Non ho (ancora) avuto modo di vedere integralmente la trasmissione di Fazio con ospite Saviano.
Ma ho letto alcune delle polemiche seguite a quel programma (che mercoledì scorso ha fatto saltare una puntata del mio, ma non ne sono del tutto dispiaciuto).
Della prima voglio liberarmi subito: ho letto che il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, intervistato da Klaus Davi, ha sottolineato il pericolo che Saviano possa essere preso per professionista dell'antimafia. Non sono proprio le sue parole, ma hanno dato il la a chi fa quotidianamente professione di anti-antimafia.
Ma mi chiedo comunque perché dovrei per forza scegliere, tra l'antimafia giudiziaria dell'allievo prediletto di Borsellino e quella culturale di uno dei migliori narratori italiani contemporanei. Non scelgo, li tengo tutti e due, alla faccia del dilettantismo di certe polemiche.
Un'altra polemica è seguita alle parole pronunciate da Saviano contro alcuni giornali locali, in particolare dell'area casertana, "controllati" più o meno indirettamente da clan camorristici, e del linguaggio spesso in codice che usano per fare, in poche parole, da ufficio stampa della camorra.
Ebbene, voglio dire due cose: è vero, e di seguito vi racconto qualcosa del come e del perché lo so; e secondo, non mi stupisce e vi dico subito perché.
C'è, tra il giornale locale e la realtà in cui il giornalista vive, una vicinanza a volte dannosa. Un esempio su tutti, vissuto sulla mia pelle: titoli e articoli sulla morte di Federico Aldrovandi sui giornali locali ferraresi nei primi giorni dopo quel 25 settembre 2005. Lì il rapporto di simbiosi con Questura e Procura ha rischiato di dare per scontato che le veline istituzionali diventassero l'unica verità possibile sui giornali e dunque nell'opinione pubblica. Altrove l'imbeccata viene dal clan, che costituisce la vera istituzione locale, e dunque la verità dei titoli diventa nell'opinione pubblica, l'unica possibile: quella del capoclan.
D'altronde anche quel che sparano più volte al giorno il TG4 o Studio Aperto, o altri media mainstream, rischia spesso di far diventare il delirio del capoclan dei capiclan come la verità del popolo...
Perché quel che dice Saviano sui giornali locali è vero? Ora vi racconto una mia piccola esperienza.
All'inizio del 2005 venni mandato a Marcianise, dov'era scomparso un ragazzo di ventanni, Francesco Spina.
La vigilia di Natale, Francesco era andato al solito bar (controllato dai Belforte), coi soliti amici. Poi è salito in macchina con uno di loro, e nessuno l'ha più visto. Nessuno ne parlava. Però qualcuno che la realtà locale la conosceva bene e provava a raccontarla, mi fece un nome, anzi un soprannome: 'O 'Nditto (forse "il benedetto"?).
Intanto qualche giornale locale parlava di fuga d'amore...
Francesco veniva dal Parco Primavera, dove qualche mese dopo fu ucciso un suo amico: gli hanno sparato mentre percorreva la strada in scooter, è rimasto a terra per ore tra le macchine che facevano zig-zag per schivare il corpo insanguinato.
Tornai a Marcianise nel marzo 2006. Avevano arrestato due fratelli, i Froncillo, con l'accusa di aver sciolto nell'acido il ragazzo, colpevole di aver spacciato per conto suo della cocaina del clan. Una "curiosità", all'epoca, mi spinse a intervistare l'allora sindaco, che all'indomani del primo filmato sul caso (31/01/2005) nel quale avevo parlato di ambienti mafiosi dov'era cresciuto Francesco, aveva polemizzato contro "Chi l'ha visto?". In occasione del matrimonio del fratello di 'O 'Nditto, un suo assessore aveva concesso agli sposi di atterrare con l'elicottero in paese, in pieno glamour hollywoodiano che tanto piace ai tamarri gomorristi. La notizia è già stata ripresa a suo tempo anche dallo stesso Saviano.
Quell'intervista che feci all'allora sindaco nel marzo 2006 è ancora in qualche cassetto. Da allora sono successe molte cose, da quelle parti: arresti, scioglimenti di consigli comunali, assoluzioni in tribunale e condanne definitive per strada. Ma la situazione si è evoluta secondo quanto si poteva intuire già all'epoca.
(immagine ripresa dal sito del giornale)
Proprio stamattina, andando in giro per siti alla ricerca di notizie sulla polemica su Saviano e i giornali locali (ripresa anche da Dagospia), mi sono imbattuto in questa notizia: Michele Froncillo, 'O 'Nditto, avrebbe coinvolto l'ex-sindaco Fecondo di Marcianise in un'indagine per degli appalti. Anzi, secondo la Gazzetta di Caserta, lo ha inguaiato. Ecco, appunto. Inguaiato.
Ha ragione Saviano: le parole sono importanti, diceva qualcuno. E a volte pesano come macigni, a volte sono badilate di letame per costruire montagne di merda, a volte te le fanno ingoiare*. A volte col piombo. Il piombo con cui si stampa(va)no i giornali e quello dei proiettili, come a Giancarlo Siani, quello (vero) di Fortapàsc. Prima che Gomorra diventasse Gomorra, ha titolato qualche giornale nazionale. Di quelli che fanno quotidiana professione di anti-antimafia. Anche se la situazione si è evoluta secondo quanto si poteva intuire già all'epoca...
*P.S. Oppure, a volte, te le fanno semplicemente mettere in un cassetto. O in un blog, che in fondo è uguale...
5 commenti:
Credo sia fuori strada. Il Sindaco non c'entra niente. Faccia bene il lavoro di cronista non si limiti a fare indagini su internet....
Per esempio le è mancato il passaggio che 'Onditto fu sfrattato dalle case occupate abusivamente proprio dal Sindaco in tempi non sospetti.
A parte l'anonimato, che è sempre cosa codarda... e il dar del lei su Internet, che è cosa discutibilmente fuori moda...
E a parte il fatto che tutti i tempi sono sospetti...
Io non ho affatto accusato il sindaco (la maiuscola la lascio a te), né mi interessava condannare o assolvere a priori (come sembri fare tu): ho scritto "è stato coinvolto", non "è stato condannato per", "è colpevole di"... mi sono volutamente ed esplicitamente limitato a quanto riportato da quel titolo.
Dalla stessa prima pagina leggo dello sfratto. Embè? Né so quanto dell'indagine sugli appalti di cui tratta l'articolo. Ma non mi interessa nello specifico, perché non cambia niente della sostanza del post. Perché la parola "inguaiato" dice già tutto. E il contrario di tutto...
Davi non fa niente per niente.
Non credo ci sia nulla di sincero, di spontaneo nelle sue interviste, nelle cose che fa dire agli altri. A parte questo, è un pessimo giornalista.
Ingroia ha sbagliato la citazione di Sciascia, si limiti a fare il suo mestiere. Saviano sta facendo benissimo il suo.
ciao,cometa
cometa:
su Ingroia, ti invito a leggere qua:
http://www.robertosaviano.it/documenti/9993
Comunque chi vive di antimafia c'è veramente . Una volta ho visto un "antimafioso" alla televisione la cui faccia mi sembrava di aver già visto : infatti era uno che , prima , era il braccio destro di un caposetta siciliano che diceva di essere in contatto con gli extraterrestri , e organizzava cermonie in loro onore (con lauti compensi , immagino) .
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