mercoledì 4 giugno 2008

un giorno verranno a prendere (un) te


Volevo parlare di questa cosa da un pò di tempo: ho (ri)letto queste parole scritte su un bigliettino lasciato sul posto dove Nicola Tommasoli è stato ammazzato, a Verona.
Ultimamente l'avrete già lette un pò ovunque..

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
(Bertolt Brecht)



Questo testo (che gira in diverse varianti) NON è di Brecht, ma di Martin Niemöller: cliccando qui potete trovare una dimostrazione documentata.

Questo "per la precisione".
Resta intatta la forza di quelle parole, l'avviso sul fatto che non si cade, non si inciampa nel fascismo, ma vi si scivola giorno per giorno: mandando in onda un rappresentante della legge (nel paese di Beccaria) che invoca la pena di morte; dando voce a chi senza prove accusa gli zingari di rapire bambini e propone di punirli deportandoli; censurando certe notizie per il fatto che per essere tali dovevano citare un partitucolo nazistoide...

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