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mercoledì 10 dicembre 2008

di rimbalzo in rimbalzo


Il poliziotto greco non ha sparato ad altezza uomo.
Per forza: aveva davanti un ragazzino.

La ballistica è una scienza esatta.
Anche l'udito, però, può essere un'arma: io, nel video, sento almeno due colpi ravvicinati...



P.S.
Non so voi, ma io col greco me la cavo maluccio, perciò seguo un pò l'andamento delle cose su
Indymedia-Atene in inglese... alla faccia dell'antiglobalizzazione.

martedì 9 dicembre 2008

A.A.A. ... Z


Andreas, Alexis, Alexandros Andreas, non so il tuo nome
non so come si pronuncia o si scrive.
Leggo Grigoropoulos e sento l'odore secco degli ulivi
e della cordite,
e i marmi antichi che non sorridono quasi mai
e i ragazzi che s'incontrano in giro
per Atene, Kos, Alonissos, Creta
che sorridono quasi sempre.
Ma oggi hanno nascosto i loro sorrisi
dietro un foulard, ha preso in mano un pezzo di marmo
per restituirlo al potere che non sorride
o quando sorride, lo fa troppo,
perché lo fa mentre uccide.

Avevi solo 16 anni, o forse 15,
e l'idea dell'Anarchia
forse la cominciavi a conoscere appena,
come certe ragazze
che si fanno accarezzare fino al ginocchio e basta
non si va più su, a quell'età
non si arriva alla testa
l'Anarchia è un orgasmo, irrefrenabile,
e da inseguire con urgenza,
come se domani non ci fosse,
come se domani si dovesse morire,
come se domani non ci fosse più il tempo
l'energia, di raccogliere un sasso
e dargli fuoco e scriverci sopra il tuo nome.

Perché domani si avrà una faccia diversa
e un cuore meno ubriaco.
Ho visto il tuo volto, è come il mio
a 15 anni hai la faccia della libertà.

L'Anarchia, Exarchia, parole della tua lingua
sangue delle tue strade
che ancora una volta
dopo i millenni di marmo
scorre ancora
attraverso di te.

Te che avevi l'idea giusta,
te che avevi l'età giusta
per morire,
per non morire mai.


E adesso Atene brucia, e non è come a Genova
perché è come sempre,
col potere che celebra la sua orgia e il suo porcile.



P.S. Mentre Atene brucia, a Berlino si occupa l'ambasciata greca. E in Italia si dorme...

giovedì 13 novembre 2008

non è la rai, è la bibbissì


Per la serie: mi stupisco del loro stupore... ovvero, le non-notizie.
Le immagini che mostrano il poliziotto che porta due molotov in un sacchetto azzurro dentro la Diaz, si erano già viste:
le girò un operatore Rai e vennero diffuse già poco tempo dopo i fatti, come per esempio si legge anche qui (link a un sito Rai!).

Non ho tempo e voglia di cercare i link, ma ricordo benissimo che si trattava di un operatore della sede regionale di Genova e che quel video stava già in diversi dossier di Indymedia e simili all'epoca.

E poi chiedono a noi perché abbiamo diffuso le immagini dei "cinghiatori" di Piazza Navona solo una settimana dopo... chi l'ha visto quello che sanno girare i bravi operatori Rai?!

martedì 4 novembre 2008

assalte-rai

(...)Io so i nomi di coloro che, tra una Messa e l'altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi generali (per tenere in piedi, di riserva, l'organizzazione di un potenziale colpo di Stato), a giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista) e infine criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione antifascista). Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi comici come quel generale della Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città Ducale (mentre i boschi italiani bruciavano), o a dei personaggio grigi e puramente organizzativi come il generale Miceli.(...)

Così scriveva Pasolini nel suo celebre "Io so".

Ma chi era esattamente quel generale della Forestale?

(...) Il Maggiore Berti, già condannato per apologia di collaborazionismo e ciò nonostante giunto ad alti gradi del Corpo forestale dello Stato, conduce una colonna di allievi della Guardia forestale, proveniente da Cittàducale presso Rieti, che attraversa Roma e va ad attestarsi non lontano dagli studi RAI-TV di via Teulada.(...)
Così si legge nella relazione della Commissione Parlamentare sul Terrorismo a proposito del Golpe Borghese.

Ora, come spiega il bel libro di Camillo Arcuri "Colpo di Stato", il golpe Borghese non fu affatto un golpe da operetta.

La notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 fu promosso da Junio Valerio Borghese un tentativo di colpo di Stato. L'azione fu bruscamente interrotta. Non si è mai saputo esattamente perché, cosa sia accaduto veramente.

Sembra ieri. Veramente.

Stanotte, alcuni giovani neo-fascisti, anzi neo-nazisti, hanno assaltato la sede Rai di Via Teulada, a loro dire per protestare contro la trasmissione "Chi l'ha visto?", rea di aver diffuso immagini del loro assalto squadrista a Piazza Navona.


E ora, chi l'ha visto, o chi lo sa, qual è davvero il piano, e se era un generale da operetta che ha dato le disposizioni e assicurato la protezione politica...

(A sentire un pò le cronache di questi ultimi tempi, qualche strana idea può venire: da quello che voleva dare disposizioni per far assaltare la scuole da parte della Polizia come ai bei tempi della Diaz; a quello che gli spiegava che era meglio ai tempi suoi quando si usavano gli infiltrati e poi le stragi; a quell'altro, che di colpi di stato, piani e stragi se ne intende...)

P.S. Io, qualche idea di chi fossero, i "bravi ragazzi" di Blocco Studentesco, me l'ero fatta.
E ripensandoci, che un vecchio burattinaio come Amos Spiazzi si aggirasse proprio nella legaiola Verona, a marciare - tra una Messa e l'altra- col sindaco Tosi, lo sapevo già. Ma adesso mi fa un effetto più presente...
P.P.S. tanto per confermare certe attualità e fare due più due: clicca qui.

giovedì 30 ottobre 2008

no, Rino no


Che abbiate addobbato i vostri manganelli di regime
con la bandiera di questo bel paese, non m'importa;
che vi abbiano scortati
fin dentro al salotto di questa città da cartolina,
non mi frega;
che siate infiltrati dal peggio della storia,
della memoria che non avete, non mi tange;
che siate in uniforme fuori
col cuore nero dentro, non mi stupisce;
che alla fine siete pure voi vittime, non mi cale.

Ma che abbiate rubato perfino i Clash e Rino Gaetano, questo no.
E alalà / Nun te reggae più...

mercoledì 22 ottobre 2008

e loro caricano


Il massimo per i giovani studenti del 2008: caricare su Youtube video dei poliziotti che li caricano a manganellate.
Bei tempi.

L'invito al massacro è del duo Berlusconi-Grillo: fatevi manganellare per bene, poi pubblicate qui il vostro video. Questa sì che è Democrazia 2.0!

giovedì 17 luglio 2008

no comment, no party

Lo Stato è come la religione, vale se la gente ci crede. (Errico Malatesta)

C'è da commentare la vicenda tribunalizia che riguarda le violenze di Stato alla Diaz e a Bolzaneto...?
C'è da non farlo?

C'è chi lo fa rivolgendo un pensiero ai nostri cari concittadini, al "popolo":
Sono convinti che in fin dei conti quelli se lo meritavano, peggio, sono convinti che sia giusto che la polizia ci vada con la mano pesante, che la faccia pagare a ragazzi, per di più in maggioranza stranieri, tanto per aggiungere vigliaccheria a vigliaccheria, che stavano manifestando, punto. Ma anche fossero stati tutti criminali incalliti, ma per caso si perdono i diritti umani quando si delinque?
Non sappiamo proprio più cosa sia la democrazia, come ho letto da qualche parte c'è una prepotente richiesta di dittatura in questo paese

(la scrittrice Licia Troisi in un commento sul blog dello scrittore Sandrone Dazieri)

C'è chi (ri)scopre Bakunin, come Giuseppe Genna, che ho letto su Carmilla.

Allora forse c'è da tornare a citare uno degli ispiratori di questo blog:
Il governo fa legge. Esso dunque deve avere una forza materiale (esercito e polizia) per imporre la legge, poiché altrimenti non vi ubbidirebbe che chi vuole ed essa non sarebbe più legge, ma una semplice proposta che ciascuno è libero di accettare e di respingere. Ed i governi questa forza l'hanno, e se ne servono per potere con leggi fortificare il loro dominio e fare gl'interessi delle classi privilegiate, opprimendo e sfruttando i lavoratori. limite all'oppressione del governo è la forza che il popolo si mostra capace di opporgli. Vi può essere conflitto aperto o latente, ma conflitto v'è sempre, poiché il governo non si arresta innanzi al malcontento ed alla resistenza popolare se non quando sente il pericolo dell'insurrezione. Quando il popolo sottostà docilmente alla legge, o la protesta è debole e platonica, il governo fa i comodi suoi senza curarsi dei bisogni popolari, quando la protesta diventa viva, insistente, minacciosa, il governo, secondo che è più o meno illuminato, cede o reprime.
(Errico Malatesta, Il nostro programma)

lunedì 21 gennaio 2008

discariche



Si è già detto tante volte. Forse ci siamo davvero. Il governo sta cadendo. A pezzi.

Speriamo non lascino i resti a puzzare lungo le strade d'Italia:
chiamate De Gennaro, che è pratico, a fare uno sgombero (rifiuti) al Parlamento.
Niente riciclaggio con leggi elettorali da inciucio, niente governi tecnici.
Tutti a casa e votazioni subito: anche se torna "quel nano infame" almeno lo sapevamo già da prima che faccia che era.

martedì 15 gennaio 2008

La banda del trucido


Governatore della Regione Campania dal 2000, già Sindaco di Napoli e Ministro del Lavoro del governo D'Alema: Antonio Bassolino (centrosinistra).
Sindaco di Napoli dal 2001, già Ministro degli Interni del governo D'Alema: Rosa Russo Jervolino (centrosinistra).
Commissario Straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania, e capo di gabinetto del Ministero dell'Interno del governo Prodi, già Capo della Polizia del governo D'Alema: Gianni De Gennaro.

A Napoli De Gennaro aveva già dato prova di sé nel marzo 2001.
Poi andò a Genova, dove spero continuino a gestire la loro spazzatura da soli...

Dice: sì, ma De Gennaro aveva combattuto la Mafia a fianco di Falcone.
Ok, ventanni fa...



P.S. Errata Corrige: il governo D'Alema finì nell'aprile 2000. Nel maggio la nomina di De Gennaro a Capo della Polizia fu approvata dal governo Amato. C'è una bella differenza...

martedì 13 novembre 2007

to comment or not to comment?


I fatti di domenica continuano a far scorrere fiumi di bit, ne scrivono tutti. E' il tentativo collettivo di leggere un racconto dei fatti che non soddisfa i suoi lettori, che non ci si rispecchiano. E tentano di raccontarlo a loro modo. Un enorme gioco di scrittura collettiva, un wiki come si dice oggi...

E allora, il massimo che il sottoscritto, labilmente memore dei suoi trascorsi di letterato a tempo perso, poteva fare, era questo. Scrivere un commento (il 60°) in un post interessante di un blog scritto (e letto quasi solo) da tanti letterati, che si chiama Nazione Indiana: un nome spesso più simpatico e leggibile di molti interventi...

... però - pensandoci - forse, non so, il minimo che il sottoscritto poteva fare, era non parlarne oltre. Per non aggiungere la sua alle troppe voci del vento, la sua goccia (o pisciatina) al fiume...
ma ormai "Post comment" l'avevo già premuto!

lunedì 12 novembre 2007

area di sosta


"Gabriele Sandri, ragazzo" si potrebbe intitolare questo post.

Perché, se davvero - come riporta questo articolo di D'Avanzo- il poliziotto ha sparato pensando ad una rapina al distributore, questa non è una vicenda di "calcio malato", di "tifo violento", di "scontri tra ultras e forze dell'ordine" come i soliti forzati del commento del lunedì raccontano.
No, questo è l'ennesimo tragico episodio di abuso delle armi da parte delle forze dell'ordine, di chi detiene il monopolio della violenza nella nostra società.

E chiedersi se andava/andrebbe fermato il campionato di calcio, è una questione di lana caprina.
E lasciare a quattro (s)fascisti incappucciati di nero il monopolio di una protesta che dovrebbe coinvolgere l'intera società civile e portare, pacificamente, al disarmo di chi deve gestire l'ordine pubblico, è una sconfitta.

Dovremmo fare una sosta tutti quanti, e chiederci chi e perché arma la mano di quell'agente della Stradale, o di un Placanica qualunque. Perché se non ce lo chiediamo, tiriamo anche noi quel grilletto. E io non ci sto.
E mi va ancora meno che a chiederselo si rischi di finirci davanti, a una pistola carica, o a un manganello...
o (quasi) peggio ancora davanti alle (im)perizie ballistiche del portavoce della Polizia Sgalla, lo stesso che fuori dalla Diaz che colava sangue e barelle zittiva giornalisti e operatori, come ha fatto in molte altre occasioni, dal caso Aldrovandi alla conferenza stampa di ieri ad Arezzo...

