente probatorio del 16 giugno: lo potete leggere direttamente qui.
Il suo blog è stato citato ieri dal blog della famiglia di Federico Aldrovandi, a sua volta citato da una serie di bloggers italiani che hanno dato vita all'iniziativa "Un post al giorno finché giustizia sarà fatta", e ovviamente ripreso anche da parte della stampa locale cartacea e non.
Mi piace questa idea di mettere in rete, in circolo, notizie e riferimenti tra cittadini, media e rappresentanze istituzionali.

Ma voglio venire a qualche riflessione più circostanziata su alcuni punti toccati dal post del sindaco:

1)"Continuiamo a restare fedeli al principio per cui, finché non c’è una sentenza del giudice, nessuno può essere considerato colpevole di alcunché. E crediamo che, in attesa del giudizio definitivo, ogni imputato o indagato debba essere considerato innocente. Continuiamo a sostenere il diritto di ciascuno alla propria autodifesa, anche col silenzio."
Concordo pienamente: i poliziotti finora hanno il pieno diritto di "difendersi dal" processo (meglio: dall'indagine), tecnicamente è sacrosanto che la loro versione rimanga fino a prova contraria quella registrata nei verbali di quel 25 settembre. Però, se verranno rinviati a giudizio e si inizierà un vero e proprio processo, la testimonianza di Anne Marie assumerà un peso determinante, contro il quale il silenzio risulterebbe perdente. Ho detto "se". Invece, se il giudice deciderà per l'archiviazione, la famiglia ha nella testimonianza di Anne Marie un'arma legale per opporvisi. Ma io non sono un legale.
Andando un passo oltre, resta comunque poco comprensibile a chi non è addetto ai lavori, alle sottigliezze del codice, comprendere tale silenzio: sul blog di Patrizia in molti chiedono di "sentire la voce" e vedere in volto i poliziotti. E' una richiesta legittima, democratica e dettata dal senso di civiltà e di trasparenza che nella convivenza sociale sono un dovere di tutti, anche e soprattutto per chi rappresenta i cittadini: se gli agenti hanno il diritto di non parlare al giudice perché questi può leggere i loro verbali, l'opinione pubblica esprime una richiesta precisa - che la loro versione, dettagliata, venga resa pubblica, di pubblico dominio. Anche per sgomberare il campo da illazioni, polemiche e pregiudizi che non fanno bene alla convivenza civile. Mi piacerebbe parlare con loro, coi loro avvocati...

2)"Sentiamo (...) il dovere di ringraziare quella signora camerunense per aver trovato il coraggio di portare la sua voce al magistrato: pur non essendo cittadina italiana, pur non essendo residente stabile nella nostra città, pur avendo un permesso di soggiorno che scade fra qualche mese.(...) quella signora ha reso un esempio di responsabilità civile che dovremmo, come cittadini, avere tutti, sempre: specie nelle circostanze difficili, quando sono in gioco i diritti degli altri e la nostra personale coscienza."
Bene, questo ringraziamento pubblico rende onore al sindaco. E' un bel gesto, che va al di là dei formali doveri del suo mandato. E' inevitabile pensare che sia anche indirettamente un appello ai suoi cittadini, italiani, residenti ferraresi del quartiere dell'Ippodromo. Non spetta al sindaco renderlo esplicito, questo invito. Viene lasciato alle coscienze individuali, su cui la politica non può e non deve incidere. Mi piacerebbe tornare a Via Ippodromo, e citofonare di nuovo ai campanelli...

3)"Sono trascorsi molti mesi difficili e oscuri dalla morte di Federico, ma l’indagine giudiziaria oggi sembra essersi avviata su di un normale percorso di ricerca della verità."
Dunque, prima di "oggi" l'indagine noncercava opportunamente la verità. Forse c'era qualche modalità, nelle indagini, non "normale". Forse perché c'era una PM che poi ha dovuto abbandonare le indagini per gravi motivi familiari, qualcuno in città parla di un congiunto coinvolto in indagini di polizia...Forse perché c'era, e c'è tuttora, un Procuratore della Repubblica, che ha tenuto un comportamento "non normale", perlomeno con i media...

infatti

4)"Nei giorni scorsi i giornali ci hanno informato che il Gip non ha riscontrato, nel comportamento della stampa, il reato di "oltraggio a corpo dello Stato". Un’accusa molto discussa dalle associazioni (anche nazionali) dei giornalisti, perché apparsa come volontà di limitare l’esercizio del dovere di cronaca.
Il 25 febbraio (due giorni dopo la messa in onda del mio secondo filmato sul caso Aldrovandi), perveniva, alle redazioni di diversi quotidiani locali e nazionali, un fax della Procura Generale della Repubblica di Ferrara, dunque dall'ufficio del dottor Messina.
(Cito da estense.com): "Nel fax si annunciava l’apertura di un procedimento penale in cui venivano ipotizzati, in maniera generica e senza l’indicazione dell’articolo sotto accusa, i reati di diffamazione a mezzo stampa e offese rivolte all’autorità inquirente. Nella nota della Procura venivano, inoltre, richieste, “con cortese sollecitudine”, copie di tutti i giornali che riportano notizie “sull’infausta vicenda che ha portato alla morte del giovane Federico Aldrovandi”, le generalità dei giornalisti autori dei servizi e quelle del direttore responsabile."
In conseguenza alle proteste delle associazioni nazionale e regionale della stampa, il 20 aprile si è tenuto a Ferrara un dibattito sulla libertà d'informazione sul caso Aldrovandi: tra gli ospiti, il Questore Elio Graziano, che dal confronto coi giornalisti è uscito piuttosto imbarazzato. Io non c'ero. Ma mi sarebbe piaciuto poterci essere, magari col portavoce della Polizia di Stato dottor Roberto Sgalla, e poter parlare liberamente del clima intorno al trattamento del caso Aldrovandi nei media... Mi piacerebbe molto poterci parlare, ora, col dott. Sgalla, e magari anche coi rappresentanti dei sindacati di Polizia che nei mesi scorsi non hanno mancato di far sentire la loro parola sul caso, perdendo più di un'occasione per avvalersi della facoltà di non parlare...

Nessun commento: