venerdì 16 dicembre 2005

Consorte...rie


Oggi merita una citazione integrale la rubrica "Carta Canta" di Marco Travaglio,
quello che nel gennaio 2004 osò dire al teatro Vittoria a Roma dei DS:
«Sono entrati a Palazzo Chigi con le pezze al culo e ne sono usciti ricchi»

Massimo e gentil Consorte


"Sono contento che quella di Unipol sia una solida realtà finanziaria, tra l'altro quotata in Borsa, che nasce dal movimento cooperativo. Ma questo non incide minimamente sul futuro di Bnl: vedremo se vincerà il Golia rappresentato da una grande banca spagnola o il Davide che è l'Unipol. L'esito non dipende certo dalla politica. E' comunque assurdo dire che è uno scandalo che anche Unipol sia in corsa per acquistare Bnl" (Massimo D'Alema, Ansa, 15 luglio 2005).

"Io nell'operazione Unipol non c'entro nulla. Quella è un'azienda, una grande azienda risanata e quotata in borsa da anni, con il 70 per cento di azionisti risparmiatori, tra le meglio gestite del panorama italiano. Se l'operazione che sta facendo sarà buona o cattiva lo giudicherà il mercato. A me sembra un'operazione del tutto limpida, fatta con tre grandi banche internazionali. Il fuoco di sbarramento è dovuto a determinati interessi contrastanti. Se andrà in porto, se ne gioverà il pluralismo della nostra economia... Ma sa che le dico? Che nei confronti dell'Unipol c'è una campagna razzista" (Massimo D'Alema, la Repubblica, 21 luglio 2005).

"Unipol è un'azienda seria e gestita con grande efficacia. Posso capire che dia fastidio che le cooperative entrino nel salotto buono ma vorrei che si guardasse loro con rispetto. Sono una grande risorsa del Paese" (Massimo D'Alema, la Repubblica, 1° settembre 2005).

"Consorte e io siamo amici da 25 anni, non è reato, ci siamo sentiti per dirci dove saremmo andati in vacanza... (Le cooperative rosse e Unipol) sono quasi una riserva di etica protestante" (Massimo D'Alema, Corriere della sera, 3 settembre 2005).

"(Contro Ds e Unipol) c'è una campagna politica e giornalistica che risponde a certi interessi e a certi salotti... I Ds non favoriscono nessuno... Che cos'ha che non va Gnutti? E' socio anche di Olimpia (la finanziaria che controlla Telecom Italia, ndr) e nessuno ha mai detto niente. In queste critiche c'è un evidente elemento di ipocrisia. La sostanza dell'operazione Unipol-Bnl è chiara" (Massimo D'Alema, Il Sole-24 ore, 5 agosto 2005).

"Con D'Alema parliamo di questioni politiche, legislative, finanziarie" (Giovanni Consorte, amministratore delegato di Unipol, Corriere della sera, 8 settembre 2005).

"Dobbiamo pensare che tutti i cittadini che chiedono un prestito alla Banca Popolare di Lodi devono essere indagati, ci sarebbero delle retate... Consorte è un cittadino privato che chiede un prestito alle banche e credo sia in grado di ottenere tutte le garanzie per un prestito privato, visto che credo guadagni molto, molto più dei politici. Se uno chiede a una banca cifre anche consistenti, ma può dare le garanzie... Un comportamento lineare, fino a prova contraria. C'è un limite oltre il quale viene meno il rispetto delle persone" (Massimo D'Alema, La7, 2 settembre 2005).

"Si è aperta una competizione e sono state presentate due offerte con pari dignità da un importante gruppo bancario spagnolo e da Unipol, che è una società quotata in borsa. A decidere è il mercato, come è giusto che sia. Ha vinto Unipol perché l'offerta degli spagnoli era carta contro carta, mentre Unipol offriva denaro" (Massimo D'Alema, Ansa, 23 settembre 2005).

"Una richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di quattro persone accusate di aggiotaggio su azioni Unipol privilegiate è stata presentata dal pm di Milano Eugenio Fusco, titolare di un'altra inchiesta su aggiotaggio su Unipol e per la quale è in corso il processo a Milano dove tra gli imputati figurano il finanziere Emilio Gnutti e Giovanni Consorte. Il pm Fusco questa volta ha chiesto il processo per Stefano Dall'Aglio e Carlo Cimbri, dirigenti dell'area finanza di Unipol, Emilio Tonini ora direttore generale di Mps (all'epoca direttore generale della fondazione Mps) e un trader. L'inchiesta nasce da una segnalazione della Consob su fatti avvenuti all'inizio del 2003 e che hanno coinvolto la holding di controllo di Unipol Finsoe e la Fondazione Mps" (Ansa, 5 dicembre 2005).

"Si allunga l'elenco, nel registro degli indagati della Procura di Milano, degli iscritti nell'ambito dell'inchiesta sulla scalata ad Antonveneta. Da qualche giorno i pm Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco hanno iscritto per concorso aggiotaggio anche il presidente e amministratore delegato di Unipol Giovanni Consorte e il vicepresidente Ivano Sacchetti. Secondo l'ipotesi d'accusa, Consorte e Sacchetti avrebbero preso parte al rastrellamento dei titoli dell'istituto di credito padovano insieme agli altri 'concertistì già indagati, appoggiando quindi l'ex Ad di Bpi Gianpiero Fiorani nel tentativo di acquisire la banca veneta" (Ansa, 7 dicembre 2005).

"Ci sono altri sette conti sospetti nell'integrazione della denuncia presentata la scorsa settimana dai legali di Bpi alla Procura di Milano. Tra questi conti ci sono anche quelli che riguardano il presidente e l'Ad di Unipol Giovanni Consorte e il vice presidente Ivano Sacchetti. Da quel che risulta sui conti di Consorte e Sacchetti è stato segnalato in entrambi i casi un addebito di 794 mila euro avvenuto nel 2002" (Ansa, 7 dicembre 2005).

"Unipol segue le sorti dei suoi vertici ed ora appare in difficoltà anche la sua Opa su Bnl. La compagnia assicuratrice bolognese è stata infatti iscritta nel registro degli indagati dai pm di Milano Giulia Perrotti ed Eugenio Fusco per la violazione della legge 231, quella sulla responsabilità amministrativa delle società, che secondo la normativa non avrebbe predisposto i modelli organizzativi per evitare la commissione dei reati" (Ansa, 7 dicembre 2005).

"Unipol è una questione della quale nulla so: ci sarebbe da interrogarsi su come l'informazione per tutelare gli interessi specifici della proprietà finisca per deformare la realtà. L'informazione deve poter tutelare gli interessi specifici che sono legittimi, ma bisogna che ci sia la trasparenza" (Massimo D'Alema, Ansa, 11 dicembre 2005).

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