lunedì 27 settembre 2010

Run and gun


Ho appena letto che per il suo nuovo documentario Spike Lee ha usato tra le altre "macchine da presa", anche delle Canon EOS 7D come quella che uso io.

(La foto è un autoscatto di prova di un adattatore fantastico che ho comprato qui, provato con un obiettivo Nikon di Eloisa)

Qui si può leggere una lunga intervista al direttore della fotografia di Lee che tesse le lodi di queste macchine, le cosiddette HDSLR (macchine fotografiche che girano anche video full HD...).

C'è un passaggio che mi ha fatto gonfiare il petto:
“Everyone got an opportunity to work with the cameras, including Spike, who shot some footage with the 7D. He would not have been able to shoot and direct if he was using anything larger than a DSLR camera.”

Più o meno vuol dire che Spike, mentre dirige l'operatore durante le riprese, contemporaneamente gira in prima persona con una 7D...

è quello che ho fatto anch'io in alcune occasioni, recentemente!
Per esempio per alcune recenti ricostruzioni di "Chi l'ha visto?".
Per chi ne fosse curioso, ecco qualche esempio:
1) Sul “caso Mollicone”:
a) puntata del 31.05.10
b) puntata del 07.06.10
c) puntata del 12.07.10 (da 1h01’35” a 1h18’35”)
2) e più di recente, alcuni pezzetti nel caso Maiorana

L'espressione "run-and-gun", gli americani la usano per quelle riprese fatte "al volo", a mano, senza treppiedi o altri accessori; spesso e volentieri si usa in ambiti documentaristici o televisivi, insomma in quelle situazioni in cui si usa tenere "carica" la telecamera andando in giro, sempre pronta a "sparare" al volo...
in inglese "girare/riprendere" si dice "to shoot" non a caso.

Insomma: un maestro del cinema mondiale utilizza la stessa macchina con cui lavoro io, in situazioni simili.
C'è solo una differenza: che per lui è un'opzione in più.
Per me, a volte, è una necessità: se non girassi in questo modo, le cose non verrebbero come le vorrei io.
Dunque nel mio caso la produzione risparmia tempo e mezzi (ce li metto io) e la qualità del risultato è notevolmente migliore (le troupe che la Rai ingaggia usano delle telecamere miniDV...).
Ne conseguirebbe che il mio investimento personale e la qualità del prodotto finale potrebbero essere ricompensate, anche economicamente.
E invece non frega niente a nessuno...

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