Questo episodio non mi fa venire in mente altre "morti da stadio", ma piuttosto i troppi casi di adolescenti uccisi a colpi di arma da fuoco perché non si erano fermati a un posto di blocco, o ancora mille altri ragazzi morti sulle strade "per mano poliziotta", come recitava una vecchia canzone di Guccini:

Libera nos domine (da "Amerigo", 1978)

Da morte nera e secca, da morte innaturale,
da morte prematura, da morte industriale,
per mano poliziotta, di pazzo generale,
diossina o colorante, da incidente stradale,
dalle palle vaganti d' ogni tipo e ideale,
da tutti questi insieme e da ogni altro male,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da tutti gli imbecilli d' ogni razza e colore,
dai sacri sanfedisti e da quel loro odore,
dai pazzi giacobini e dal loro bruciore,
da visionari e martiri dell' odio e del terrore,
da chi ti paradisa dicendo "è per amore",
dai manichei che ti urlano "o con noi o traditore!",
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Dai poveri di spirito e dagli intolleranti,
da falsi intellettuali, giornalisti ignoranti,
da eroi, navigatori, profeti, vati, santi,
dai sicuri di sé, presuntuosi e arroganti,
dal cinismo di molti, dalle voglie di tanti,
dall'egoismo sdrucciolo che abbiamo tutti quanti,
libera, libera, libera, libera nos Domine!

Da te, dalle tue immagini e dalla tua paura,
dai preti d' ogni credo, da ogni loro impostura,
da inferni e paradisi, da una vita futura,
da utopie per lenire questa morte sicura,
da crociati e crociate, da ogni sacra scrittura,
da fedeli invasati d' ogni tipo e natura,
libera, libera, libera, libera nos Domine,
libera, libera, libera, libera nos Domine...

martedì 23 ottobre 2007

la notte dei coltelli


Da Repubblica:

Perugia, 14:02
TERRORISMO: IN CASA DEI 5 UMBRI ARRESTATI SOLO COLTELLI
Non sono state trovate armi, ma cinque coltelli di grandi dimensioni ai 5 arrestati nell'operazione "Brushwood". Sono tutti originari di Spoleto: un uomo di 42 anni, gli altri tra i 20 e 25 anni. Il reato contestato e' la violazione dell'articolo 270 bis del codice penale contro le "associazioni con finalita' di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico". "Penso che i loro programmi siano stati interrotti dal nostro intervento, e' stato bene, nell'opera di prevenzione che svolgono le forze di polizia, mettere in condizione questa cellula che si collegava con il piu' importante movimento nazionale di non nuocere". Lo ha detto Nicola Miriano, Procuratore della Repubblica di Perugia. "Sono emersi interessanti indizi a carico delle persone arrestate - ha aggiunto - ma l'indagine prosegue a tutto campo, nella domanda di sicurezza sempre piu' pressante della regione e del Paese la risposta data dall'impegno dell'intera Procura, che ha operato in stretta sinergia, e' particolarmente significativo".Come ha detto il vicecomandante nazionale dei Ros Giampaolo Ganzer, "pur non essendoci ipotesi concrete sugli obiettivi futuri del gruppo non era difficile prevedere l'innalzamento del livello di scontro, la cellula umbra, gia' strutturata, era in fase di crescita e l'apparente spontaneismo rientrava all'interno di una progettualita' piu' ampia". I cinque arrestati (tutti spoletini, tra i quali sembra il figlio di un noto esponente politico locale di estrema sinistra) sono stati definiti "giovani in fase di crescita e di formazione ideologico operativa che costituiscono una componente di una certa pericolosita', soltanto uno ha precedenti legati a reati riconducibili all'ordine pubblico, alcuni sono studenti altri lavoratori".

Checcosa?!!
4 ragazzini di ventanni e un quarantenne arrestati per terrorismo, e in casa hanno solo dei COLTELLI?
Prevenzione del terrorismo o concezione fascista dei compiti delle forze dell'ordine?

