martedì 25 novembre 2008

coda di paglia alla vaccinara


L'assessore alla monnezza della Regione Lazio Di Carlo parla della sua amicizia col monnezzaro monopolista della stessa Cerroni. Lo fa nell'ambito di un'intervista concessa a Report.
Per quelle dichiarazioni, si è dimesso e dopo essersi dimesso, ha parlato di quell'intervista. Dice che è stata un'imboscata.
E spiega il perché: "Perché c'è stato un momento in cui il giornalista di Report ha detto: "L'intervista è finita" e io mi sono ritenuto libero di parlare". Il giornalista afferma che ha anche cambiato cassetta mentre registrava. Il presidente della Regione Marrazzo ha detto che i giornalisti non hanno mai colpa perché fanno il loro lavoro.
Non mi interessa qui affrontare la questione rifiuti nel Lazio, lo scandalo della discarica di Malagrotta, lo schifo dei rigassificatori, chi sono Di Carlo e Cerroni... c'è gente che lo fa molto meglio di me, tutti i giorni. Mi interessa invece riguardare quel video.

C'è una persona che ha delle responsabilità pubbliche comodamente seduta in una sala (della Regione Lazio? - vedi inquadratura a 18"), che si sta facendo intervistare da un giornalista televisivo. Indossa un microfono (vedi inquadratura a 13"), detto in gergo collarino, di quelli che si fanno infilare sotto camicie, maglioni o giacche in modo che appaiano meno possibile nell'inquadratura. Davanti a lui c'è un giornalista (con un secondo microfono). Probabilmente due telecamere (vedi i "salti" tra 43" e 50"); se non è così, la telecamera viene spostata in almeno 3 posizioni diverse (operazione di una certa macchinosità). Ci sono dunque uno o due operatori, o comunque davanti anche ad estranei (vedi la persona riflessa nel vetro tra 20" e 29"). C'è presumibilmente almeno un faro acceso (o perlomeno un pannello riflettente); se non è così, se l'unica fonte di luce è il sole, la conversazione dura abbastanza a lungo: nell'inquadratura a 18" non si vede più la luce che illumina il lato sinistro del volto nelle inquadrature frontali.
Non si vede invece l'arma puntata dal giornalista su Di Carlo per costringerlo a parlare.

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