mercoledì 7 dicembre 2005

Cortocircuito mediatico o amanuensi medievali?

Notizia di Repubblica.it:
La violenza del branco in un blog: "Lo hanno fatto con tutte"
Qui l'articolo.

Nell'articolo vengono citate ampie parti del "quotidiano on line (sic!), che nel pomeriggio di oggi è stato oscurato su disposizione dell'autorità giudiziaria, è stato registrato al tribunale di Lanciano lo scorso mese di marzo."

Ora, un semplice esercizio:
su Google.it basta fare una ricerca
immettendo una frase qualunque tra quelle citate,
per esempio "L'hanno molestata di brutto, ce l'ha raccontato"
(così, con le virgolette, viene cercata esattamente questa sequenza di caratteri),
salta fuori un unico risultato, precisissimo:
un link al blog Dannatamente pura ospitato da splinder.com.

Cliccando sul link però si apre una pagina di Splinder che recita:
"Il blog che hai richiesto e' stato cancellato, oppure l'indirizzo che hai digitato non e' corretto.
www.splinder.com".

Ma Google ha una funzione molto utile, e che chi lo usa conosce bene:
vicino al link dei risultati si può cliccare su una "Copia cache" della pagina web
che si cerca e che per qualche motivo non è più online, ma che è stata memorizzata automaticamente da Google nel momento in cui l'ha catalogata.

Ed ecco che il blog salta fuori, con tanto di nomi, immagini
e link (non funzionanti perché splinder.com ha chiuso il sito).

Ora, gli inquirenti hanno fatto oscurare il sito,
certamente contattando questa società, intestataria del dominio splinder.com:
Tipic Inc.
David Linch
23 Floor - 600 Madison Avenue
New York, NY 10022
US
Phone: 212 4007574
Fax..: 212 7598980
Email: info@tipic.com

Ma non sanno che Google ha questa funzione? Qualcuno glielo dovrebbe dire: non certo un semplice utente come me,
e nemmeno qualche super-esperto hacker, ma magari qualche giornalista "di settore", che invece di passare il tempo a leccare il culo alla Microsoft che regala a piene mani gadgets e divertimenti vari (tanto per fare un esempio, a quelli di Repubblica, ma ai "giornalisti professionisti" in generale), potrebbe compiere il loro dovere: INFORMARE.

Molto interessante che sia scattato un meccanismo di oscuramento così grossolano: perché Repubblica.it ha diritto di copiare-incollare parti consistenti del testo originale, e un normale utente non può leggere quello che una persona ha volontariamente pubblicato (reso pubblico)?
Perché vengono citati i nomi dei minorenni coinvolti, certo, ma se la ragazza che tiene il blog ha deciso di sua spontanea volontà di pubblicarli? E soprattutto, se comunque quel testo si trova così facilmente, proprio grazie alle citazioni testuali?

Evidentemente qualcuno avrebbe bisogno di un bel ripasso di Filologia romanza e di approfondire i concetti di intertestualità e di ipertesto! Il massimo della versione spuria è quello che si legge sul sito www.lanciano.it, esattamente qui, dove viene riportato il testo originale con i nomi cancellati ma anche con tutta una serie di "correzioni" alle parole della ragazza:
i "xò, ke, xké" diventano "però, che, perché" eccetera!

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