Il procuratore di Perugia pensasse piuttosto a tirar fuori l'assassino di Sonia Marra dal convento in cui rimane nascosto,
o di ritrovare Fabrizio Catalano...
E quella faccia di Giampaolo Ganzer lo fanno ancora parlare in pubblico? Fate una ricerchina su Google per capire chi è sto simpatico carabinierone...
Che cavolo di spiegazione è: "arrestiamoli subito finché son piccoli, prima che diventino terroristi"? Questa si chiama repressione, abuso di potere, si vede lontano un miglio l'antidemocraticità di una tale affermazione!

E se uno è figlio di "un esponente di estrema sinistra", deve andare in galera?
No, ditelo: basta saperlo!

Uno solo ha dei precedentucoli: che avrà fatto? Schiamazzi, disturbo delle quiete pubblica?


Dobbiamo saperlo, sennò questa azione oltre che calunniosa può significare un precedente (uno dei tanti) per portare avanti logiche da sceriffi da Far West con lavavetri, figli-di-gente-di-sinistra, futuristi all'inchiostro rosso...

AIUTO!!!
Sto diventando anarco-incazzaturezionalista...

giovedì 6 settembre 2007

V-day: Sympathy for mr. Vendetta?


Disclaimer: questo sarà un post impopolare perché è un post anti-popolare.

"Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado e in attesa di giudizio finale."
Questo è il primo dei tre punti della proposta di legge popolare che Beppe Grillo promuove con il V-DAY, dopodomani.

Un paio di premesse.
1) Dalla Costituzione di questo paese:
Art. 27
La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.


2) Dal Codice Penale:
Art. 28 Interdizione dai pubblici uffici
L'interdizione dai pubblici uffici e' perpetua o temporanea. L'interdizione perpetua dai pubblici uffici, salvo che dalla legge sia altrimenti disposto, priva il condannato: 1) del diritto di elettorato o di eleggibilita' in qualsiasi comizio elettorale, e di ogni altro diritto politico; 2) di ogni pubblico ufficio, di ogni incarico non obbligatorio di pubblico servizio, e della qualita' ad essi inerente di pubblico ufficiale o d'incaricato di pubblico servizio (...): qui trovate l'articolo integrale.

Articolo 29: Casi nei quali alla condanna consegue l'interdizione dai pubblici uffici
La condanna all'ergastolo e la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a cinque anni importano l'interdizione perpetua del condannato dai pubblici uffici; e la condanna alla reclusione per un tempo non inferiore a tre anni importa l'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni cinque. La dichiarazione di abitualita' o di professionalita' nel delitto, ovvero di tendenza a delinquere, importa l'interdizione perpetua dai pubblici uffici.



Dunque la proposta di Grillo mi sembra incostituzionale, o almeno io la trovo sbagliata (e superflua nelle parti giuste):
- una condanna definitiva, anche la più grave, comporta la rieducazione del condannato; una volta scontata la pena, pagato il proprio debito con la giustizia, si torna ad essere cittadini con pieni diritti. Non esistono, in Italia, né pena di morte né ergastolo, dunque non si capisce in base a quale principio si vorrebbero togliere per sempre i diritti politici di un cittadino;
- la condanna in primo e in secondo grado, non definitive, se non comportano restrizioni delle libertà individuali (detenzione, arresti domiciliari, obbligo di firma, ecc.) non si capisce perché dovrebbe comportare la perdita dei diritti politici (anche qui per sempre: e se poi la Cassazione assolve, che si fa?)...

In generale sono contrario alla cultura che vede nel carcere (nella esclusione, in generale) la cura dei mali di una società*, senza scomodare Foucault...
perché sotto sotto è la stessa intolleranza che alimenta il fascismo degli sceriffi che arrestano i lavavetri, che sparano ai gommoni dei migranti, che bruciano i campi rom, che infibulano le donne, che sparano in faccia ai manifestanti o manganellano a morte i diciottenni (forse) impasticcati, che sbattono nei lager (o CPT, o all'inferno dei loro dèi) ebrei, zingari, omosessuali, clandestini; che compiono le stragi: Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l'Italicus... ECCETERA ECCETERA ECCETERA.

Letture consigliate: una bella lista, da scaricare qui

Quindi, l'8 settembre un bel Vaffanculo alle galere!

* P.S. E sempre in generale detesto l'idea che togliere un diritto a un altro dia maggiori diritti a me...

sabato 21 luglio 2007

la pistola come strumento di contenimento risolutivo della resistenza


Premessa: oggi ho scoperto che anche Sandrone Dazieri (il geniale autore dei gialli del "Gorilla") ha un blog. Dove ieri ha scritto un post (intitolato "Venti luglio") fatto di due autocitazioni di brani di suoi libri. E che ha generato un paio di commenti.
Uno degli autori dell'ottimo blog Noantri, l'altro di un tale Marco: "(...)mi dovete spiegare se buttare un estintore ad un carabiniere all'interno della jeep puo' considerarsi "dovere di cittadino e ragazzo."

Non lo è, un dovere. E forse non è nemmeno un diritto,
di questi tempi, da queste parti.

Soprattutto
certe cose non le può spiegare, chi non c'era.

Eppoi non te le voglio spiegare io perché, francamente, ne ho piene le palle della favola del ragazzo con la pistola che si difende dal ragazzo con l'estintore.

Ricordo solo due cose.
Uno: la GIP Daloisio accettò la richiesta del PM Franz di archiviare la posizione di Mario Placanica perché questi aveva agito, non "solo" per legittima difesa come sosteneva Franz, ma addirittura entro i limiti del suo legittimo dovere.
Due: di recente alcuni alti ufficiali delle forze dell'ordine hanno ammesso che la gestione dell'ordine pubblico a Genova2001 travalicò i limiti del legittimo dovere di servizio.

Dunque, delle due l'una:
o a Genova l'opera dei tutori dell'ordine era legale (compresi i gas CS contenuti nei lacrimogeni sparati ad altezza d'uomo, le spranghe di ferro mimetizzate da manganelli, le fondine da coscia ad estrazione rapida, eccetera eccetera eccetera) e dunque era "dovere" sparare in faccia a Giuliani;
oppure non lo era, e allora era "diritto" di Giuliani, e di quelli in piazza con lui, resistere ai soprusi delle forze dell'ordine.

Ricordo, en passant, che esiste il diritto-potere del cittadino a reagire in opposizione all'atto del pubblico ufficiale, che sia connotato da profili di illegittimità.
Se ne può leggere un esempio istruttivo qui.



Ma poi, in fin dei conti...

Quando butteranno giù a calci la porta di casa tua
Come ne verrai fuori?
Con le mani sulla testa
O sul grilletto della pistola?
Quando irromperà la legge
Che fine farai?
Steso morto sul pavimento
O in attesa nel braccio della morte?
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton
Il denaro ti fa sentire bene
E ti piace la vita che fai
Ma senz'altro verra la tua ora
che sia in paradiso o all'inferno
Vedi lui si sente come Ivan
Nato sotto il sole di Brixton
Il suo gioco si chiama sopravvivere
Al finale di "The Harder They Come"*
Sapete che significa "nessuna pietà"
L'han preso con una pistola
Non c'è bisogno del furgone cellulare
Addio al sole di Brixton
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton
Quando butteranno giù a calci la porta di casa tua
Come ne verrai fuori?
Con le mani sulla testa
O sul grilletto della pistola?
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Si, anche spararci
Ma oh… le pistole di Brixton
Steso morto sul pavimento
O in attesa nel braccio della morte
Il suo gioco era la sopravvivenza
Tanto in paradiso quanto all'inferno
Potete schiacciarci
Potete pestarci
Ma dovrete rispondere
Alle pistole di Brixton


("Guns of Brixton", canzone dei Clash)


  • * - The harder they come


  • Well they tell me of a pie up in the sky
    Waiting for me when I die
    But between the day you're born and when you die
    They never seem to hear even your cry

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    Well the officers are trying to keep me down
    Trying to drive me underground
    And they think that they have got the battle won
    I say forgive them Lord, they know not what they've done

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    ooh yeah oh yeah woh yeah ooooh

    And I keep on fighting for the things I want
    Though I know that when you're dead you can't
    But I'd rather be a free man in my grave
    Than living as a puppet or a slave

    So as sure as the sun will shine
    I'm gonna get my share now of what's mine
    And then the harder they come the harder they'll fall, one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall, one and all

    Yeah, the harder they come, the harder they'll fall one and all
    What I say now, what I say now, awww
    What I say now, what I say one time
    The harder they come the harder they'll fall one and all
    Ooh the harder they come the harder they'll fall one and all


    ("The harder They come", canzone di Jimmy Cliff
    protagonista nei panni di Ivan nell'omonimo film)